La “fase 3” della Chiesa

Dopo il lockdown, dopo la riapertura pensando di tornare al passato sic et simpliciter, questo è il momento in cui invece si può dare stabilità ad alcuni cambiamenti.
13 Settembre 2020

Abbiamo detto “niente sarà più come prima”. Abbiamo scritto sui manifesti “andrà tutto bene”. Ma è vero? Dopo la forzata chiusura del lockdown, dopo la riapertura fatta in realtà pensando di tornare al passato sic et simpliciter e al più presto possibile, questa “fase 3” – con le sue incertezze e i suoi rischi – potrebbe essere il momento in cui alcuni cambiamenti (pastorali, liturgici, catechetici, eccetera) sperimentati nei mesi passati entrano in modo stabile nella prassi delle nostre comunità.

Proponiamo dunque il nuovo “Tema del mese”:

Il coronavirus ha “migliorato” la Chiesa?

Ricordiamo le regole per partecipare. Chiunque (non solo gli autori abituali) può proporre a Vino Nuovo un suo testo, inviandolo all’indirizzo dedicato iltemadelmese@gmail.com

Gli articoli pubblicati verranno via via raccolti qui di seguito:

  1. Elisa Bertoli, I tre poli della Chiesa “post Coronavirus”
  2. Daniele Gianolla, Parole nuove per nuove vie di condivisione
  3. Equipe Decàpoli, Decàpoli: laboratorio di evangelizzazione in tempo di coronavirus
  4. Equipe Decàpoli, Decàpoli: laboratorio di evangelizzazione in tempo di coronavirus/2
  5. Derio Olivero, Chiudiamo per riaprire
  6. Marco Pappalardo, “Oltre lo sconforto”: l’Oratorio in presenza
  7. Giorgio Bernardelli, Quei “fatti di Vangelo” in pandemia
  8. Diego Andreatta, Parlano” le statuine con mascherina
  9. Gilberto Borghi-Sergio Di Benedetto, Se il virus è una vera ‘apocalisse’…
  10. Mattia Vicentini, Evangelii gaudium e pandemia

 

 

Una risposta a “La “fase 3” della Chiesa”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Un annuncio via Web,….CIAO a tutti, Padre …..ci informa che da domani si può partecipare alla messa delle 11.30 anche in streaming, da casa, perché -come già sperimentato prima dell’estate – non ci sarà certamente posto in chiesa per tutti. Dunque l’emergenza continua, non più servizio all’ambone per il lettore laico, lo fa il parroco mentre il Confratello anziano celebra, ed è così ligio che rimprovera apertamente il fedele se la mascherina non è perfettamente avvolgente.Eppure il Santo Padre ha detto che ” una messa virtuale non sostituisce la partecipazione ;personale ” laddove l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia lo permetta: segue precisazione ..che assistere ad una Messa attraverso i media non è equiparabile alla partecipazione fisica in chiesa. Giusto saperlo, perché c’è chi pensa sia la stessa cosa. Allora perché la domenica non fare più messe vis a vis in parrocchia tanto Ci sono già quelle trasmesse in TV, questo app.tutti lo possiedono.

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