I dodici mesi del dodicesimo anno

Rivediamo i fatti e i temi di questo sofferto 2022, a 12 anni dall’avvio di VinoNuovo.it
30 Dicembre 2022

Andiamo a chiudere la porta di questo 2022 nel bagliore natalizio,  illuminato pure dal lascito spirituale di due giornalisti scomparsi in questi giorni: il vaticanista Salvatore Mazza che ha raccontato fino all’ultimo la sua vita “con la SLA” e il critico Cesare Cavalleri che ha condiviso la sua preparazione “sulla soglia”.  Di attese e di speranze, di amore e di dolore sono intessuti anche gli oltre trecento post di VinoNuovo datati 2022, tutti personali ma insieme comunitari, molti ispirati dalla Parola di Dio  domenicale.

Li riprendiamo, com’è ormai tradizione, per rivedere quest’anno  che è stato “spaccato” dalla notte del 24 febbraio, l’inizio dell’invasione russa in Ucraina.

“Chi risponderà presente all’appello del Papa?” scriviamo già il giorno dopo, “Cosa possiamo fare contro questa guerra?” ci chiediamo ancora. Raccogliendo pensieri angosciati, riportiamo azioni non violente come la “Carovana” arrivata a Leopoli alla fine di marzo, approfondiamo le ipotesi di negoziato,  le condizioni della legittima difesa e “l’assurdità della guerra”.

E pensare che proprio un anno fa nel Capodanno 2022 il Papa aveva chiesto nel suo messaggio ad artigiani e architetti della pace “come edificare una pace duratura?” e che nel suo discorso del 22 febbraio al Corpo diplomatico Francesco aveva indicato tre sfide per il nuovo anno (pandemia, migrazioni e ambiente) aggiungendo:  «si amplifica l’assordante rumore di guerre e conflitti e tutta la comunità internazionale deve interrogarsi sull’urgenza di trovare soluzioni a scontri interminabili, che talvolta assumono il volto di vere e proprie guerre per procura (proxy wars)”. Le vittime innocenti della guerra risultano al centro delle sei “Vie Crucis” meditate e offerte nel nostro sito, senza dimenticare quelle della pandemia ancora mortifera per molti mesi.

Fin dal gennaio vinonuovo  cerca di “ascoltare col cuore” anche il Cammino sinodale della Chiesa italiana, registrando qualche passo stanco nella seconda fase, ma evidenziando l’efficacia di un metodo di ascolto che non dovrebbe rimanere “una tantum”. L’attenzione sinodale si allarga poi a tematiche specifiche – dalla condizione dei sacerdoti alla valorizzazione delle donne – e ad un orizzonte continentale, tanto che il blog viene riconosciuto come un osservatorio stimolante dell’esperienza sinodale, narrata anche dalla periferia. Ci sta a cuore perché intercetta quel futuro della Chiesa in Italia (fra i temi sorgivi del nostro blog dodici anni fa)  sul quale si concentrano alcuni post particolarmente dibattuti. Da quello del primo febbraio, “Parrocchia 2050: a qualcuno interessa?” a quello del 23 giugno intitolato “’Anche’. Preti, parrocchie, laicato” che prefigura una governance cooperativa nella Chiesa o a quello del primo agosto, “Perché chiamiamo catechisti le catechiste?”, che pone l’esigenza di un linguaggio inclusivo.

Sinodo chiama Concilio, anche per l’anniversario dell’11 ottobre che porta a scavare nel documenti conciliari e a rilanciare l’ipotesi di un Vaticano III. A proposito, non ci scappa il 31 agosto il decennale della morte del Card. Carlo Maria Martini.

Si prova ancora a sbrogliare alcuni nodi ricorrenti nell’attenzione di VinoNuovo: l’accoglienza ecclesiale delle persone con orientamento omosessuale (14 gennaio),  dei divorziati risposati (13 maggio), dei conviventi (21 giugno), la formazione dei seminaristi anche all’affettività (9 dicembre ), la violenza degli uomini sulle donne (26 dicembre), la tutela degli abusi sui minori a seguito del primo Report italiano del 19 novembre.

Ma anche quest’anno sono  i fatti di cronaca a suscitare un commento, non sempre a caldo: il crollo del ghiacciaio in Marmolada (11 luglio), la morte in cantiere a Udine di uno studente stagista di diciotto anni  (24 gennaio),  l’attentato a Salman Rushdie (13 agosto), i concerti di Vasco Rossi in giugno.

Spuntano dalle cronache ecclesiali alcuni volti: quello di Armida Barelli il 30 aprile (“una beata attuale?”), dell’arcivescovo Corrado Lorefice premiato il 13 maggio con il “Dossetti per la pace”, del cardinale Matteo Zuppi eletto  il 24 maggio alla guida della CEI, di Franca  Cattorini, Piccola Apostola della Carità, morta a 59 anni. Ritroviamo anche due volti barbuti, molto diversi, che ci hanno lasciato: frate Bernardino della Romita, noto ai camminatori italiani, morto il 22 maggio, e il papà di “Repubblica”, Eugenio Scalfari scomparsi un mese dopo, il 22 luglio.  Tra le foto ecclesiali non poteva mancare quella dell’inedita  “Messa in acqua” il 28 luglio sulla spiaggia di Crotone che offre però lo spunto per qualche “affondo” in campo liturgico. Tra gli spunti mediatici l’intervista di papa Francesco a Fabio Fazio in gennaio,  il confronto sui social fra Fedez e don Alberto Ravagnani in ottobre.

Non mancano nelle settimane vinonuoviana anche le segnalazioni di buone letture, a partire dai libri di alcuni nostri autori:  ad esempio, sui capolavori artistici e il Vangelo domenicale (Gian Carlo Olcuire), sul Buon Samaritano nell’arte (Paola Springhetti), sulla scuola riletta con don Milani (Marco Pappalardo) e sull’umorismo cattolico in cui Fabio Colagrande tiene vivi i personaggi concepiti per vinonuovo, come l’impertinente Sinodino.

Sono state offerti anche approfondimenti sulla figura di Maria, sul nuovo testo vaticano per gli itinerari di preparazione al matrimonio, sull’insegnamento della religione. Meno gettonato invece il rapporto tra cattolici e politica, anche durante la campagna elettorale balneare che ha poi portato al governo Meloni. Come su altri spunti d’attualità ci soccorre però uno dei corrosivi corsivi post it  che contrappuntano quasi ogni giorno queste pagine.

“I commentatori delle prossime elezioni – vi si legge il 7 settembre – segnalano che ormai la Chiesa non sposta più voti: i cattolici sono sparpagliati tra i partiti. Ma scegliere secondo coscienza è bene. Il brutto semmai è che invece si continua a essere succubi: una volta del parroco, oggi dell’immagine”.

Altri dodici mesi se ne sono andati, il dodicesimo anno di questo blog passa in archivio. Nel 2023, grazie a tanti lettori e commentatori, VinoNuovo farà certamente tredici!

 

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