Bergoglio e la Madonna coi piedi per terra

La strana storia della Vergine di Luyan, icona di uno stile che unisce spiritualità e concretezza. E di un Pontificato che sarà molto esigente
14 Marzo 2013

Lo ha annunciato subito ieri sera papa Francesco: oggi da vescovo di Roma andrà subito a pregare la Madonna perché custodisca la città. Non sorprende certo che un Papa sia così devoto nei confronti della Madre di Dio. Ma c’è un’immagine che nella grande sorpresa di questa elezione mi resta impressa sempre più chiara nella testa.

Ricordavo la grande devozione degli argentini per la Vergine di Luyan, il santuario nella Pampa dove la Madonna è venerata con il titolo di Madre dei poveri. Non conoscevo, però, la storia un po’ inconsueta di questo luogo mariano. Pensavo fosse legato a qualche apparizione. E invece no. E’ un posto dove la Vergine nel 1630 ha piantato molto bene i piedi per terra. La storia in fondo è semplice: un carro trascinato dai buoi in una carovana a un certo punto si ferma e non c’è più modo di farlo andare avanti. Provano ad alleggerirlo, ma è tutto inutile finché a bordo resta una certa determinata cassa. Al che la aprono e si accorgono che trasporta una statuetta della Vergine in terracotta alta meno di cinquanta centimetri, destinata a un portoghese. Non è che pesi così tanto, ma finché resta sul carro i buoi non riescono a smuoverlo. Ed è così che lo interpretano come un segno: la Madonna vuole stare lì. E in quel posto nasce il santuario delle Vergine di Luyan, meta spirituale per eccellenza di tutti gli argentini.

Più ci ripenso e più questa storia mi sembra un’istantanea che parla anche di questo Conclave. Abbiamo ragionato in questi giorni su mille questioni, abbiamo immaginato forse un Papa giovane ed energico, imbastendo chissà quali teorie sulla nuova evangelizzazione. E invece lo Spirito Santo ci ha donato un successore di Pietro di 76 anni, ma con i piedi ben piantati per terra. Un uomo di Dio che prende la metropolitana. Un vescovo che non scende a compromessi con le ideologie dominanti e proprio per questo va in prima persona a servire i poveri nelle periferie. Un pastore che salendo al Soglio di Pietro chiede al suo popolo di invocare la benedizione di Dio su di lui; e con un gesto semplice e insieme così denso dal punto di vista ecclesiale fa scendere un silenzio carico di mistero nella piazza racchiusa dal colonnato del Bernini.

Ha scelto di chiamarsi Francesco e questo è bastato per guadagnare la simpatia di tutti. Ma non illudetevi: durerà poco. Già ieri sera sui social network giravano gli atti di accusa sulle sue “connivenze” con l’Argentina dei generali. E vedrete che cosa succederà appena dirà qualcosa di un po’ scomodo (conoscendolo sappiamo che succederà molto presto). Non è un Papa per una Chiesa portata in trionfo Jorge Mario Bergoglio. E proprio per questo è un dono prezioso per continuare quel cammino di purificazione e conversione che Benedetto XVI ci ha indicato.

Da ieri sera abbiamo il Papa devoto della Madonna con i piedi per terra. Icona di una Chiesa che non si perde in tante chiacchiere inutili, ma prega, annuncia e soprattutto ama. Inizia un cammino esigente: per il successore di Pietro, ma anche per ciascuno di noi.

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