Joe Biden e il cattolicesimo

Nel giorno dell'insediamento di Joe Biden, è opportuno valutare meglio il rapporto che si verrà a creare tra il nuovo presidente U.S.A. e i valori della Chiesa Cattolica
20 Gennaio 2021

All’indomani della proclamazione di Joe Biden come certo 46° presidente degli Stati Uniti d’America, non sono poche le voci di chi sottolinea che sia l’inquilino uscente dalla Casa Bianca a poter incarnare il ruolo di “defensor fidei”. Biden sarebbe sgradito a coloro che si richiamano ai valori non negoziabili che per i cattolici sarebbero in primis quelli “pro-life” della difesa per la vita che la Chiesa Cattolica ha costantemente insegnato col suo Magistero in Teologia Morale fino ad spaziare negli ultimi decenni nelle frontiere della Bioetica. Dunque il senatore del Delaware sarebbe giudicato mancante proprio a partire dalla sua posizione abortista. Altri lo accusano di essere supportato da pedofili e satanisti, mettendo sotto accusa tra l’altro dei reati di cui si sarebbe macchiato il figlio. D’altronde i meriti di Trump, alla luce degli insegnamenti cattolici, non sarebbero pochi. Egli infatti:

1. Ha tolto fondi a planet parenthood, l’abortificio che trafficava in organi dei feti uccisi (anche a mano, per strangolamento, dopo il parto, inchieste agghiaccianti lo hanno provato) e ha sempre difeso la sacralità della vita dal concepimento. 2) Non ha fatto guerre all’estero! A differenza di Obama, Bush, Clinton e di tutti i presidenti americani precedenti, stabilendo un record da Eisenhower ad oggi. 3) Ha contribuito ai processi di pace con nord Corea, e soprattutto tra israeliani e palestinesi con il Piano Abramo, un concreto percorso di pace mai tentato prima. 4) Ha fatto ciò che ha promesso in economia interna, dando il rilancio per cui i suoi elettori lo hanno votato. 5) Ha difeso la libertà religiosa, sempre più messa a rischio da leftist, marxists, egemoni nel mondo delle università americane. 6) Ha difeso la visione naturale della famiglia e del matrimonio, ostacolando i progetti di indottrinamento gender. Il muro del Messico è lo stesso di prima, solo i media l’hanno usato per per dargli addosso. Per questo motivo egli sarebbe l’ultimo bastione di difesa avverso un progetto globalista mondiale che unisce lo sprezzo alla vita umana ben significato dai movimenti abortisti e gender e l’ateismo che oggi impera ovunque facendosi forte di due super potenze economiche nelle quali esso ha messo radici, la Cina e la Russia.

Dopo aver letteralmente ripreso nei due capoversi precedenti delle osservazioni che mi sono state presentate a difesa di Trump da chi ritiene il secondo presidente cattolico degli Stati Uniti dopo Kennedy invotabile e meritevole di non ricevere i sacramenti, date le sue posizioni dichiaratamente anti-Life, plaudendo a chi glieli ha rifiutati (fin qui possiamo eccepire che queste sono le disposizioni della Chiesa Cattolica…) dobbiamo proporre un ampliamento di prospettiva.

Il richiamo ai valori non negoziabili come quelli pro-Life sono propri non solo della gestione Trump ma anche di altri movimenti e partiti che si richiamano alle visioni sovraniste, dalla Polonia che ha appena legiferato rendendo illegale la pratica abortiva sul suolo nazionale alla leader di FdI che ha recepito la sconfitta dei Repubblicani come non determinante per una visione, quella sovranista appunto, più viva che mai e supportata da un indice di consensi innegabile e significativo non solo oltre Atlantico ma nello stesso Bel Paese. Tali valori sono, come detto, non negoziabili proprio a partire dalle indicazioni del Magistero della Chiesa Cattolica.

Data questa premessa, ecco la conclusione che già era girata come slogan durante l’ultima tornata elettorale amministrativa qui in Italia, ma che indubbiamente è utilizzato come cavallo di battaglia e ripetuto come un mantra da coloro che ritengono di esprimere il loro consenso verso queste forze politiche: “Chi vota Democratico NON È cattolico!”

È chiaro che un cattolico non può ritenere che l’aborto sia qualcosa di perseguibile. Anche se la cattolicissima Italia già si espresse diversamente col referendum del 1981. Qui però non dobbiamo discutere sulla illiceità o meno della pratica abortiva. Da un punto di vista civile, in uno Stato non confessionale, l’interruzione di gravidanza viene presentata come possibilità e non come norma impositiva; è chiaro che un cattolico osservante del Magistero e tutto il Movimento pro-Life promuoveranno una cultura della vita e la difesa della stessa.

È esatto però ritenere che un cattolico che vota per il “centro sinistra” tradisce i fondamenti della sua professione di fede? E che un cattolico non può non votare una espressione partitica di centro-destra?

Evidentemente, la risposta la troviamo nello stesso Magistero della Chiesa Cattolica e, prima di questo, nelle indicazioni bibliche ed evangeliche. Negli insegnamenti del Magistero Sociale della Chiesa valori non negoziabili non sono solo quelli legati alla sacralità e inviolabilità della vita. Concetti come: universale destinazione dei beni, riconoscimento dei diritti dei popoli, promozione umana, opzione preferenziale per i poveri, denuncia di ogni “struttura di peccato” e in particolare della frode di mercede agli operai e dello sfruttamento dei lavoratori e della negazione dei loro diritti, promozione del lavoro umano, sono ribaditi con forza nel magistero dei Pontefici dell’ultimo secolo, da Leone XIII a Benedetto XVI.

Con Francesco stiamo ricevendo ulteriori indicazioni: dall’invito a ritrovare la via della pace e il bando dell’industria delle armi e della guerra, produttrici di una “terza guerra mondiale a pezzi” all’appello accorato ad udire il grido delle popolazioni vittime di un sistema liberista economico mondiale che sta condannando allo sfruttamento e alla fame interi continenti, costringendo tanti figli di Dio a migrazioni che trovano nel Mediterraneo solo una delle loro tombe.

Dall’appello ad un dialogo tra le religioni e con l’Islam in particolare per un confronto che sia prolifico per le nazioni avverso ogni percorso di terrorismo e di sfruttamento al grido per l’inarrestabile processo che sta conducendo questo modello economico mondiale liberista a distruggere la “casa comune”, il pianeta Terra, con l’incendio di foreste, l’inquinamento mortale degli oceani, l’emissione esponenziale di gas-serra, incredibilmente arginata proprio grazie al COVID-19 e al conseguente lockdown mondiale vissuto nei mesi scorsi.

A ben guardare tutti questi temi, propri dunque del Magistero non solo dell’attuale Vescovo di Roma ma dei suoi predecessori, non possono non essere considerati come valori anch’essi non negoziabili, non solo da una coscienza civile diffusa fra laici, non credenti o credenti di altri credi, ma proprio per ogni cattolico che si ritenga tale. Il fatto che siano in giro teorie del Deep State, di un Nuovo Ordine Mondiale e di un Great reseat che vedono in Trump l’ultimo baluardo per i valori del Cattolicesimo e in Biden e papa Francesco gli attori del disegno più satanico del nemico dell’umanità non devono ingannarci.

Ben venga qualsiasi lettura critica. Vero che la presidenza Trump ha anche i suoi meriti come non nego riportando alla lettera, come detto, le osservazioni che mi sono state mosse. Non ha portato avanti guerre pianificate contro i paesi islamici come quelle contro Iraq e Afganistan dei Bush, di Clinton, continuate da Obama con l’eliminazione di Osama Bin Laden; ma non scordiamo l’eliminazione di Soleimani con un’azione che naturalmente calpesta ogni diritto internazionale per proporci la legge del far west; ma in questo è pienamente in linea con la gestione USA a livello internazionale, dal Vietnam alla Corea ad oggi. Vero anche che Biden non sia un Messia (non porta il nome di Bolsonaro…) e che dovremo aspettarlo all’opera e criticare tutto ciò che sarà criticabile.

La narrazione complottista e mondialista va sottoposta al vaglio critico di chi cerca di interpretare una teoria che vorrebbe imporre una linea di pensiero. Tale narrazione si appoggia, anche, e qui naturalmente in maniera mirata e non trasparente, ai valori “non negoziabili” di chi viene dunque invogliato, sotto l’impegno della difesa di tali valori, ad esprimere un consenso che a ben vedere non risulta sempre lucido ma a volte viene carpito subdolamente. Sostenere che chi vota per una formazione abortista tradisce una delle indicazioni del magistero cattolico non è inesatto. Sostenere che, di conseguenza, è realmente “cattolico” solo chi vota dall’altra parte è non solo inesatto ma anche fuorviante.

Posto che il mondialismo e il complottismo debbano ancora essere “studiati” (fino a che punto si tratta di un reale movimento-complotto o quanto una lettura critica può smontare-ridimensionare tale narrazione?) non possiamo negare che i “valori” sui quali si fondano le teorie, i movimenti e i partiti sovranisti sono profondamente antievangelici e dunque, chi esprime il consenso a queste realtà, deve avere l’onestà di dire che il suo voto non può essere motivato da una visione cristiana nè tanto meno da un’etica cattolica. Non ce lo ricorda in maniera costante il solo Papa Francesco con i suoi appelli e con il suo magistero. Ce lo ricorda il Vangelo stesso con l’icona del Buon Samaritano e non solo.

11 risposte a “Joe Biden e il cattolicesimo”

  1. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Sì, pregare x tutta l’umanità. Senza chiudere gli occhi su chi muore di freddo, di fame. In un mondo in cui, proprio x la debolezza e la emarginazione dei più deboli, il Potere, la Multinazionale, la Conglomerate, i paesi più ricchi diventano ogni giorno più forti. Pregare che si capisca che senza com-passione ci aspetta solo una ri-voluzione.

  2. Gino Dal Santo ha detto:

    Cristo ci ha chiesto solo di amare il prossimo e di fare il Bene a tutti . Vuol dire anche a chi non la pensa come noi siano essi ebrei, islamici, sovranisti, tradizionalisti, comunisti ecc. Gesù condannò gli scribi, i farisei e i dottori del tempio perché imponevano valori non trattabili. Abbiamo pregato per L’Unità dei Cristiani ma io vorrei che si pregasse anche per l’unità di tutta l’umanità. Dialogare con tutti mettendo da parte il nostro sentirci superiori e maestri per imporre ai popoli le nostre culture. Abbiamo bisogno di Umiltà e di Amore verso Tutti, e pregare con Fede per chi ci governa ma anche per chi sta all’opposizione.

  3. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Il Signor Biden è una bella persona, il suo curriculum privato e civile lo fa degno di ricoprire la carica di Presidente degli Stati Uniti d’America. La tranquilla, calma con cui ha manifestato quali intenti intende perseguire, l’importanza di ricreare comunione gli obiettivi dove importante è essere uniti e possibilmente in concordia circa il bene che deve arrivare a tutti fino alla comunità debole, piccola o distante per provenienze culturali da luoghi nativi diversi, a tutto questo corollario di genti ha dato assicurazione di essere per tutti il Presidente cui riporre fiducia. La cosa bella a un osservatore esterno, e’ che tante diversità rispondono in un unico sentire, essere tutti americani, amanti e orgogliosi della loro terra e perciò nonostante tutte le divergenze “uniti” a cantare con vivo convincimento e amore quel l’inno in verità. Verità e anche una voce citata dal Presidente, che da cristiano fa ben promettere in buon governo

  4. Maria Teresa Pontara Pederiva ha detto:

    Ho vissuto abbastanza in California da conoscere da vicino l’avvocatessa Kamala che là è un autentico mito. Non ho mai avvertito queste posizioni anticattoliche che le verrebbero attribuite: mi è sempre apparsa una persona, una professionista molto attenta al rispetto delle differenze culturali, religiose e di genere.
    Occorre stare molto attenti a non proiettare idee europee (peggio ancora italiane) oltreoceano come, purtroppo, continuano a fare tanti media conservatori, e anche cattolici. Come accaduto per la presidenza Obama, chissà perché, appena arriva un democratico, si devono ergere muri e sottolineare presunte fratture e anacronistiche prese di posizione. Harris era procuratrice generale di uno stato democratico come la California e ha sempre goduto di stima e rispetto anche da parte della Chiesa cattolica, a meno che non si considerino cattolici solo i Cavalieri di Colombo o i cattolici al cubo che pensano ancora alle crociate…

  5. Alberto mariotti ha detto:

    Guardate che Trump non voleva dare soldi a chi faceva aborti, questo era bello

  6. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Dopo aver seguito la cerimonia oltre all’Uomo cristiano, cosa che mi tiempie di gioia, il commento politico;
    Fa AMERICA FIRST a
    Multilateralismo.
    Un sospiro di sollievo!!
    Fine dell’imperialismo americano.
    Meglio: fine di crederci.
    Era ora.

  7. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Il problema non e”il cattolico Biden ma che ha scelto come vicepresidente ( o gli hanno imposto) la notoriamente e pubblicamente anti-cattolica Kamala Harris. Vista l’eta’ di Biden molti cattolici americani temono che il moderato Joe venga presto sostituito dalla pasionaria Kamala. La quale e’una femminista radicale che vorrebbe la possibilita’di aborto fino al nono mese( e magari anche dopo la nascita.) Inoltre Kamala e’una che promuove ovunque dei valori anti-cattolici.
    Almeno Trump con tutti i suoi difetti non inneggiava alla Cancel Culture. Se viveste negli USA sareste preoccupati anche voi.

    • Sergio Di Benedetto ha detto:

      In effetti Trump è così pro-life, in modo non strumentale, che ha permesso l’esecuzione di 13 condannati a morte in 7 mesi, tra cui una donna vittima di abusi e violenze per anni. Non male come media. Chissà chi è favorevole all’aborto dopo la nascita…. senza contare il costo della soppressione dell’Obama Care. Ma lo sappiamo: la vita a destra interessa solo dal concepimento alla nascita…

    • Davide Corallini ha detto:

      Non capisco come si possa arrivare a certi estremi. È la fiera delle “etichette” appiccicate alle persone. Tutti convinti di conoscere la verità sulle persone e sulle cose.
      Da una parte, si dice “abortista” “femminista” “anti-cattolico” a gente che fino a ieri manco se ne sapeva dell’esistenza, dall’altra si fanno riflessioni stile festa dell’unità anni 80… dando per scontato che in un determinato settore politico, ci sia solo una certa visione.
      Contenti voi.

  8. Maria Teresa Pontara Pederiva ha detto:

    In questi mesi mi sono trovata spesso a contestare tesi come quelle ricordate nel post (che si sforza di restare nella cronaca), ma sono sempre più convinta che parlare di vicende di un mondo abbastanza lontano come la realtà degli Stati Uniti sia davvero arduo. Le notizie mi arrivano direttamente da un figlio di 26 anni che lavora alla Michigan State University e da alcune famiglie con cui siamo rimasti in amicizia dopo aver vissuto là per 2 anni una ventina di anni fa.
    Evitiamo allora di estendere le nostre attese e i nostri modi di pensare come amano fare alcuni media. E se dobbiamo parlare dei vescovi USA, andiamo a leggere cosa dicono e scrivono sul loro sito web: l’arcivescovo Gomez di LA è molto chiaro nelle sue dichiarazioni, così come la conferenza episcopale non è l’arcivescovo di Philadelphia o San Francisco (quelli dei valori non negoziabili, a spada tratta, lancia in resta pro-life). Errori come la CEI con Prodi non se ne vedono all’orizzonte USA.

  9. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Ai valori non negoziabili, negoziati nei secoli dei secoli da tutte le chiese, inclusa la nostra, io preferisco l’Uomo, la Persona.
    Quella che giurerà sulla SUA Bibbia, che è la stessa vecchia e pesante dei suoi antenati, la Bibbia che lui frequenta, preferisco l’Uomo che ha dato tante prove di umanità, di “empatia” con gli esseri “marginali” ben più che con i potenti, l’uomo rimasto fedele ai suoi principi nonostante l’ambiente, anche familiare..
    L’Uomo che ha lasciato intendere che lascerà ad una Donna, la sua vice, tutto lo spazio che vorrà, l’Uomo che iggi qualche giornale chiama “UMILE”. GIÀ.
    Chi invece era arrogante e pieno di sé??

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