Il «gioco dell’estate»? Et voilà! Anche noi ci pieghiamo alla moda di tutti i media, che durante il periodo vacanziero – un po’ per sollevare il pubblico dai consueti affanni, un po’ per sopperire alla mancanza di notizie e soprattutto per permettere ai redattori di fare le ferie – propongono una pagina di passatempi.
Il nostro gioco si ispira al «Giù dalla torre», che per l’occasione ribattezziamo «Giù dal campanile». Il meccanismo è semplice: nel nostro caso, si tratta di indicare degli oggetti (lo riscriviamo: OGGETTI, dunque non concetti o entità astratte) del cattolicesimo che vorremmo eliminare, metaforicamente «buttare giù dalla torre» o «dal campanile». Ovviamente bisogna anche spiegare il motivo della proposta. E infatti il nostro gioco è semiserio, in quanto – dietro alla cancellazione di un oggetto – sta in realtà una certa concezione della fede o della Chiesa.
Ecco le mie proposte.
Vorrei anzitutto gettare dal campanile il campanello dell’elevazione. Inventato quando i fedeli, poveretti, a messa recitavano il rosario perché della liturgia in latino capivano poco o nulla, in modo che dalle avemaria potessero ridestarsi al rito almeno al momento della consacrazione, in realtà oggi suona come un fuorviante segnale che attira l’attenzione sul momento preciso della transustanziazione come se si trattasse di un attimo “magico” (una volta si diceva persino che chi avesse guardato l’ostia all’elevazione, quel giorno non sarebbe morto…). Via!
Per secondo auspico l’eliminazione fisica dei candelieri elettrici davanti agli altari secondari o ai santi. La candela è un simbolo universale, che richiama la preghiera del devoto che brucia fino a consumarsi. Ma i simboli devono essere veri, autentici; se il simbolo, che indica un valore spirituale, viene a sua volta sostituito da un surrogato, allora siamo al segno che indica un segno che indica un altro segno eccetera eccetera. Addirittura si stanno diffondendo app che consentono di accendere da qualunque distanza un lumino elettronico nel santuario preferito…
Per ultimo vorrei la rimozione (per rispetto non uso l’espressione «giù dal campanile») delle onnipresenti statue di padre Pio; magari non tutte, per carità, ma buona parte sì. Il povero santo frate, ormai fatto in serie di tutte le misure e i materiali, sembra indispensabile dentro e fuori da chiese e cappelle; certo per la grande devozione che i fedeli hanno nei suoi confronti, certo per la sua fama di potente taumaturgo, ma anche… perché i preti sanno benissimo che davanti a lui la cassetta delle offerte si riempie molto prima. E questo è un po’ strumentale.
Beh, il gioco è iniziato. La palla passa ai lettori.
Io eliminerei il bacio delle reliquie e soprattutto del Crocifisso il Venerdì Santo…. ricordo in parrocchia il cestino pieno di soldi ai piedi della Croce… un’angoscia…. non riuscivo a non pensare a Giuda…
Io sono proprio stufa di vedere la “borsa” delle elemosine collocata davanti all’altare. Alcuni preti saggi l’hanno capito e la fanno depositare in altra collocazione. Non che sia contraria alle elemosine durante le liturgie, ma collocarle davanti all’altare quasi fosse l’aspetto più importante no…lo trovo anche diseducativo in merito ad una fede adulta.
Posso dire cosa invece rimetterei al suo posto dove è stata tolto? L’altare-mensa che consente al celebrante di guardare l’assemblea. In molte parrocchie è stato tolto e io quando entro in una chiesa che ne è priva mi sento defraudata. D’accordo poi sul campanello, spesso multiplo e suonato come fossero le trombe del giudizio, cioè senza, il giudizio.
Tutto quello legato alla Cristianitā, termine con il quale con don Bottoni e tanti altri si indicava da DECINE di anni un mondo legato al Potere Cattolico ornai in fase terminale.
Con il povero Padre Pio.. quante altre immagini ( cfr Kowalska!!), santini ( cfr ex sindaco di Treviglio Minuti ne ha una collezione importante! C’é da stupirsi al vederla!), Sacra Stampa che nessuno legge piû, inclusi documenti Vaticani o Vescovili, Reliquie, Indulgenze x accaparrarsi visitatori Clienti. ma anche Monasteri vuoti e Ordini connessi. Ecc..
Credo che. Caro Beretta, fai piû in fretta a fire cosa SALVARE.
La Parola.
La Fede dei veri Testimoni. Il loro sguardo, il loro volto brn piû che gli scritti.
Propongo di eliminare le copie appassite delle riviste cattoliche sul tavolino in fondo alla chiesa. Troppo spesso le troviamo sciupate e polverose, quasi sempre sono edizioni vecchie, con titoli superati. Ricordano i rotocalchi nelle sale d’aspetto degli ambulatori: l’unica cosa che si è costretti a leggere. Altro che freschezza della fede, giudizi aggiornati e puntuali. Proposta: affidiamo ad un volontario l’incarico (non un ministero!) di sgomberare le testate vecchie, rifornendo il tavolino con l’ultimo numero del settimanale diocesano o nazionale. Oppure la rivista patinata del mese..in corso..
Se la bacheca (e il tavolino) sono il primo biglietto da visita di una comunità, per turista o parrocchiano nuovo. Ma che prima impressione offriamo con quelle riviste ingiallite?
le statue di Padre Pio saranno pure di pessimo gusto ma peggio credo il mausoleo faraonico a lui costruito decorato sfarzosamente con gli orribili mosaici dell’ orribile abusatore Rupnick.
Quello si’ andrebbe buttato dal campanile, le umili statue di Padre Pio pur essendo anch’ esse brutte e di pessimo gusto ,non sono almeno sfarzose e pacchiane