La Santissima Trinità: come un accordo sospeso

Tardi ti ho amato, Bellezza tanto antica e tanto nuova; tardi ti ho amato!
4 Giugno 2023

“In Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo”, scrive San Paolo (At 17, 28). È perciò del tutto naturale scorgere ovunque le orme del nostro Creatore e Signore e risalire da tutto ciò che ci circonda a Dio. Anche la musica è una scala che conduce a Dio e per questo non raramente ciò che apprendo nello studio di essa, mi rimanda anche ad altro. Come in questo caso, per esempio.

Cos’è un accordo sospeso? Vengono definiti accordi sospesi quegli accordi che, come il nome suggerisce, sono in grado di creare “sospensione” o tensione verso una risoluzione armonica. Come un “accordo sospeso” il nostro essere si realizza compiutamente solo se “risolve” in Dio. Non è forse vero che nel cuore di ogni essere umano c’è come una profonda nostalgia, un anelito verso Qualcuno capace di appagare la sete di amore, di gioia, di senso che ci accomuna tutti?

Ora “il nostro cuore è inquieto se non riposa in Dio”, afferma S. Agostino. Anche le cose belle di cui facciamo esperienza, come l’amicizia o la musica o altro, non fanno che aumentare questa tensione interiore e predisporci all’incontro con Dio.

Fermarsi soltanto ad esse sarebbe come arrestarsi dinanzi ad una segnaletica che indica la meta verso cui siamo diretti, senza proseguire per raggiungerla. Esse invece ci dicono: “Cerca al di sopra di noi. Noi non siamo Dio. Da Lui procediamo”. Dio parla sempre al nostro cuore, raggiungendoci in vari modi, ma non si impone, piuttosto sussurra dolcemente al nostro cuore, se Lo accogliamo la nostra vita sarà come una melodia ben riuscita.

Facciamo nostre le parole di S. Agostino: “Tardi ti ho amato, Bellezza tanto antica e tanto nuova; tardi ti ho amato! Tu eri dentro di me, e io stavo fuori, ti cercavo qui, gettandomi deforme, sulle belle forme delle tue creature. Tu eri con me, ma io non ero con te. Mi tenevano lontano da te le creature che, se non esistessero in te, non esisterebbero per niente. Tu mi hai chiamato, il tuo grido ha vinto la mia sordità; hai brillato e la tua luce ha vinto la mia cecità; hai diffuso il tuo profumo, e io l’ho respirato, ed ora anelo a te; ti ho gustato, e ora ho fame e sete di te; mi hai toccato, e ora ardo dal desiderio della tua pace”.

2 risposte a “La Santissima Trinità: come un accordo sospeso”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Ci sono due musiche: quella pensata, colta dallo spirito, le cui note traducono i sentimenti di anelanti bellezza, gioia, amore, che anche sanno di invocazioni, dolore preghiera in luogo della parola, rivolte Ll’Altissimo Dio, e altra quella molto umanizzata di un uomo, quello di oggi, che abbisogna di un contorno di luci solforose, di mobilità corporea, di gridare le sue insoddisfazioni ai suoi simili tanto rumore per imporre il proprio dire e raccontare di se. Due luoghi le arene e le piazze di singole località. La musica vola attraverso l’etere, si fa parola, preghiera, urlo di protesta. Non serve pretendere che tutti la conoscano, in quanto pochi o uno cantano la preghiera alla Messa; un Covid non ha soltanto i posto l’uso di mascherina, ma ha smorzato se, invece che a regole, si incoraggiasse qualsiasi modo a che nella messa anche la preghiera cantata , affidata alle note diventi parola di cuori, di chi non da voce ma gradita al Dio che presente e ascoltatore di cuori.

  2. Angelo Rubino ha detto:

    Buongiorno
    Riflessione che aiuta e fornisce modalità operative per delle piccole ma incisive catechesi per un piccolo gruppo di preghiera .

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