In memoria di Maria Teresa Pontara

Ricordiamo con affetto immutato la nostra amica trentina, autrice di VinoNuovo, che ci ha lasciato un anno fa...
18 Novembre 2022

Con Maria Teresa Pontara Pederiva, scomparsa un anno fa a Trento, abbiamo condiviso tanti anni dell’avventura di VinoNuovo. Non aveva voluto mancare anche all’incontro di rilancio tenutosi a Trento nel settembre 2019,  nonostante una preoccupante diagnosi. Allora avevamo pregato nella chiesa di Villazzano (dove verrà ricordata domani, 19 novembre, durante la Messa delle ore 19.00) e cantato insieme a lei a Messa accompagnati dalla chitarra del marito Francesco insieme ai  tre figli.

Ci stringiamo ancora una volta a loro con affetto e ci facciamo ancora accompagnare dalle parole che la stessa Maria Teresa – giornalista e docente apprezzata – aveva scritto per noi nei lunghi mesi della malattia. In particolare, assume sempre più valore un pezzo dal titolo “Lo sfondo pasquale del quotidiano”, in cui commentava un libretto del custode di Terra Santa – il suo amico francescano fra Francesco Patton. In queste righe di Maria Teresa ci sono affermazioni vissute che continuano a consolarci e a sostenerci. Così come i commenti a lei dedicati lo scorso anno che per questo conserviamo in scia, luminosa e profumata, alle sue parole.

Grazie, Maria Teresa! E, arrivederci…

 

Per ciascuno di noi la sofferenza «non è qualcosa lontano da noi, ma è qualcosa di contemporaneo alla nostra vita, alla nostra storia, alla nostra comunità». Riflettere sullo sfondo pasquale di ogni evento non significa allora eliminare il pensiero della sofferenza e della morte come conclude, sommariamente, qualcuno, ma vivere “nella” sofferenza e “nella” morte, trasfigurandole entrambe alla luce della risurrezione, cuore della nostra fede…

Se la sofferenza e il dolore, fanno parte del nostro quotidiano, la proposta di fra Francesco è quella di fare memoria non solo rivivendo la Passione, ma assumendo altresì un atteggiamento contemplativo e lasciandosi coinvolgere in modo personale – e sappiamo bene che ciascuno di noi può trovarne il motivo. «Lo Spirito del Signore guidi ognuno ad entrare in intimità col Cristo presente nella sua Parola, attraverso la quale – come nell’Eucaristia, nella Chiesa e nel povero – è con noi fino alla fine del mondo».

Le meditazioni aggiungono un invito: «Colloquia interiormente col Signore, affidagli la tua persona e la tua vita, chiedigli il dono di riuscire a maturare una fede capace di seguirlo fin sul Golgota, fino alla condivisione della Passione, del dono di sé fatto per amore». E ancora: «La lettura pasquale della nostra vita cambia il senso del nostro vivere e del nostro morire e cambia il modo con cui possiamo guardare al nostro vivere e al nostro morire, al vivere e al morire delle persone che amiamo, al vivere e al morire che si realizza anche nelle circostanze più tragiche che possiamo immaginare e che sono già incluse nella morte in croce di Gesù, ma che sono anche già illuminate dalla luce della sua risurrezione».

Uno sfondo pasquale per il nostro quotidiano allontana ogni cenno di disperazione anche nelle circostanze più tragiche della vita, perché non esiste sofferenza o morte che non sia già stata assunta dalla luce della Risurrezione: una riflessione che sublima anche il dolore del Venerdì Santo nella attesa del silenzio del Sabato per esplodere nella gioia della Veglia pasquale. Una prospettiva decisamente diversa da quell’agiografia, un po’ melensa, della condivisione della sofferenza di Cristo (che spesso sembrava fine a se stessa), cui ci avevano abituati fino a qualche decennio fa. Con un preciso invito a cambiare, meglio tardi che mai.

 

5 risposte a “In memoria di Maria Teresa Pontara”

  1. Claudio A. Bosco ha detto:

    Cara Maria Teresa, è stato bello e stimolante leggere i tuoi contributi. Dal cuore pulsante della Comunione dei Santi ora prega per noi.

  2. Lorenzo Cuffini ha detto:

    E’ stata di Maria Teresa la prima recensione del mio libricino per La Stampa/Vatican Insider. La intitolò “Quando la malattia attraversa una famiglia – Riflessioni sulla condivisione quotidiana della sofferenza del coniuge”. In quel suo articolo lei scriveva della malattia: “…è un bagaglio in più, un bagaglio, spesso inconsapevole, fatto di visite mediche, ospedali, ricerca di farmaci, bisogno di cure, momenti di sconforto e di ripresa. Un’esperienza che forgia il carattere e favorisce la condivisione e l’empatia con quanti sono nella sofferenza del corpo o dell’anima. Quanti si imbattono nella malattia, quasi improvvisamente, finiscono per scoprire tutto un mondo, “un campo inesplorato”, che prima avevano solo sfiorato da lontano”. Io la ringrazio con il cuore, ancora una volta, per le parole di allora e ancora di più per queste altre, piene di fede e di luce, che mi arrivano oggi, tramite le lucide meditazioni che avete riportato.

  3. Francesca Vittoria Vicentini ha detto:

    Se come vengo a sapere oggi è stata co-fondatrice di Vinonuovo, con le condoglianze alla famiglia mi viene di aggiungere un apprezzamento per aver dato vita alla Parola, aver aperto un libro alla libera riflessione per una via nuova – quella mediatica – accessibile a essere letta da più persone. Sembra proprio che lo spirito Trentino ami la salita, come quella delle sue montagne meravigliose. De Gasperi è stato scalatore nella politica, uno zaino di valori portato in spalla che per mio nonno era onore e orma da seguire, rispetto e riconoscenza per quanto ha fatto per il Paese – e oggi tocca a noi tenere alta quella bandiera. Questa Signora lo ha fatto. Canaan è dappertutto in ogni parte del mondo abbiamo da rivolgere a Dio preghiera perché rinnovi il mondo, perché chi è cieco veda e chi ha freddo e fame trovi una fraterna accoglienza.

  4. Guido Mocellin ha detto:

    Maria Teresa è stata una cittadina degli stessi mondi cattolici in cui tanti di noi hanno abitato e abitano. Blogger per Vino Nuovo, giornalista per Vita Trentina, traduttrice per Queriniana e chissà quante altre cose, oltre che moglie, madre e insegnante. La rivedo in una strada di Trento, davanti al Centro Famiglie, mentre, del tutto incurante del diluvio in corso, aspettava che arrivassi, con mia moglie, per partecipare a un’iniziativa congiunta dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi e dell’UCSI. Dove avremmo conversato lei, Diego Andreatta e io, mentre Fabio Vettori disegnava le sue formiche. Era il 16 maggio 2013. Arrivederci, cara Maria Teresa.

  5. Paola Buscicchio ha detto:

    La nascita al cielo, ecco così voglio ricordare la cara sorella che ci ha lasciato e che ha camminato con noi per un tratto di strada comune.
    Lei è nella gioia adesso così cerchiamo di ricordare i momenti belli che ci ha regalato in tutti questi anni.
    Alla famiglia un mio abbraccio per questo difficile momento.

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