E voi chi dite che io sia?

Da un lato una domanda sempre attuale, una questione che il Natale rinnova, dall'altro le voci di letterati, artisti, scienziati, filosofi, psichiatri, cattolici e non cattolici
20 Dicembre 2023

La vita di Gesù ha ispirato nei secoli fino ad oggi donne e uomini – anche non credenti – che hanno riflettuto sulla sua straordinaria figura e scritto fiumi di parole su di Lui. Sono poeti, romanzieri, filosofi, storici, critici letterari, scienziati, medici, cantautori, drammaturghi, provenienti da ogni parte del mondo, del passato e contemporanei, ma ogni loro riferimento è ricco di contenuto e di profondità, in qualche caso di meraviglia, in altri di commozione alla scoperta del “volto” di Cristo all’interno di un cammino personale o comunitario. Si tratta di voci significative e stimolanti e lo fanno da artisti del pensiero e della parola.

Il drammaturgo franco-belga Schmitt scrive: «Lasciandoci la possibilità di credere o di non credere, tiene conto di questa libertà. Si può essere obbligati ad aderire? Si può essere forzati ad amare? Jeshua ci ama troppo per prevaricare. Ed è proprio perché ci ama che ci permette di dubitare. Questa parte di scelta che ci lascia è l’altro nome del suo mistero».

Questo invece afferma lo scienziato e filosofo Teilhard de Chardin: «C’è una via d’uscita per il genere umano, per il mondo. L’universo non è chiuso. La fede ci dice che questo mondo è diretto verso un punto focale futuro, il secondo avvento di Cristo».

Per la poetessa Merini «dopo Gesù qualcuno ha imparato a guardare negli occhi, a porsi delle domande, a vedere che l’altro non era solo una merce. Fu scoperto il pensiero, l’uomo scoprì che il suo simile aveva un pensiero, che poteva leggere nel suo pensiero». E a proposito segue la voce del filosofo Bloch: «Un segno della nostra buona causa si chiamò e si chiama Gesù. Invero neppure ciò ha terminato di fermentare e di essere in cammino, tuttavia è legato come null’altro agli uomini e rimane al loro fianco come il segno più dolce e il più bruciante nella sua dolcezza, il segno che più ci spezza e più ci ama».

Cambiando “genere”, provocano le parole del cantante Bono Vox: «Io non credo che la questione si possa liquidare dicendo “un pensatore”, un “grande filosofo”. Lui ha affermato di essere il Messia, il Figlio di Dio e per questo motivo è stato crocifisso. Dal mio punto di vista o era il Figlio di Dio, oppure si trattava di un pazzo». E nondimeno lo fanno quelle di Pasolini: «In parole molto semplici e povere: io non credo che Cristo sia figlio di Dio, perché non sono credente – almeno nella coscienza. Ma credo che Cristo sia divino: credo cioè che in lui l’umanità sia così alta, rigorosa, ideale da andare al di là dei comuni termini dell’umanità».

Tornando alla musica, De André dice: «Quel signore si chiamava Gesù di Nazareth e secondo me è stato ed è rimasto il più grande rivoluzionario di tutti i tempi».

Dallo psichiatra Andreoli cogliamo questa testimonianza: «Quando a diciotto anni, da credente, da chi crede di credere, sono passato nella schiera di coloro che credono di non credere, Gesù non è sparito dalla mia vita, ha continuato a esistere come uomo davvero speciale; ha continuato a essere presente in me e a esercitare il suo fascino». Restando in ambito medico ascoltiamo Schweitzer: «L’indagine storica sulla vita di Gesù non è partita dal puro interesse storico, ma ha cercato il Gesù della storia come colui che poteva liberarlo dal dogma […]. Ogni epoca ha trovato i suoi pensieri in Gesù […] e ogni singolo lo creò secondo la propria personalità».

E questo è ciò che ha trovato in Lui Gandhi: «La Verità è la prima cosa che bisogna cercare, e la bellezza e la bontà vi saranno date poi per giunta. Questo, in realtà, ha insegnato Cristo nel discorso della montagna. Gesù fu, secondo me, un artista eccelso perché vide ed espresse la verità».

Invece ci aspetteremmo una preghiera da D’Annunzio? Eccola: «O Gesù, tre volte caduto sotto il peso dei peccati del mondo e tre volte risollevato dalla forza di un amore invincibile, risollevate me dall’abbattimento in cui mi gettano le mie tristi esitazioni».

Infine, particolarmente attuali sono le riflessioni di Natalia Ginzburg: «Alcune parole di Cristo le pensiamo sempre, e possiamo essere atei, laici, quello che si vuole, ma fluttuano sempre nel nostro pensiero ugualmente. Ha detto “ama il prossimo come te stesso”. Erano parole scritte già nell’Antico Testamento, ma sono divenute il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di tutto. Sono il contrario di tutte le guerre. Il contrario degli aerei che gettano bombe sulla gente indifesa. Il contrario degli stupri e dell’indifferenza che tanto spesso circonda le donne violentate nelle strade. Si parla tanto di pace, ma che cosa dire, a proposito della pace, oltre a queste semplici parole? Sono l’esatto contrario del modo come oggi siamo e viviamo. Ci pensiamo sempre, trovando estremamente difficile amare noi stessi e amare il prossimo più difficile ancora, o anzi forse completamente impossibile, e tuttavia sentendo che là è la chiave di tutto».

4 risposte a “E voi chi dite che io sia?”

  1. Angelo Rubino ha detto:

    E voi chi dite che Io sia ?
    Questa domanda spesso noi comuni fedeli non poniamo mI alla mente ,pet il semplice motivo che già c’è che da questa risposta . Il Clericalismo.
    Se ogni 10, 20 anni un semplice fedele inizia a dare la risposta o esce fuori dal recinto delle abitudini liturgiche / cultuali o ne rimane ai margini .

    I

  2. Pietro Buttiglione ha detto:

    Do you know Messori? E il Jesus Christ Seminar? Le varie Quest? Saunders?
    Grande contributo alla critica biblica.. soprattutto alla figura UMANA di Gesù.
    Ma se cerchiamo le loro risposte… Un mago? Un profeta? Un Messia? Un guaritore? Le risposte si sprecano. IMO qs significa che è mission impossible DEFINIRE Gesù. Sfugge.Sfugge ad essere DEFINITO ( forse, come Dio, xchè il PDNC non si applica??
    A me basta sapere che Gesù è PERSONA, amica, che mi segue. Mi parla. Mi corregge, mi fa sentire molto meno SOLO. E qs basta e avanza. Grazie Gesù!!!
    PS. Pls passare da definire SOSTANZE a vivere RELAZIONI.
    Eucaristia inclusa.

  3. Dario Busolini ha detto:

    Mi fa sempre impressione il fatto che se il discorso tocca Gesù Cristo, oggi come ieri, a tutte le posizioni venga riconosciuta pari dignità e dal loro confronto ed incontro emerga comunque la grandezza del suo messaggio mentre quando si parla del papa, oggi come ieri (ieri anche in senso stretto), è ammesso solo il pro ed il contro senza né dialogo né rispetto per l’altro. In religione noi cattolici siamo ancora troppo papisti per poterci definire veramente cristiani.

  4. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Se si pensa che un presidente di paese in guerra, intenzionato a garantirla senza data, con orgoglio pensa di aggiungere la sua stella a quelle già nella bandiera europea, il cittadino comune si domanda se questa non trascinerà tutte le altre in un “buco nero”. Si perché guerra a oltranza significa morti, tanto prossimo che si dice di amare lo si manda a morire! Quale menzogna! Vite immolate perché attratte dalla magica musica di un suonatore stravagante. Cristo ha chiesto :” chi dite che Lui sia! Lo chiede a noi oggi, Lui e’ il Re di Pace, il suo Vangelo da vivere perché dona vita oggi ma anche vita futura. Come osare festeggiare il suo Natale, Lui che da Dio è venuto a nascere povero tra i poveri, e’ come rinnegarlo se non crediamo al suo Vangelo! Gli dobbiamo testimonianza se crediamo in Lui. Guardando a quel Presepe, una risposta Gliela dobbiamo, ci ha donato la sua vita un dono immenso da considerare prezioso perché salva la nostra. Lui è Re di Pace!

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