In un tempo di crisi e frammentazione, difficile da analizzare e per ora impossibile da sintetizzare, la lectio personale delle scritture domenicali fa risuonare in noi più domande che risposte. Pensiamo perciò sia utile proporvi, con le parole del poeta Rilke, di sostare un attimo in compagnia di queste domande soltanto: «vorrei pregarla di avere pazienza verso tutto ciò che è irrisolto nel suo cuore, e di sforzarsi di provare amore per le domande in sé, come se fossero delle stanze chiuse a chiave, o dei libri scritti in una lingua straniera. Non si affanni, dunque, per ottenere risposte che ancora non possono esserle date, perché non sarebbe in grado di viverle. Ciò che conta è vivere ogni cosa. Viva le Sue domande, adesso. Forse così, un giorno lontano – a poco a poco, senza accorgersene – vivrà già dentro la risposta» (Lettera a un giovane poeta, IV).
1^ LETTURA – In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome» (At 10-34a.37-43).
GILBERTO: «Come mai il primo effetto della resurrezione è il possibile perdono dei peccati? E se più che lo svelamento della verità, più che la distinzione precisa di bene e male, il perdono fosse la vera grammatica e cifra del cristianesimo?».
SERGIO: «Ci ricordiamo che il perdono ricevuto è legato alla accoglienza fiduciosa della possibilità di vivere ‘beneficiando e risanando‘ gli altri?».
SALMO – Rendete grazie al Signore perché è buono, / perché il suo amore è per sempre. / Dica Israele: / «Il suo amore è per sempre». / La destra del Signore si è innalzata, / la destra del Signore ha fatto prodezze. / Non morirò, ma resterò in vita / e annuncerò le opere del Signore. / La pietra scartata dai costruttori / è divenuta la pietra d’angolo. / Questo è stato fatto dal Signore: / una meraviglia ai nostri occhi (21).
SERGIO: «Possiamo veramente testimoniare che, grazie all’amore e alla bontà di Dio, ciò che in noi era morto e scartabile è invece divenuto vivente e fondamentale?».
GILBERTO: «Anche oggi possiamo sinceramente dire che il Suo amore è per sempre?».
2^ LETTURA – Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria (Col, 3,1-4).
GILBERTO e SERGIO: «Fino a che siamo sulla terra la nostra resurrezione resta ancora nascosta. Cosa significa allora cercate le cose di lassù?».
VANGELO – Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti (Gv 20,1-9).
SERGIO: «Crediamo veramente che solo lasciando ‘il passo’ agli altri, e condividendo con loro – in comunità – questa esperienza, si possa giungere al miglioramento di ciascuno di noi?».
GILBERTO: «Possiamo ammettere che esiste ancora qualcosa di inatteso, di insperabile, che può irrompere nella nostra vita e farci rimettere in discussione tutto il nostro modo di leggere la realtà?».
Cristo è la pietra viva, Simone lo riconosce per essere il Cristo, il Figlio del Dio vivente per questo Gesù dice “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa, etc.. Ognuno di noi diventa pietra viva quando vive e obbedisce al Vangelo, quel Vangelo che insegna ad amare il prossimo. Uno che viene perdonato rinasce a nuova vita già nell’oggi, opera secondo la Sua Parola, e pietra che edifica la Chiesa di Cristo in terra. Si pensava fino a poco tempo fa che il tempo delle chiese piene di fedeli fosse tramontato; in questi giorni stiamo vedendo le sue pietre di nuovo qua e là brillare non di marmi colorati ma uomini che si impegnano ad aiutare altri, che si sacrificano danno tutto di se, vediamo erigersi una Chiesa nuova fatta di pietra viva.