“Volevo andare a Lisbona”: fantacronache a distanza dalla GMG 2023

Ieri è cominciata la quarta GMG di Papa Francesco e noi proveremo a seguirla in modo leggero e con tratto ironico...
3 Agosto 2023

Amici, eccomi qui a fare finta di essere a Lisbona per raccontarvi questa giemmeggi. Lisbona è bellissima, ricca di storia, arte e cultura. Questo lo sapete già. Ci sono moltissimi giovani ma anche tanti vecchi perché è il classico evento che richiama persone e eventi che non c’entrano nulla con l’evento stesso. Qui, con la scusa della gmg ognuno parla di quello che gli pare. Per capirci, se hai fondato l’associazione degli idraulici cattolici, qui è l’occasione per organizzare un convegnuccio sui giovani e i tubi. Le interviste che facciamo noi giornalisti cattolici sono appassionanti. Le domande tipo sono: 1) Cosa ti aspetti da questa GMG? 2) Cosa ti aspetti dall’incontro con il Papa e tanti altri giovani cattolici? 3) Cosa significa per te incontrare cattolici da tanti paesi diversi? 4) Cosa diresti al Papa? E alla Madonna che va di fretta? I più arditi segnalano che questa è la prima gmg del dopo pandemia e che mentre qui si prega e si fa festa a 4mila chilometri, nello stesso continente, si muore dilaniati dall’artiglieria nemica. Ci sono poi i soliti noiosi che dicono che questi grandi incontri internazionali dei giovani cattolici sono inutili e che sono solo appuntamenti superficiali che generano folle oceaniche adoranti che poi però non cambiano nulla. Io non sono d’accordo. Anzi, proprio oggi che viviamo in una società scristianizzata, ritrovarsi come credenti provenienti da tutto il mondo è importante. Occasione di scambio, confronto e crescita comune per le giovani generazioni. Il guaio è che, come per molti altri appuntamenti ecclesiali per i giovani, li organizzano i vecchi. Li raccontano i vecchi. E le interviste sono spesso ai vecchi. E i reportage sono scritti da vecchi. Come questo.

Per utilizzare un po’ di frasi fatte, che a noi giornalisti cattolici piacciono molto, potremmo dire che con l’arrivo del Papa ieri la Giornata Mondiale della Gioventù 2023 è “entrata nel vivo” e che Francesco ha fatto il “primo bagno di folla” ed è stato subito accolto “dal calore dei giovani di tutto il mondo” e che al passaggio del corteo con l’auto papale, la folla si “assiepava ai lati della strada per salutarlo”. Grazie a Dio, con i primi discorsi del Pontefice, la retorica giovanilistica si attenua un po’ e vengono in primo piano un po’ di contenuti: la cultura portoghese connessa con la sua posizione geografica di porta sull’oceano atlantico, le attuali sfide politiche e culturali per l’anziano continente europeo che proprio a Lisbona nel 2019 diede vita giuridicamente all’Unione Europea e che ora – nell’auspicio di Francesco – deve ritrovare il suo animo giovane, quello dei suoi padri fondatori che sognavano “alla grande”.
Intanto, in attesa della Cerimonia di accoglienza di questa sera nel Parco Eduardo VII di Lisbona (quello che con molto estro noi giornalisti cattolici definiremmo “il primo grande abbraccio tra il Pontefice e la folla multicolore di giovani arrivati da tutto il mondo nella capitale portoghese”), sui social impazzano i video della Gmg mentre il bell’inno “C’è fretta nell’aria”, con il suo intro orecchiabile (si è sentito di molto peggio in passato), comincia a diventare un po’ molesto (e siamo solo all’inizio!). Non importa cosa dicono i video, l’importante è stare sui social, parlare dei social, taggare, condividere, perché i social fanno gioventù… anche se qui su Facebook ci stiamo solo noi vecchi e l’uccellino di Twitter ormai non esiste più. Anche se un over 40 difficilmente sa fare una storia su Instagram o pubblicare su TikTok. L’importante è fare caciara, stare in mezzo alla folla, ridere, cantare, strillare per farsi sentire, in preda a un’immotivata euforia. Lo so che dietro a tutto c’è più di una bella motivazione: l’incontro con Gesù Cristo, la fraternità universale, l’impegno comune per la pace… ma per chi fa solo finta di stare a Lisbona, come me, quella “folla multicolore” di giovani sudati e urlanti, così come noi giornalisti cattolici la raccontiamo, sembra una cosa “già vista”, un po’ scontata, un luogo comune. Sicuramente standoci in mezzo le cose cambiano. Sicuramente, molti di quei giovani più che la caciara, cercano il silenzio, per ritrovare nel cuore la voce dello Spirito. Sicuramente la loro spiritualità è nuova e noi non la sappiamo ancora intercettare, né tanto meno raccontare. Restiamo appesi ai nostri ricordi di vecchi cronisti, capaci solo di rimpiangere i milioni di giovani di Tor Vergata che nel 2000 – al suoni dell’inno “Emmanuel” – fecero emozionare il Pontefice polacco già provato dalla malattia. Ma quello è il passato: bello, ma è il passato. Il presente sono loro.

4 risposte a ““Volevo andare a Lisbona”: fantacronache a distanza dalla GMG 2023”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Il problema è se questo raduno di popolo non solo giovani? Non debba farsi come “voce di uno che annuncia un regno vicino”.Si distinguerebbe + marcatamente da quei raduni canori che altrettanto riempiono le piazze del mondo di suoni,parole,e atmosfere infuocate di luci e suoni. Ma poi cosa resta? Il medesimo vuoto di prima. Non così dunque ma. Cosa nuova, uno stare a Roma, dove Pietro è stato crocifisso ma vive nel Successore fino a quando Cristo ritornerà. E’ importante il Raduno come evento Cristiano dove da tutte le parti del mondo confluiscano genti, come una Gerusalemme nuova. Sarebbe un Faro la cui luce e la Parola proietterebbe nel World Wide Web un più potente richiamo

  2. Marcello Rochira ha detto:

    Domanda: cosa resterà di questa GMG , tutto molto emozionante una settimana vissuta intensamente. Ma da Martedì le nostre città avranno nuovi missionari? Ma da Martedì cadranno i muri dell’indifferenza , le passioni e le gelosie? Avremo dato da mangiare all’affamato ? Bisogna uscire fuori e iniziare in ogni città le missioni popolari

  3. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Le giornate GMG sono sempre state ,fin dai tempi di Giovanni Paolo II un sacrificio sull’ altare del “giovanilismo” ,pia illusione con cui i vecchi che guidano la Chiesa cattolica credono di guidare anche i non meglio specificati “giovani ” ,etichetta quanto mai inefficace visto che pare che l’ eta’ media di chi partecipa alle GMG sia oltre i trent’ anni. Quanto i veri giovani li seguono davvero si vede dalla desolata assenza di giovani nelle Messe e dalla sconsolante realta’ dei seminari e delle nuove vocazioni .

  4. Pietro Buttiglione ha detto:

    Ieri pome Francesco é partito dalla Parola con gli Apostoli che, sfiduciati, volevano rientrare e Gesû che “Buttate le reti!!”.
    Sappiamo come finí😆😇
    Il Papa era stanco ma non quando ha quasi gridato: ” TUTTI”.. AVETE CAPITO?PORTE DELLA CC APERTE A TUTTI.
    Quindi: non tiratevi indietro e buttate le reti..
    PS in altro punto ha criticato i Movimenti che fanno ‘proselitismo’.
    Inter-preto: quelli del : solo io posseggo la veritá. ( Quindi escluderei gli ecumenici Foco…)

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