Le domande di chi (non) è beato

La nuova ondata di Covid-19, i 13 nuovi cardinali, le figure di Paolo Lojudice e Bruno Maggioni, gli attentati a Nizza e in Camerun, le proteste in Polonia, le beatitudini 'in carne e ossa': questi i fatti di cronaca riletti alla luce delle Scritture.
31 Ottobre 2020

In un tempo di crisi e frammentazione, difficile da analizzare e per ora impossibile da sintetizzare, la lectio personale delle scritture domenicali, alla luce della cronaca quotidiana, fa risuonare in noi più domande che risposte. Pensiamo perciò sia utile proporvi, con le parole del poeta Rilke, di sostare un attimo in compagnia di queste domande soltanto: «vorrei pregarla di avere pazienza verso tutto ciò che è irrisolto nel suo cuore, e di sforzarsi di provare amore per le domande in sé, come se fossero delle stanze chiuse a chiave, o dei libri scritti in una lingua straniera. Non si affanni, dunque, per ottenere risposte che ancora non possono esserle date, perché non sarebbe in grado di viverle. Ciò che conta è vivere ogni cosa. Viva le Sue domande, adesso. Forse così, un giorno lontano – a poco a poco, senza accorgersene – vivrà già dentro la risposta» (Lettera a un giovane poeta, IV).

 

1^ LETTURA – Io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio». E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d’Israele. Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello». E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen». Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello» (Apocalisse 7,2-4.9-14).

GILBERTO: «Coloro che vengono dalla grande tribolazione. Purtroppo in questo periodo la vita sembra non lesinare a nessuno tribolazioni. Tutti possiamo davvero sentirci rappresentati allo stesso modo? Adriana Volpe ha dichiarato che non vorrebbe mai passare un secondo lookdown come quello di primavera perché lo aveva vissuto separata dal marito per due mesi. Esistono tribolazioni che tra loro hanno valore diverso?».

SERGIO: «13 nuovi cardinali: frati, parroci, vescovi di piccoli paesi o di diocesi periferiche dell’Africa o dell’Oceania, spesso dediti alla cura pastorale di migranti, rom e minoranze povere. Non è questo un collegio cardinalizio sempre più espressione di tutte le tribù del mondo, “sempre più vicino ai popoli del mondo” (Avvenire)? Oppure ha ragione Matteo Matzuzzi (Il Foglio, 27 ottobre) quando sostiene che Francesco “ha fatto a meno, legittimamente, del criterio dell’equilibrio che i suoi predecessori hanno cercato di seguire sempre, dando la berretta anche a vescovi con un orientamento pastorale diametralmente opposto [per] garantire una rappresentanza la più ampia possibile ai vari orientamenti presenti nella chiesa”? E, di conseguenza, i nuovi cardinali sarebbero accomunati dalla “totale e manifesta condivisione dell’agenda impostata nel 2013 da Jorge Mario Bergoglio” e “non sono ammessi punti di vista contrari alla linea data o quanto meno non sovrapponibili alla narrazione dominante”?».

 

SALMO – Del Signore è la terra e quanto contiene: / il mondo, con i suoi abitanti. / È lui che l’ha fondato sui mari / e sui fiumi l’ha stabilito. / Chi potrà salire il monte del Signore? / Chi potrà stare nel suo luogo santo? / Chi ha mani innocenti e cuore puro, / chi non si rivolge agli idoli. / Egli otterrà benedizione dal Signore, / giustizia da Dio sua salvezza. / Ecco la generazione che lo cerca, / che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe (23).

SERGIO: «L’arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, Augusto Paolo Lojudice, già don Paolo, prete ‘romano de Roma’ (soprattutto quella periferica dei rom, dei migranti, dei poveri, della criminalità organizzata), è diventato cardinale: «non lo considero un premio. Il Papa non lo concepisce così. Se lo pensiamo vuol dire non aver capito niente … il cardinalato non è un privilegio che tante volte, purtroppo, la storia e le situazioni hanno creato (se siamo onesti lo dobbiamo dire) … Si tratta di essere preti e basta. Le etichette lasciano il tempo che trovano … Ognuno ha la sua sensibilità e il suo carattere. Ma appartiene al Vangelo in quanto tale … Ho sempre cercato di essere me stesso dovunque sono stato. C’ è stato un po’ di tutto nella mia vita, ma cerco di riportare tutto al fatto che comunque si parte dai poveri che sono un punto di osservazione fondamentale, come gli occhi dei bambini che sono i più poveri dei poveri. Quello che conta, ovunque sono stato, è mettersi dentro le cose. Conosci, capisci e poi le bellezze vengono fuori. Basta volerlo». Questo parlare non rappresenta perfettamente cosa intenda il salmista quando parla di salire sul monte del Signore e stare nel suo luogo santo (grazie al cardinalato), avendo al contempo mani innocenti e cuore puro non rivolto agli idoli?».

GILBERTO: «Ci ha lasciati in questi giorni Bruno Maggioni, grande uomo di fede e grande biblista, che sui salmi ha lavorato tanto. Uno di quei preti di cui si può ancora dire senza dubbio: mani innocenti, cuore puro. Possibile che oggi spesso facciamo fatica a pensare la figura del prete con mani innocenti e cuore puro?».

 

2^ LETTURA – Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro (1Gv 3,1-3).

GILBERTO: «La speranza di poter essere simili a Dio ci purifica. Noi crediamo che Gesù Cristo ci ha regalato questa speranza. Anche i terroristi che a Nizza hanno ucciso tre persone e sparso sangue pensavano di essere simili a Dio. La differenza è solo che noi non uccidiamo?».

SERGIO: «La Corte costituzionale polacca ha ristretto le possibilità di abortire nel caso di gravi e irreversibili patologie dell’embrione. Le proteste di migliaia di polacchi sono state molto forti, come se si fosse «in guerra», coinvolgendo in alcuni casi anche dei luoghi di culto. Il premier Mateusz Morawiecki ha chiesto l’intervento dell’esercito contro questi «atti di vandalismo» e il leader del partito Pis, Jaroslaw Kaczynski, ha invitato i suoi a «difendere le chiese», affermando che «ogni forma di repressione di queste proteste è giustificata». Essere figli di Dio vuol dire mandare l’esercito contro chi vuole che vengano mantenute certe possibilità di interrompere la gravidanza? In questo modo, quale Dio si pensa di far conoscere a coloro che non lo conoscono? Oppure, in questa tragedia che è l’aborto, c’è un modo di essere figli di Dio – e quindi un’immagine di Dio – che deve ancora rivelarsi in (e attraverso) noi?

 

VANGELO – In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. / Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. / Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. / Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. / Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. / Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. / Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. / Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. / Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli» (Matteo 5,1-12).

SERGIO: «Beati i poveri in spirito come don Bruno Maggioni, la cui “esistenza (…) è stata umile, mai mondana” e il cui testamento spirituale ci indica come figure di riferimento la “Samaritana”, la “lavanda dei piedi” e “Tommaso”? Beate le famiglie che stanno piangendo i loro giovani barbaramente uccisi a Kumba in Camerun? Beati i miti come le donne che a Nizza si erano recate in chiesa per pregare e sono state brutalmente assassinate? Beati gli affamati e assetati di giustizia, come il giovane Marcus Rashford, nato poverissimo e ora calciatore del Manchester United, che ha avviato una campagna contro i tagli governativi a favore dei minori poveri non in grado di avere i pasti caldi durante le vacanze scolastiche? Beati gli operatori di pace come il premio nobel Beatrice Fihn quando afferma, dopo l’entrata in vigore del trattato Onu (Tpnw), “non ho dubbi: riusciremo a bandire in modo definitivo le armi nucleari. Magari non così in fretta come vorremmo, ma ce la faremo”? Beati i perseguitati per la giustizia, come i ragazzi nigeriani cristiani e musulmani morti nel “martedì di sangue” di Lagos? Come i morti e gli incarcerati egiziani (Shady Habashe, Patrick Zaki, Abrahim Ezz Eldin, Ahmed Abdel Fattah, etc.), turchi ( Helin Bolek, Ebru Timtik, etc.) e sauditi (Loujain al Hathloul)? Come la 18enne russa Olga Misik? Come la thailandese Supitcha Chailom, simbolo della “Gioventù libera”? Come i fratelli Vigilante di Foggia e il palermitano Giuseppe Piraino per i loro “no!” alle estorsioni?».

GILBERTO: «In molte città Italiane non sono mancate proteste contro l’ultimo DPCM sul Covid. Sarebbe interessante capire come queste persone applicano a sé il brano delle beatitudini. Perseguitati per la giustizia? E allo stesso momento chi è morto soffrendo in solitudine per questo virus non è forse “nel pianto”? Chi è più in sintonia con questo brano?».

 

 

 

5 risposte a “Le domande di chi (non) è beato”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    “Ogni forma di repressione a proteste e giustificata” così ha detto un leader dipartito!? Così sta avvenendo che se le proteste diventano incendiarie sia giustificato opporsi con modi pari e quello che poi resta sono persone ancora più infiammate di furori buoni per altri danni. Forse c’è da domandarsi se chi esercita il potere di governare o ruoli analoghi sia veramente dotato a tale incarico visti i risultati di malcontento per soluzioni ai problemi gravi che genti, popoli vivono. Anche nel nostro Paese sta succedendo, come in altri. Non sarebbe degna cosa un po’ di umiltà a riconoscersi bisognosi di chiamare al tavolo delle decisioni chi lavora all’interno di ogni comparto sociale,a essere non leader di personali decisioni ma queste assunte esame di situazioni che si rivelano inadeguate provvedimenti,insufficienti,ripetuti esiti negativi.Umilta,non supponenza, “non c’è altro all’infuori di me che può fare meglio”.si sta tutti fermi!

  2. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Stranamente (credo per voi ) Gesu’ non ha detto : beati i vili , beati gli struzzi che mettono la testa sotto la sabbia per non vedere il pericolo, beati gli amanti del quieto vivere , beati i pacifisti senza se e senza ma , beati quelli che si fanno i fatti loro e non si oppongono mai a nulla e a nessuno , beati quelli che piangono lacrime di coccodrillo di fronte alla morte degli innocenti ma non hanno fatto nulla per difendere la vita degli innocenti, beati i sottomessi a qualsiasi imposizione anche sbagliata, beati quelli che non criticano mai , beati quelli che non pensano , beati gli utili idioti.
    No , scusate questo Gesu’ non l’ ha detto, lo dicono purtroppo oggi i suoi sedicenti interpreti…..quelli che sono piu’ misericordiosi di Gesu’ stesso , quelli che mai laveranno le loro vesti nel sangue dell’ Agnello perche’ sono vegetariani ed ecumenici.

    • Sergio Ventura ha detto:

      Sinceramente, Gian Piero Del Bono, non ho capito il suo commento. Soprattutto l’incipit “stranamente (credo per voi)”. Da qualche parte nelle domande stiamo ‘inneggiando’ allo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia?

  3. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Se posso dire mi sembra anche importante ciò cche avviene in Polonia: si tratta non solo di legge da approvare del Paese ma anche di difendere la Vita ovunque e in qualsiasi stato questa venga alla luce. Si adducono motivazioni cha appaiono plausibili, degne perche rispondenti a pietà, a soccorso di una “umanità dolente”. Questo succede se si lascia Dio e il Figlio Gesù Cristo fuori dalla porta. Il messaggio che Abramo riceve ha dell’incredibile secondo natura; lui avanti negli anni,Sarà distante per età ad avere figli, che improvvisamente si vedono annunciare genitori di una moltitudine più delle stelle nel cielo!? Se pensiamo al grande scienziato astro fisico-cosmologo,Stephen Hawking malato previsti 2anni di vita invece dei 74,con famiglia di tre figli,onori per le sue scoperte, dovrebbe convincere la crudeltà ,la cecità, nel non credere nella speranza in Dio nonostante ogni apparenza!la VITA e da difendere perché cosa e grazia di Dio.

  4. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    I tribolati in vesti bianche ? Credo proprio che siano tutti i buoni cristiani e non che vivono accettando i sacrifici che il voler bene a Cristo e ai fratelli comporta. Compresi tutti quei membri della famiglia sacerdotale che onorano il servizio ai fratelli, al gregge, quelli che si occupano degli ultimi scartati, degli sfruttati, dei trascurati della foresta amazzonica. Questo è l’orientamento della Chiesa in primis. Altra cosa sono le nomine dei nuovi cardinali che rispondono a una Chiesa presente in tutti i continenti, e per questo universale sia nelle proposte, sensibilità di rappresentanza di singoli popoli. Per me il Santo Padre sta agendo in modo grandioso, allineandosi agli altri potenti, cosa indispensabile per essere in quel dialogo a difesa della Umanità i cui diritti vanno salvaguardati, difesi per contrastare l’uso delle armi in contese tra fazioni e popoli.

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