Via Crucis degli smarriti

La Passione di Gesù in dialogo con le persone in ricerca
5 Marzo 2021

Siamo stanchi e smarriti. Un anno lungo di sofferenze e attese, lutti, addii, malattia e guarigioni. La pandemia compie un anno e noi siamo dentro a questo fatto. Una situazione inedita per il primo mondo, da generazioni, endemica per molti sorelle e fratelli che vivono in altre aree del pianeta. Siamo smarriti, senza bussola e meta, afasici e increduli. Per questo cercare di pregare e camminare è un modo per ritornare pianamente uomini.

Ritornano le parole di Paolo VI in una meditazione della Via Crucis. “Chi non cammina più è stanco o disperato. Il cammino della croce è il “cammino della speranza”, perché è un cammino sulle orme di Cristo, in compagnia di Maria, “pellegrina della fede” e Madre della speranza. Il nostro è un “cammino difficile”, è l’Esodo, è il cammino della Croce. È sicuro il “punto di partenza”: l’amore di Dio che ha portato il Figlio sulla Croce. È sicuro il punto di arrivo: la gloria della risurrezione. La Via Crucis è un “camminare” e sostare: per contemplare, pregare, riposarsi in Dio”. Si sveglino adesso le nostre menti, si rischiarino le nostre coscienze e si tendano tutte le forze dello spirito sotto lo sguardo illuminante del Cristo.

 

I stazione (Gesù nell’Orto degli Ulivi, Gesù arrestato e condannato) 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Giunsero a un podere chiamato Getsemani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego».  Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate».  Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passerebbe via da lui quell’ora. E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu».  Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole».  Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino» (Marco 14, 32-42).

Nel nostro mondo non si placa la sete di senso e di giustizia. Ma le fatiche sono sempre più pesanti da sopportare. L’uomo e la donna di oggi sono schiacciati dalle incombenze, dal correre per vivere. L’ordinario è la vita, ma bisogna fermarsi. Per sentirsi sé stessi, ascoltare gli altri, fare silenzio, provare a sentire Dio.

Signore,
le profezie da te pronunciate sulla tua fine e l’agonia nel Getsemani
svelano questa incommensurabile contraddizione
e ci lasciano capire qualche cosa delle tue ineffabili sofferenze interiori.
Signore,
insegnami a credere nella verità e nella giustizia.

Padre nostro…

 

II stazione (Gesù è caricato della Croce) 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: “Ecco il vostro re!”. Ma quelli gridarono: “Via! Via! Crocifiggilo!”. Disse loro Pilato: “Metterò in croce il vostro re?”. Risposero i capi dei sacerdoti: “Non abbiamo altro re che Cesare”. Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Golgota (Giovanni 19,14-17).

Non esiste un mondo di sole gioie e di sorrisi, esiste però un mondo interiore che deve essere alimentato da questa condizione di fondo. Dove siamo diretti, verso quale meta, e per costruire cosa. Ce lo chiediamo proprio in questi giorni, un anno dopo l’esplosione della pandemia che ha bloccato le nostre vite, i nostri progetti, oppure li ha soltanto riorientati ad un senso di compimento. Se non rimettiamo mano alle relazioni più profondo il senso di smarrimento, specialmente in questo momento di prova, sarà ancora più duro di oggi.

Signore,
c’è troppa paura e indifferenza intorno a noi.
La condizione di fragilità tutti ci unisce.
Insegnaci o padre ad essere accoglienti e ad amare il prossimo
che è immagine della tua presenza.
Aiutaci a camminare con fiducia e speranza
attraversando le avversità della vita.

Padre nostro…

 

III stazione (Gesù cade sotto la Croce)

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure, egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori, e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità (Isaia 53,3-5).

Nelle case che si riempiono di vita, a volte sono i silenzi che fanno più rumore di ogni altra cosa. Le croci quotidiane sono sofferenze fisiche ma anche psicologiche, interiori. Avvicinarsi all’altro con stupore delicatezza, rispetto ma profondo amore è una strada per alleviare i dolori nascosti, donare un sorriso per sentirsi vivi e riprendere il cammino.

Signore,
hai voluto conoscere e sperimentare questa nostra grande e comune miseria
della fatica che svigorisce e che fa sentire la nostra radicale impotenza.
Grazie, o Signore,
di questa pietosa solidarietà con la nostra miseria;
grazie, o Signore,
d’aver fatto di codesta infermità una sorgente di espiazione e di salute.

Padre nostro…

 

IV stazione (Gesù incontra la Madre, la Veronica e le altre donne)

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori” (Luca 2,34-35).

Donna e madre, moglie e sorella. Chi è nella nostra vita. Il genere femminile, il volto femminile di Dio, l’enigma donna che spinge ad interrogarsi su come maschio e femmina sia indispensabili per il creato, per il mondo per la vita. Armonia e amore da un lato ma violenza e oppressione dall’altro caratterizzano i tempi del mondo, le cadute negative, di un gioco che devasta e uccide. Smarriti dunque anche alle notizie dei femminicidi continui, alle famiglie spezzate, agli amori che si sfaldano fino ad esplodere. Tornare miti, tornare umani, governare i conflitti, sopire le aggressività. Il rapporto tra la Madre di Gesù, Maria e il suo Figlio, il Figlio di Dio, il rapporto con la Madre dell’umanità ci siano di guida.

Signore, rinuncio a comprenderti,
non a contemplare l’incontro di te
paziente e umiliato con la Vergine tua Madre.
Chi soffre, alla vista di persona confidente e amata,
è sorpreso e vinto da ineffabile commozione e piange.

Padre nostro…

 

V stazione (Gesù muore in croce)

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

E condussero fuori Gesù, per crocifiggerlo. Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Golgota, che significa luogo del cranio, e gli offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. (Marco 15, 20b-23)

Sono morti in tanti lungo questi mesi e si continua a morire. Ma si muore sempre, tutti i giorni. Come si nasce. È il ciclo della vita. Lo Smarrito si chiede ma è solo natura, forma biologica e materia?  Si muore per la pandemia, ma per la malattia, gli incidenti, la fame, le guerre, in mare scappando dai conflitti. Smarriti ci domandiamo perché? Perché la vita di ogni essere umano è appesa ad un filo. Che cosa è la vita? E la morte, dunque, che ci accompagna ogni giorno, ogni istante, in un rapporto con la vita indivisibile. Dove sono andati gli altri? I genitori, i parenti, gli amici. Verso quale luogo, nell’ultimo viaggio. Nell’epoca delle passioni fredde e dei messaggi social nell’universo digitale, la domanda risuona ancora più forte. Non bastano più le condoglianze, gli abbracci, i riposi in pace. Ma dove riposa, dove ora si trova? Si trovano. Nella morte di croce di Gesù c’è il destino, la speranza, il mistero. Di un passaggio che tutti ci accomuna. Venite a me o smarriti e in ricerca, per un ristoro dell’anima.

Aiutaci Signore, a comprendere il mistero della morte,
della Tua morte in croce per la salvezza dell’umanità.
Aiutaci ad accompagnare e ad essere accompagnanti
ad ascoltare da chi può agire per venire incontro
alla sofferenza e alle persone che vivono nel disagio più profondo.

Padre nostro…

 

VI stazione (Gesù viene deposto dalla Croce e sepolto)

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatea, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parasceve e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto (Luca 23, 50-56).

Senza i funerali, senza il saluto della comunità. Senza un commiato da questa terra condiviso, tutto sempre essere irreale. Il paradosso della vita che si consuma in fretta e senza dignità sparisce. Ma nel cuore dell’uomo esiste ed opera un Dio che è accanto alla persona che si spegne nel letto di un ospedale e che si inabissa nel fondo del mare, che viene falciato da uno sparo o si spegne in un incidente sul lavoro. Dio non è assente. Ma noi non lo cogliamo, fatichiamo a comprenderlo e la tristezza di assale fino allo sfinimento.  Le comunità stanno cercando di comprendere come il mondo del distacco sia tanto importante quanto il resto dell’esistenza. Veniamo deposti, tutti veniamo deposti e affidati alla Pietà e alla Misericordia.

Della nostra pietà, Signore, tu non disdegni il conforto;
grande cosa sarà ormai piangere e soffrire con te.
Grazie, Signore,
d’aver aperto con la tua afflitta a noi consegnata figura,
la contemplazione della tua beata e beatificante passione.

Padre nostro…

 

VII stazione (“Non è qui, è risorto”)

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto” (Luca 24, 1-6).

C’è una luce in fondo dal tunnel, c’è una luce in fondo alla vita? O tutto si spegne e dorme per sempre. La domanda di fondo che il cercatore di senso, lo smarrito della fede e della vita, si pone, nonostante tutto. Passa la segna del mondo, tutto si trasforma e cambia. Ma io chi sono? Gesù n è qui è risorto. E ora è qui in mezzo a noi. Dove due o tre che si riuniscono nel Suo nome lui è presente. Ma lo è sempre anche con chi lo rinnega, lo nega e lo insulta. E con loro, Risorto e presente fino alla fine dei tempi.

Aiutaci Signore a saper scoprire il mistero della Resurrezione.
Perché vana è la nostra fede se Gesù non è morto e risorto per la salvezza dell’umanità.
O Dio, che hai rivelato il mistero della tua sapienza nella follia della Croce,
donaci di riconoscere nella passione la gloria del tuo Figlio

Padre nostro…

Amen

 

2 risposte a “Via Crucis degli smarriti”

  1. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Se uno mettesse insieme tutto quanto appare su VN ne uscirebbe un volto/panel
    del Cristianesimo ben diverso da quello dei nostri nonni ( e, forse, dalla catechesi..).
    Era ” vero Dio”, poi tramite vero Ebreo, oggi, ma meglio domani.. vero UOMO.
    La assurdità, la impossibilità di Dio fatto Uomo. Credo ancora da capire discernere digerire. Ad es leggo:
    “Perché vana è la nostra fede se Gesù non è morto e risorto per la salvezza dell’umanità.”
    A parte che sul frontone del mio cimitero sta scritto “Risorgeranno”… cioè anche noi… Ma in quella frase manca la parte imo + importante:
    Vana se non viviamo con Lui seguendoLo nella Parola.
    Pietro l’incontentabile rompi.

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Via Crucis di Gesù Cristo, via Crucis del mondo, sono molti che sudano paure, dolori, sangue che si versa nelle nostre strade tra fazioni animate da reciproci odi, rivendicazioni di giustizie secondo opposti sentimenti e abbiamo un Papà che si è messo in cammino per una Gerusalemme dove sia metà di propositi di Pace tra tutti i popoli della Terra, far sentire quella Parola”Pace a Voi” che così ci è stata rivolta dal Maestro. Il suo Vangelo un sentire condiviso, raggiungere il bene comune ,indipendentemente dal proprio credo. E ‘ anche questo virus pandemico che ci costringe oggi a una convergenza di aiuto alla vita umana a salvarla, perdonando le offese a rialzare gli animi al coraggio di superare le difficoltà insieme, con il sostegno vicendevole. Ed è per questo spirito di fratellanza che l’ “ospite caro” è stato accolto,e l’augurio del Santo Padre di poter li costruire una”casa di Abramo per il dialogo religioso.

Rispondi a Francesca Vittoria vicentini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)