Il coraggio di pregare con Dante

"Da cosa nasce cosa": un articolo sul Padre Nostro di Dante ha dato il via ad una profonda ricerca, anche spirituale, i cui esiti sono stati raccolti dall'autore nel testo qui recensito
5 Luglio 2022

Dopo averci accompagnato per tutto l’anno di Dante (2021), Maurizio Signorile pubblica il saggio “Il Padre Nostro di Dante” sulla versione dantesca della preghiera che Cristo insegnò ai discepoli, contenuta nell’XI canto del Purgatorio e l’unica in tutta la Divina Commedia ad essere tradotta in volgare e riportata per intero.

Il nucleo iniziale di questo lavoro è stato proprio un articolo scritto per il nostro blog nel dicembre 2017, quando la Chiesa modificò la traduzione italiana del versetto “non abbandonarci alla tentazione”.

La domanda iniziale del saggio è se si possa pregare con il Padre Nostro dantesco e la risposta finale non sarà assolutamente scontata. Numerosi temi affiorano: la superbia di Dante, e nostra, la necessità della Grazia per la salvezza, la concorde preghiera tra anime viventi e purganti.

Ogni parola dantesca è analizzata filologicamente e spiritualmente in rapporto all’originale evangelico per sondare il rapporto tra il Padre e l’uomo, la volontà dell’Uno e l’insufficienza dell’altro, l’autocomprensione di Dante nel suo rapporto con l’amico Cavalcanti e l’amata Beatrice, fino al riconoscimento da parte del Poeta della propria tentazione, celata e raffiorata grazie a vocaboli che in questa preghiera non restano vuoti, ma parlano della vita di un uomo che in un certo momento ha faticato a sentirsi figlio del Padre e ha smarrito la diritta via.

Con il suo Padre Nostro Dante sembra indicarci una via per pregare con la propria vita: «Il merito del Poeta fiorentino è forse quello di mostrare che in una preghiera, oltre le parole, spesso recitate a memoria al di là del loro significato, c’è un senso che quelle stesse parole, o se necessario altre, sono chiamate a restituire, essendo loro al servizio della preghiera e non il contrario» (dall’Introduzione).

Conclude Maurizio Signorile, se questo è il Padre Nostro di Dante perché egli lo fa vivere nella sua vita, anche noi dovremmo cercare di fare lo stesso; la frase di Papa Francesco posta di epigrafe – «Ci vuole coraggio per pregare il Padre Nostro» – restituisce al meglio l’intenzione di Dante e il suo desiderio di sentirsi nuovamente un figlio, non più superbo, finalmente umile, che torna a un Padre che da sempre lo aspetta.

 

 

Una risposta a “Il coraggio di pregare con Dante”

  1. BUTTIGLIONE PIETRO mi ha detto:

    Se interessasse a qualcuno un mio commento al Padre Nostro, prima parte, lo ho postato sul gruppo FB
    Da Realtà a Verità
    Traendolo dal mio libro omonimo che uscirà presto.
    .🙃🙁

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