Il coprpo e il sangue di Gesù è veramente “fuori dal recinto”? A parer mio decisamente sì! Ma nel preciso senso che Gesù va oltre l’osservanza letterale della Legge, superandola. Nei Vangeli leggiamo che questa sua libertà è spesso motivo di contrasto con i Farisei e i Dottori della Legge. In molti episodi è attestato che Egli compie guarigioni, miracoli e prodigi di Sabato, mentre invece la Legge prescriveva il riposo assoluto in questo giorno.
Gesù stesso sembra contraddirsi: afferma l’inviolabilità della Legge fin nei minimi dettagli e trasgredisce la norma più grande, il riposo del sabato. Ma ogni sua parola converge verso un obiettivo: far emergere l’anima segreta, andare al cuore della norma. Tocca i lebbrosi per guarirne innanzitutto la solitudine e l’emarginazione, prima che le piaghe fisiche, quando la Legge dichiarava impuri i lebbrosi e coloro che entravano in contatto con essi. Gesù invece tocca gli “intoccabili” e toccandoli li ama e amandoli li guarisce. Accetta volentieri gli inviti a pranzo da parte di persone poco raccomandabili e pertanto da evitare in quanto pubblici peccatori. Restituisce alle donne e ai bambini, considerati meno che niente nella mentalità del tempo, la dignità che loro appartiene. E si potrebbe continuare ancora…
Con la sua vita Gesù mostra che a Dio interessa la persona e non l’osservanza sterile delle norme. La Legge infatti è a servizio dell’uomo e non viceversa. Il Vangelo non è un manuale di regole da applicare. Il Vangelo è maestro di umanità.
Lo scopo della legge morale non è altro che custodire, coltivare e far fiorire l’umanità dell’uomo. A questo fine Gesù propone un salto di qualità: il ritorno al cuore e alla persona. Allora il Vangelo è facile, umanissimo, felice, anche quando dice parole che danno le vertigini. Non aggiunge fatica, non cerca eroi, ma uomini e donne veri.
Gesù vuole guarirci dalla durezza del cuore. Quella che mette il sabato prima dell’uomo, la norma prima della persona; che sente suo dovere giudicare ed escludere anziché abbracciare e includere; quella per cui non sappiamo più piangere e che ci fa burocrati delle regole e analfabeti del cuore. Gesù ci salva dalla durezza del cuore con la tenerezza e oggi ripete a me e a te: “Va’ e anche tu fa lo stesso!” (Lc 10, 37).
Eppure, guardando anche alla Tradizione. Delle processioni, oggi distanti, viene di pensare che anche attraverso quelle o queste oggi sparite, si scopre il significato che è e ha valore: il Santissimo, portato come il popolo Ebreo portava la Tenda,il camminare nel deserto ma nella fede di quel Dio presente che lo guida. Se veramente e la Fede ancora protagonista nel tempo Cristiano, tutti i gruppi e la presenza della comunità sono a festeggiare quello stesso Dio, Gesù Cristo. Dunque un popolo in cammino, un popolo di Fede una testimonianza è un credo cantato e osannato a quel Dio dei Comandamenti, che ha insegnato la. Via da seguire, quella dell’amore vicendevole. Oggi la processione dovrebbe continuare anche testimonianza di popoli Fratelli che si riconoscono nella Fede e Testimonianza di avere Dio come Padre, Signore, Maestro.
Forse sto diventando ZEN ma nn sopporto piú le DEFINIZIONI.
A partire da Dio è……… ecc
fino a tutte le “parole” con le quali hanno cercato di spiegarmi l’Eucarestia.
Dentro/fuori/oltre/Memoria/ Sacrificio ( definitivo, alla Girard)/Transust../Unione/ ecc.
Da quando mi hanno spiegato che un prete pedofilo può operare xchè tanto non è lui ma direttamente Cristo…. (( …e il diavoletto che vuole dividermi mi suggerisce: ma allora chè SOLO LUI? Perchè la Casta??))
Alla fine ne ho dedotto che Cristo si comunica ma forse della fila dei TUTTI che si comunicano quanti hanno il cuore aperto??
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PS per favore sigg.Preti evitate di dire che il Suo Sangue si mischia al nostro e cosí diventiamo un pò Dio!!
Anche se lo scrisse tanto tempo fa…
Oggi lo chiamiamo Emoscambio ed è a base di una nota FAKE..😭
questo e’ il mio corpo….il cristiano crede che il Corpo e il Sangue di Cristo siano dentro un pezzetto di ostia consacrata. O almeno il cristiano storico, quello tradizionale ,invece il cristiano adulto moderno non ci crede più nella presenza reale del corpo e sangue di Cristo nell’ Ostia consacrata .
Per questo deve inventarsi perifrasi, similitudini, allusioni ,tutto un giro di parole fumose e complicate per giustificare l’ Eucarestia. Eppure Gesu’ e’ stato cosi’ chiaro ,così semplice, così limpido ,lo capisce anche un bambino ….Prendete e mangiate questo e’ il mio corpo.
Ci si puo’ credere o no, solo per favore non riducete anche questo a un “simbolo” .
Nè oltre, nè dentro..semplicemente Oltre..
Oltre..cercando di superare ciò che ci divide, con umiltà, con Spirito di condivisione e non di dominio..
La legge è necessaria ad ogni comunità umana, è fatta per proteggerla e aiutarla a vivere, ma la Legge di Gesù ci insegna prima di tutto ad amare, ad andare oltre le divisioni e gli steccati..
Come esseri umani membri di una comunità siamo certo chiamati a rispettare la legge, ma prima ancora siamo chiamati a fecondare con la Linfa divina questo mondo..
E credo che tutti sappiamo quanto faccia bene al cuore, sentire di aver creato unione e condivisione, anziché essere restati fermi su una posizione.. la Verità è una Relazione d’amore, è imprendibile, ineffabile, è in quell’attimo che ci ha uniti e resi fratelli, è lì che che cresciamo e ci eleviamo e spingiamo un pochino avanti il nostro mondo..Oltre! Grazie!
Nonostante l’educazione religiosa impartita, nel mio DNA non esistono le processioni. Nei miei ricordi da bambina ci sono la fede e la devozione, le preghiere e la partecipazione alle liturgie, ma le processioni…quelle no! Non nascondo che quando sono proposte, mi affatica non poco doverle partecipare: baldacchini cerimoniali, abiti liturgici sontuosi, veli omerali mi appaiono uno spettacolo piuttosto che qualcosa che mi aiuta a far crescere la mia vita spirituale. Penso allora che sarebbe bello immaginare un corteo danzante e colorato di gente felice attorno al Santissimo, il cielo che fa da enorme baldacchino, per testimoniare che insieme siamo un corpo solo, uniformati a Cristo, che ci nutre di sé stesso e della Parola, perché impariamo ad amare.
La Legge serve a dare alla comunità, a popoli, e tutto quanto riguarda la quotidiana vita degli esseri viventi un ordine che riguarda tutti, anche gli animali , la natura che ci circonda obbedisce a delle sue proprie leggi, così in tutta la Creazione,. Dio, datore di Vita, le ha ritenute necessarie in aiuto ai nostri limiti, l’uomo di allora però si è anche così evoluto come sua creatura e forse per questo ha mandato a suo tempo, il Figlio in soccorso ai suoi limiti umani, a rivolgere la sua intelligenza anche ai sentimenti del cuore. Cristo si è fatto vittima, per questo perché imparassimo da Lui l’amore, quello che ci nobilita. che ci fa aspirare a vita per sempre. E’ Cristo che ci ha aiutato a discernere il Bene che conviene, a superare il Male che ci fa schiavi della ns. umanità’.Guardare a Lui ci fa liberi, nutrirci del suo esempio aiuta a superare i limiti, ci fa veri figli della Luce, suoi Fratelli per sempre.