Leone XIV: per una Chiesa che cerca…

Forse è un azzardo, ma come i primi gesti di Francesco furono significativi per la Chiesa dell'epoca, così le prime parole di Leone XIV già dicono qualcosa a noi Chiesa odierna, o no?
9 Maggio 2025

«Professore, cosa ne pensa del nuovo Papa?». Questa sarà la domanda che mi verrà posta da stamattina in ogni classe. Ecco cosa risponderò: «In realtà, non posso pensare – nel senso forte del termine – niente. Posso solo confessare che mi ha fatto simpatia il suo volto, il suo sorriso commosso e quel foglio su cui ha scritto – immagino velocemente – gli appunti della sua prima benedizione “Urbi et Orbi”. Forse, a partire da quest’ultima, posso abbozzare qualche speranza. Ma nulla di più».

Le prime parole di Leone XIV fanno letteralmente seguito alle ultime parole di Francesco: «la pace sia con tutti voi! Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante». Spero, quindi, che Leone XIV faccia eco e amplifichi – tra le persone, le famiglie e i popoli tutti – la «voce debole ma sempre coraggiosa» di Francesco contro ogni riarmo, perché non è con il riarmo che si potrà cercare «la pace» e «la giustizia», vincere la «paura» e realizzare la convinzione che «il male non prevarrà».

Subito dopo, l’accento di Leone XIV si è posato su un’altra immagine altrettanto vicina al testamento spirituale di Francesco, depositato nell’omelia di Pasqua. Il nuovo Papa non ha effettivamente parlato di un Cristo che «bisogna cercarlo altrove», ma ha comunque detto chiaramente che Lui, con la sua «luce», «ci precede» sempre. La speranza, quindi, è che questa precedenza del Cristo chiarisca ulteriormente come qualsiasi evangelizzazione missionaria del mondo, per quanto quest’ultimo possa averne «bisogno», avviene solo se Lui è «il ponte». La Chiesa, a partire da quella di Roma, deve “limitarsi” a «costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro», «sempre aperta a ricevere (…) con le braccia aperte (…) tutti coloro che hanno bisogno».

Infine, in questo tempo di riproposizione postmoderna di un ottecentesco sovranismo nazionale e continentale – purtroppo sempre foriero di guerra – è stato provocatorio da parte dell’«agostiniano» Leone XIV ricordare come unica «patria» quella città di Dio che Egli «ci ha preparato». Non una nazione specifica, non un insieme altrettanto specifico di nazioni riunite in un continente. Ma un altrove, un’alterità – ed questa è la mia terza speranza – verso cui  incamminarsi in quel modo «sinodale» che dovrebbe essere la caratteristica principale di una Chiesa che «cerca» e che, perciò, si mette in ascolto di tutti e tutto discerne.

Per quanto riguarda il resto c’è il nome scelto. Nell’Islam Allah possiede 99 bei nomi – ma il 100° è segreto. Qui ne conosciamo alcuni parlanti, seppur nella loro – anche tragica – ambivalenza. Se fra’ Leone è stato l’amico intimo di Francesco d’Assisi, Leone I fermò Attila, Leone II confermò il sesto concilio ecumenico e Leone XIII scrisse la prima grande enciclica sociale. Ma altri Leone rappresentano momenti meno salvifici e più pericolosi della storia di questo nome papale: Leone III incoronò Carlo Magno. Leone IV costruì le mura leonine (contro i saraceni). Leone IX morì poco prima dello scisma con la Chiesa ortodossa, mentre Leone X scomunicò Martin Lutero.

Quale Leone incarnerà il già cardinal Prevost? Solo la storia dei prossimi anni ce lo svelerà. Noi possiamo, come da lui richiesto, «aiutarci» e «aiutarlo» ad essere il Papa di una Chiesa che cerca: la pace disarmata e disarmante, la luce di un Cristo che sempre ci precede, una patria altra da quella del Potere.

 

5 risposte a “Leone XIV: per una Chiesa che cerca…”

  1. Maria Cristina Venturi ha detto:

    Ha cantato Regina Caeli in latino invece del solito buon pranzo a cui eravamo abituati!

  2. Maria Crasso ha detto:

    Intanto si è vestito lindo e pulito per il giorno di festa. Ordinatissimo. Ho visto che è un tipo precisino prima ancora di sapere che è laureato in matematica. È laureato anche in filosofia, e la cultura a certi livelli non guasta, anzi aiuta a non essere approssimativi dando il fianco ai detrattori.
    Per il resto vedremo, che Dio lo aiuti!

  3. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Eureka…e’ proprio il caso di dire, finalmente il nuovo Papa è stato scelto, e dopo la sorpresa anche una soddisfazione, perché sembra che lo Spirito effettivamente si sia fatto Presenza a conforto della Chiesa, che sembrava davvero schiacciata per terra. Bello il nome assunto, quanto mai efficace a dare una spinta di coraggio, a infonderlo ai fedeli, a ridare fiducia che in questo clima sociale tutto proteso a una continuità con un passato di cui ci si ostina a infiorare l’eroismo. Speriamo che un Leone faccia udire voce, essere presenza desiderare ascoltare quando si decidono le sorti del mondo. Si è presentato da Fratello degli Episcopi, un segno a mio parere di “distinzione” invocando Dio, mettendolo davanti a tutti come il Signore della Chiesa che sarà misericordiosa è ancora avviata a camminare. Somigliante a Papà Giovanni Paolo II, e con la preghiera recitata con la folla anche al Papa Ratzinger, mettere Dio avanti a tutto.c’è di che gioire e ringraziarlo.

  4. Pietro Buttiglione ha detto:

    Da ex mgr so benissimo che non puoi pre_vedere come si comporterã un Uomo in nuove vesti.
    Sicuramente non puó fare a meno di collegarsi a Francesco. Pena il collasso della CC.
    Posso solo aggiungere che la Curia DEVE essere ridimensionata, cosa che Non fece Francesco x mancanza di esperienza specifica. Pena il collasso economico. Magari vendendo l’attivo di Bertone.😛
    .

    • Maria Crasso ha detto:

      Scusami tanto, Pietro: ma ti costa tanto scrivere per esteso tutte le sillabe? Scrivi sempre delle sigle al posto della parola intera.
      Ora hai scritto “ex mgr’ e io non ho capito che significa. Scrivi per esteso per cortesia e farai un favore a tanti.
      Ciao.

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