Lo sviluppo non è veramente sviluppo se non matura e valorizza pienamente ogni singola creatura.
A cento anni dalla nascita di Danilo Dolci desideriamo ricordarlo con un’essenziale biografia, lasciando ai Lettori il desiderio di approfondire la storia di chi è stato definito così: un educatore civile, un uomo impegnato, un assistente sociale, un pacifista, un narratore, un poeta, il “Gandhi italiano”, una figura rivoluzionaria, un punto di riferimento, un attivista non violento, un comunicatore.
1924 – Danilo Dolci nasce a Sesana (Slovenia) il 28 giugno da Enrico, impiegato delle Ferrovie dello Stato, e da Meli Kontely di origine slava.
1940-41- In estate raggiunge il padre trasferito a Trappeto (PA). Viene colpito dalla povertà dei contadini e dei pescatori oppressi della mafia.
1943 – Viene arrestato a Genova per “renitenza alla leva”. Riesce a fuggire rifugiandosi sulle montagne abbruzzesi.
1944 – Frequenta i corsi di architettura all’università di Roma ed anche le lezioni di storia del cristianesimo di Ernesto Buonaiuti. Dopo la guerra raggiunge la casa paterna in provincia di Alessandria, riprendendo gli studi al Politecnico di Milano. Per mantenersi insegna in una scuola serale di Sesto San Giovanni.
1950 – Alle soglie della laurea lascia gli studi e si reca a Fossoli, in provincia di Modena, per collaborare con la comunità dei “Piccoli Apostoli”, sorto nell’ex-campo di concentramento nazista con il nome di “Nomadelfia”.
1952 – Si trasferisce a Trappeto, in provincia di Palermo, dove si mette subito a lavoro coi contadini e i pescatori del posto. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità politiche il 14 ottobre attua il primo digiuno a seguito della morte del bambino spentosi per la prolungata carenza alimentare.
1953-54 – Con l’aiuto di artisti ed intellettuali avvia la costruzione del “Borgo di Dio” con un asilo per i bambini del luogo e l’Università Popolare per aiutare gli adulti a crescere insieme e ad aprirsi reciprocamente. Nasce così il primo laboratorio di auto-analisi basato sul metodo della maieutica di gruppo, cioè sulla conversazione interpersonale nel rispetto delle opinioni di ciascuno, per raggiungere la migliore soluzione dei problemi posti.
1956 – Artefice del cosiddetto “Sciopero al Contrario” dove i disoccupati, protestarono contro la mancanza di lavoro, lavorando. In quella occasione, infatti, Danilo riunì un centinaio di disoccupati per ripristinare una strada comunale, di fatto abbandonata dall’amministrazione ed in pessime condizioni. L’azione finì con il suo arresto per invasione di terreni, istigazione a disobbedire alle leggi ed oltraggio a pubblico ufficiale. Il processo che ne scaturì fece muovere l’opinione pubblica. Danilo Dolci è sostenuto nel processo oltre che da Piero Calamandrei anche da un consistente numero di intellettuali, uomini di cultura e rappresentanti della società civile.
1957 – Il primo novembre ha inizio il “Congresso per la prima occupazione” a Palermo che dura tre giorni, con la partecipazione di tecnici, economisti, urbanisti e sociologi italiani e stranieri.
Dal 7 al 19 novembre Danilo e Franco Alasia digiunano per protesta contro la povertà e il degrado dei quartieri popolari di Palermo.
1958 – Riceve il Premio Lenin per la pace, che Danilo accetta quale riconoscimento della “validità delle vie rivoluzionarie non violente”, non avendo mai condiviso né l’ideologia né i partiti marxisti. La notevole somma di danaro ricevuta con il premio viene impiegata per il “Centro studi ed iniziative di Partinico”, fondato allo scopo di promuovere lo sviluppo democratico e l’occupazione attraverso cooperative e altre iniziative socio-educative.
1960 – La pubblicazione del volume “Spreco” da parte dell’editore Einaudi denunzia il parassitismo e le complicità politico-mafiose con una analisi socio economica della Sicilia occidentale.
1965 – Danilo e Franco Alasia al Circolo della Stampa di Roma denunciano pubblicamente i rapporti tra la mafia e alcuni politici di primo piano. Il 20 novembre inizia il processo contro i due su denunzia di un ministro, un sottosegretario e alcuni notabili accusati di collusione con la mafia.
1967 – Dal 5 all’11 marzo marcia di 200 km “per la Sicilia occidentale e per un nuovo mondo”.
1968 –Forte l’impegno profuso per le zone terremotate della valle del Belice: marce di protesta, digiuni collettivi, denunzie e conseguenti processi penali a carico di Danilo, al quale il 30 novembre viene conferita la laurea “honoris causa” in filosofia dall’università di Berna.
1971 – Il 28 Aprile inizia a Roma il processo di appello contro Danilo Dolci e Franco Alasia. Il 28 novembre 300.000 persone arrivano a Roma per una imponente manifestazione antifascista.
1974 –A febbraio inizia la costruzione in contrada Santa Caterina Mirto di Partinico del “Centro educativo per l’infanzia”.
1975 – Il 7 gennaio inizia la sperimentazione educativa di due gruppi di bambini di quattro e cinque anni. A dicembre gli amici del Peace Memorial Museum di Hiroshima portano al Centro educativo di Mirto una bottiglia, una canna di bambù e una tegola deformate dal fuoco della Bomba Atomica.
1978 – Radio Città Terrestre inizia le trasmissioni.
1980 – Dal 7 all’ 11 luglio viene invitato a Parigi dall’UNESCO per il “Simposio internazionale sull’evoluzione dei contenuti dell’educazione generale del prossimo ventennio”.
Molte proposte fatte da lui vengono accolte nel documento conclusivo inviato ai diversi Stati aderenti.
1981 – A gennaio tiene un seminario di due settimane sulla sua poesia all’università di Los Angeles. 1982 – La Boston University Library inizia a raccogliere gli scritti e la corrispondenza che Dolci ha con Huxley, Russell, Fromm e altri intellettuali di fama mondiale. In diverse scuole italiane, tra cui quelle di Agropoli, di Mestre, di Alba, di Alessandria, di Asti, di Piacenza, d’Imperia, di Varese, di Acireale e altre si continua a sperimentare la sua maieutica su temi di attualità ed interesse universali.
1983 – La Scuola Materna di Mirto viene finalmente riconosciuta quale scuola statale sperimentale con docenti di ruolo affiancati dagli educatori Rosalba Martinetti e Mìchael Fàhndrich.
1988 – Il “Centro studi e iniziative” di Partinico si trasforma in “Centro per lo sviluppo educativo”. Si intensificano sempre più i seminari per verificare i forti nessi esistenti tra il processo educativo, la creatività e la crescita personale.
1991 –Il 13 maggio del 1996 l’università di Bologna gli conferisce la laurea honoris causa in scienze dell’educazione.
1997 – Il 30 dicembre muore all’ospedale di Partinico, dov’era stato ricoverato nelle prime ore della mattinata per una grave crisi cardiaca, tragico epilogo dei postumi della grave polmonite che l’aveva colpito nel corso del viaggio in Cina. (Sintesi di una nota biografica a cura di Germano Bonora in www.nonviolenti.org)
È importante sapere che le parole non muovono le montagne. Il lavoro, l’impegnativo lavoro muove le montagne.