Dio ha fede

Dio ha fede nell’uomo. Non crede in noi a tratti o soltanto se diamo buona prova di noi stessi, ma ha una fiducia ininterrotta e incondizionata
18 Settembre 2021

Ne sono più che convinta: Dio ha fede! Anzi, il primo Credente è proprio Lui.

Dio ha fede nell’uomo. Ha fiducia in me e in te e la Sua fede è veramente grande e sconfinata, da riuscire a muovere la montagna della nostra mediocrità e incredulità e capace di metterci in movimento verso di Lui e di stimolare in noi una sana inquietudine.

L’unica vera santa inquietudine che dovremmo coltivare è quella di diventare santi. Di vivere da santi. Non dice forse la Scrittura: “Siate santi perché io sono Santo?” (1Pt 15, 16). E Gesù ci esorta: “Siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5, 48).

Dio dunque ci guarda con fiducia, ma anche con speranza e con amore. Con l’ottimismo di chi sa di aver creato tutto buono e che quindi crede nella bontà che è presente in ogni creatura, particolarmente nell’essere umano che porta impressa l’immagine del Creatore.

Dio è Fedele ed è Fedele per sempre. Non crede in noi a tratti o soltanto se diamo buona prova di noi stessi, ma ha una fiducia ininterrotta e incondizionata. Basti pensare che si è consegnato nelle nostre mani e non cessa ancora oggi di farlo, soprattutto attraverso l’Eucaristia.

“Ecco, ogni giorno Egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno Egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull’altare nelle mani del Sacerdote” (San Francesco, Scritti; FF 144). Quale non dev’essere la nostra gioia, la nostra gratitudine, la nostra corrispondenza, il nostro amore?!

A questo essere umano, capace talvolta di compiere gesti che non gli si addicono affatto, Dio continua a dire: “Tu sei prezioso ai miei occhi, sei degno di stima ed io ti amo” (Is 43, 4). Scusate l’accostamento, ma questa Parola mi sembra proprio che abbia un potere anti-depressivo enorme. Con quale coraggio, dunque, recheremmo offesa a un tale Signore? Tanti Santi si auguravano piuttosto la morte anziché commettere un solo peccato grave volontario.

Abbiamo noi lo stesso sentire? Mi auguro di sì.

6 risposte a “Dio ha fede”

  1. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Una forma residua di antropocentrismo, quello che metteva la Terra al centro dell’Universo e oggi cmq mette l’uomo.
    è quel voler far rientrare tutto, Dio compreso, in FORMAT, cioè nelle NOSTRE piccole proiezioni mentali.
    Si perde/dimentica così che l’Uomo a differenza dei similissimi animali, è quello del possibile, Civati a parte🥰, anzi di tutti i possibili compatibili, =M.Q.

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    …..ma si può essere buoni e Veritieri anche ..? Mi viene di pensare ad Abramo al quale Dio si è fatto conoscere, a Mose che lo ha visto. Penso che quando ha dato vita all’uomo fatto di terra, gli ha inspirato anche qualcosa di se stesso, tutto ciò mi induce pensare che anche l’uomo che non lo conosca provi desiderio di divinità. Ma l’uomo è libero, fin da subito, e decide e si crea la sua storia in libera volontà e responsabilità. Cristo sembra essere stato un ultimo tentativo del Padre per parlare all’uomo di tutti i tempi.Oggi, non si può dire che Lui sia sconosciuto, il 25 dic. tutto il mondo fa festa. Con l’accoglienza esiste anche il rifiuto di Lui. Andiamo sulla luna, siamo creativi, operiamo tecnologicamente miracoli, ma il vivere secondo i suoi Comandamenti ?Cristo è maestro di vita, ma quanti idoli gli fanno ombra,ha insegnato l’amore ; “vi lascio la Pace, vi do la mia pace”, invece perdura l’idea guerra con sottomarini nucleari. !!

  3. Roberto Beretta ha detto:

    Ma si può essere buoni, veritieri, misericordiosi anche etsi Deus non daretur, Giampiero? Io credo di sì, anzi l’ho sperimentato anche oggi. E per contro, quanti sono violenti, approfittatori, vendicativi in nome di Dio! Sarebbe bello che bastasse essere religiosi per essere migliori. Ma la vita ci dice che non è affatto così, anzi a volte è il contrario

    • Marco Nicolini ha detto:

      Penso che sr. Cristina e Giampiero (se ho sbagliato egli mi corregga) intendessero riferirsi ai cristiani, e a ciò che riguarda chi dice di essere cristiano. Poi, che tanti credenti smentiscano clamorosamente questo, e che viceversa esistano atei / agnostici con una loro encomiabile etica, mi pare pacifico. Però effettivamente come cristiani siamo chiamati a essere santi. Naturalmente si dà anche il terzo caso, del cristiano che, accortosi che quanto gli è stato tramandato / insegnato è in tutto o in parte o una favoletta, sceglie di non dirsi più cristiano di fede, mantenendo l’etica. E’ un’altra possibilità.

  4. Gian Piero Del Bono ha detto:

    L’unica vera santa inquietudine che dovremmo coltivare è quella di diventare santi. Di vivere da santi. Non dice forse la Scrittura: “Siate santi perché io sono Santo?” (1Pt 15, 16). E Gesù ci esorta: “Siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5, 48).
    E’proprio così: noi dovremmo essere buoni pervhe’Dio e’buono, essere veritieri, perche’Dio e’veritiero, essere misericordiosi perche’Dio e’misericordioso. Invece prendiamo come scusa la bontà, la misericordia e il perdono di Dio, per continuare a vivere etsi Deus non daretur. E gli rinfacciamo pure le sofferenze degli uomini.

  5. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Io preferisco Signore grande nella Paternità, “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai” cosa vediamo noi oggi, quale trista realtà la cronaca ci riporta? Consolante leggere l’affermazione dell’altissimo rivolta al popolo eletto ma anche a tutti noi per mezzo del Figlio suo sacrificato per nostra salvezza Per la libertà che godiamo, siamo però anche investiti di responsabilità nei confronti dei nostri fratelli, ai quali va il corrispondere di quello stesso amore che Cristo ha insegnato. Non è facile camminare dietro a Lui, alla gioia anche il sopportare sofferenza, con l’amore esiste il sacrificio, ma il cammino e’in salita, come in montagna, e inebbriante e a bellezza che in cima si domina. Come padre sappiamo aver braccia aperte, il perdono per ogni caduta, l’aiuto del Figlio al coraggio alla forza di riprendere a sperare

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