La luce del Tabor

Meditare sulla Trasfigurazione di Gesù, per trovare la luce che trasfigura il nostro sguardo, illumina le esperienze, guarisce le relazioni.
13 Marzo 2022

Nel mondo orientale l’icona della trasfigurazione ha un’importanza tutta particolare. Con essa, un tempo, l’iconografo doveva iniziare la sua attività pittorica. Essa è la madre di tutte le icone, nel senso che in ogni icona deve riflettersi la stessa luce che brillò sul Tabor.

Iniziare ogni giorno da qui. Dalla Trasfigurazione. Perché la sua luce si rifletta sui pensieri, sulle esperienze.

Per la seconda volta, nel cammino di Quaresima, veniamo condotti in un luogo appartato, per pregare. Ma stavolta è un monte, non un deserto: mi accorgo che fare strada con Gesù significa dirigersi verso l’alto, spesso arrampicarsi, con tutto l’impegno e la fatica che questo comporta. Ma una volta raggiunta la vetta? Lo spettacolo toglie il fiato. Si vede in modo nuovo, lo sguardo abbraccia l’orizzonte, si dischiude una prospettiva ‘altra’ sullo spazio e anche sul tempo, sul cammino percorso e sul suo senso.

Gesù è andato nel deserto e ora ci accompagna sul monte con il medesimo scopo: la preghiera. È così importante la preghiera? Non le mie solite preghiere, recitate a volte meccanicamente, quasi per assolvere un dovere. Ma la Preghiera, che è spazio aperto coltivato nelle profondità del cuore, luogo d’incontro e di dialogo, nello Spirito, con l’Altro, con gli altri e le altre. Quella preghiera capace di spostare le montagne, o di trasfigurare la realtà. Tanto preziosa da chiedere di lasciare le abitudini, di staccare dalla quotidianità, di darle tempo, e luogo.

Cosa accade quando, davvero, si prega? Mentre Gesù prega – non prima, non dopo – mentre prega accanto ai suoi amici, abitando insieme il luogo scelto, accade qualcosa. Lì è una luce sfolgorante, un volto che cambia d’aspetto, un dialogo che si apre e trascende i confini tra cielo e terra.

E qui? Cosa accade qui? Cosa cambia? Di certo cambia chi prega, cambio io, cambiamo noi. Cambiamo nell’atteggiamento e nelle azioni, la preghiera illumina i pensieri, dona uno sguardo diverso, trasforma le relazioni.

Già, le relazioni. “Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo”: non è solo stavolta, Gesù. Ha con sé i suoi amici, quegli amici un po’ scalcagnati che tante volte mostreranno i loro limiti e le loro paure. Fino a Pasqua.

Eppure lui li prende con sé. Non li sceglie perché sono i migliori, ma perché li ama. Così come sono. Scommette su di loro, e su di me, su di noi: “Gesù ci sfida giorno per giorno con una domanda: credi? Credi che sia possibile che un esattore si trasformi in un servitore? Pensi che sia possibile che un traditore diventi un amico? Pensi che sia possibile che il figlio di un falegname sia il Figlio di Dio? Il suo sguardo trasforma il nostro sguardo, il suo cuore trasforma il nostro cuore” (papa Francesco, Holguin, 21 settembre 2015).

E se cambia il cuore, allora sì, anche le cose possono cambiare. Credo che la nostra preghiera possa trasformare la guerra in pace?

7 risposte a “La luce del Tabor”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Una cosa bella tra le molte grigie, la visita a Malta del Santo Padre , Papa Francesco. Che bello risentire gli”evviva” di accoglienza e benvenuto a Lui rivoltegli da tanto popolo. Qualcosa che ci ha fatto ricordare il mondo prima del Covid e della invasione della Crimea; tanto siamo sprofondati in un grigio pantano, da farci sentire bene a quel solare e gioioso Benvenuto. Spontaneo nasce un “grazie” al Santo Padre, gratitudine per ogni suo sforzo teso a rasserenare gli animi, per quanto di fatica e coraggio richieda ogni sforzo a portare serenità, e far respirare Fiducia.In questo periodo di vera quaresima imposta dagli avvenimenti ci troviamo a vivere una storia come da pagine lette nei sacri libri. Ci induce a riflettere seriamente in che cosa è conveniente credere e sperare, quale sia il bene per la nostra vita e che la Pace e’ l’unica scelta non solo da cristiani ma per tutti a seguire i passi del Pastore Papà Francesco

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Sarebbe interessante conoscere il pensiero del Pluripremiato e tanto onorato di riconoscimenti in patria quanto dai molti Stati che l’hanno conosciuto, l’ex Presidente Michail Gorbacev. al quale sono stati rivolti auguri di Buoncompleanno, proprio poco prima avesse inizio questa ” speciale operazione” , Chissà che non possa dimostrarsi saggio influencers al suo Successore. Persona di ampie vedute, orgoglioso non solo costruttore di garantire benessere del proprio Paese, anche promotore di iniziative miranti a convivenza pacifica fra Popoli., E con Lui anche interpellare uomini di ogni area scientifica, per avere reale conoscenza, che tutto quanto si va demolendo, anche se scientificamente conosciuto, difficilmente si potrà riottenere da una terra impoverita, Delle armi si servono coloro che hanno paura, delle idee coloro che hanno coraggio. Anche De Gasperi era povero, ma forte degli ideali sui quali poteva contare anche del popolo per il quale necessitava l’aiuto.

  3. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Si sta discutendo, e sperando” se anche uno che si cimenta in una guerra è causa quello che abbiamo visto, può far sperare in uno che opta per la falce, invece del fucile. Infatti se un terreno viene concimato con polvere o altro mat.da sparo, come e quando potrà diventare fertile per il grano? E’ dunque anche pensando a questo che infine il danno diventa anche realtà con cui rispondere alla fame di pane se manca il frumento. In ultimo sarà voce di ogni popolo che si alzerà in luogo di tanti talks inconcludenti. C’è da sperare che si aprano le menti a questa eventualità che già si fa concreta con la mancanza di acqua piovana; il comune cittadino ha notato che chi si ostina a non vedere Il tanto male, quando parla non è capace di guardare apertamente l’interlocutore. Forse anche questo può essere un provare disagio morale? pregare Dio anche per noi, ad avere il coraggio di tendere una mano a chi sta sbagliando, può essere via da tentare, !?

  4. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    La Trasfigurazione? Mi suggerisce una libera pers.interpretazione: forse anche noi, comuni mortali quando viviamo la Parola, entriamo in una orbita più alta, ci eleviamo, se da operatori della stessa anche noi riflettiamo di quella luce che si fa vedere da altri. C’è una altra luce, però, che resta sempre in basso, genera ombra, ed è quella di chi smania, si impone ambisce a raggiungere un mettersi in luce e per questo fine attinge egli o ella pure a quella medesima fonte. Due luci ma diverse, chi si sacrifica nella prima e chi invece se ne adorna come di corona d’alloro la seconda. Succede guardando ai fatti che vengono trasmessi dai video Teletrasmessi, e la campagna di guerra continua invece che aprirsi a porre fine, come a una conclusione di partita, senza vincitori e vinti, ma elevandosi da ambe le parti come si vorrebbe essere e non solo apparire, Uomini sapiens

  5. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Però non è da intendersi con cento ave Maria,ma si prega in tanti modi, anche facendo, in fin dei conti, la Trasfigurazione è un fatto, gli apostoli sono testimoni di un qualcosa soprannaturale che però è realtà magari non ancora compresa, di un divenire nel divino che Cristo voleva fosse compreso, come le sue apparizioni da Risorto. Non sono cose queste tanto credute da gente comune, allora, per questo è un fatto, vi è azione: il dialogo con Elia e Mose cui assistono due comuni mortali, magari quei tre perché Cristo conosceva la fede, o le doti a essere testimoni credibili a raccontare di Lui più avanti, o anche a essere più convinti di chi Lui era, oltre a figlio del falegname. Sono supposizioni personali per stare con i piedi per terra, logico pensare. Ma preghiera e da intendersi quella appunto così, comeLui ha fatto, rivolta al Padre perché Dio non è invenzione come di un idolo, gli dei romani, ma Persona concreta nella quale confidare.

  6. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Carissima!
    Riletto il passo.
    Certo.. si parla di Gloria..
    Ma io da qualche tempo ( anni 😄🙃) punto tutto su Gesù vero Uomo.
    Vedi, quella Gloria fulminante, quella luce accecante, ce lo allontana.
    Invece il suo dialogare piano con Elia e Mosè, il pregare immagino INSIEME ai suoi, che vorrebbero fare capanna, il punto che entusiasmava la buon’anima di mia mamma RosaMaria, tutto qs ce lo. Avvicina. Ed invita non tanto a dire Rosari continuati xchè piova la Pace dall’Alto ( mia Parrocchia).. ma ad andare INCONTRO ai fratelli che soffrono intorno a noi. E sono veramente tanti

    PS ma quando mai ti abbiamo.

  7. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Credo che la nostra preghiera possa trasformare la guerra in pace?Proprio di fronte a questa “mattanza” di guerra, dove come a Sarajevo si assiste a qualcosa che ci ingorga dentro un imbuto mortale, come Pietro che sentendosi affondare grida impaurito a Cristo, Si, spero che Egli risponda in qualche modo alla nostra preghiera, perché non si vede speranza in null’altro di umana potenza. Gli apostoli hanno scoperto qualcosa di bello di Lui sul Tabor: speriamo che questo si verifichi anche oggi, luce vuol dire essere in tanti a vederla enon solo per i credenti, non sappiamo cosa pensa Dio, ma certo a noi non resta che essere uniti in questa corale richiesta di aiuto.Dopo migliaia di persone che erano vive pochi giorni fa e ora non sono più, a chi dare più fiducia? Solo lo Spirito puo’ , e con fidando anche in Giovanni Paolo II che già è presso Dio, che ha conosciuto tutta questa follia di oggi non resta che pregare

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