La Costituzione ci chiede la Pace

Una riflessione in margine alla seconda manifestazione di mobilitazione nazionale per chiedere la pace
24 Ottobre 2023

Per i credenti, dietro quel che il senso comune definisce “qualcosa di casuale” non è errato il tentativo di leggere un “segno”, con la conseguente riflessione sul significato che lo stesso “segno” presenta.

Il 7 ottobre 2023 le Reti, le Associazioni, i Circoli, i Comitati locali, le e i singole/i cittadine/i che hanno aderito, sostenuto e partecipato alla mobilitazione del 5 novembre 2022 (per il cessate il fuoco e il negoziato per porre fine all’aggressione russa ed alla guerra in Ucraina) si sono riuniti a Roma sotto il coordinamento della CGIL. Con la finalità di rispondere alla conferenza di Vienna che aveva lanciato la mobilitazione internazionale dei movimenti per la pace, la nonviolenza ed il disarmo per chiedere il cessate il fuoco ed il negoziato. Sono quindi confluite nella grande manifestazione nazionale “La Via Maestra. Insieme per la costituzione”, i cui temi principali sono stati i diritti, l’istruzione, i salari, l’ambiente, la democrazia, la salute, la pace, l’obiezione di coscienza, il lavoro.

Può sembrare strano, ma è interessante accostare a tale evento la figura di San Pio V, l’ultimo Papa canonizzato prima dei Papi del XX secolo, la cui vicenda si lega proprio alla data in cui quest’anno si è svolta la manifestazione. Pio V, uno dei Pontefici che ha attuato la cosiddetta “Controriforma”, ha legato in modo indelebile il suo nome alla costituzione della Lega Santa con la scesa in campo delle potenze cattoliche, Spagna e Serenissima Repubblica di Venezia in testa, aggregatisi sotto minaccia di scomunica, per contrastare la minaccia dell’impero Ottomano.

Minaccia politica ed economica, “geostrategica” direbbero oggi gli analisti. In gioco il controllo del Mediterraneo, a partire dal controllo dell’isola di Cipro, dominazione veneziana attaccata dai turchi. Ma, nell’appello papale di allora, scontro tra due civiltà, quella cristiana e quella musulmana. Il 7 ottobre del 1571, giorno della vittoria della Lega Santa a Lepanto sulla flotta ottomana, il Pontefice fece suonare le campane alle 12:00, istituì la festa della “Madonna della Vittoria” (poi rinominata “Madonna del Rosario” dal successore papa Gregorio XIII) alla cui intercessione venne attribuito il trionfo della flotta cristiana, aggiunse il titolo “Auxilium Christianorum” (Aiuto dei cristiani) alle Litanie Lauretane, mentre già nel Breviario romano da lui promulgato nel 1568 ci aveva consegnato la terza parte dell’«Ave Maria» (come la conosciamo oggi).

Il 7 ottobre 2023, invece, la coscienza dei cittadini che si mobilitano non è più quella di chi auspica una vittoria “militare” per ricacciare le “oscure forze del male”, ma quella di un popolo che ritiene questa opzione assolutamente inadeguata. Due cortei sono confluiti in piazza San Giovanni. Oltre 200mila partecipanti ed oltre 200 associazioni, laiche e cattoliche. È stata la più grande manifestazione degli ultimi 10 anni. Queste le parole di don Luigi Ciotti a sugello dell’evento: «negli ultimi anni c’è stata una vera e propria “prostituzione morale” che ha violato i principi della Costituzione. Anche la Resistenza è stata svuotata di contenuto fino a diventare adattamento, non cambiamento. Non possiamo tacere. Il Vangelo sta innanzitutto dalla parte degli umiliati, degli esclusi, dei poveri, dei migranti, dei lavoratori. La Costituzione è stata scritta per dire: mai più povertà, discriminazioni, diseguaglianze, mai più guerre; per affermare il diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione. Il tradimento della Costituzione viene da anni in cui le forze politiche non hanno affrontato questi nodi. Quando il valore del denaro è superiore al valore della vita si è già in conflitto; dobbiamo opporci a questo furto di speranza. La giustizia sociale ed ambientale non sono solo dei costi ma degli investimenti fondamentali e una politica che non le garantisce tradisce la Costituzione ma prima ancora tradisce se stessa. La solidarietà non può sostituirsi alla politica e colmare i suoi vuoti».

Se anche Landini riconosce che «le cose più lucide anche su questa materia sono quelle che dice il papa», speriamo che finalmente la Comunità internazionale agisca perché la guerra non sia più lo strumento di regolazione tra gli Stati…

 

Una risposta a “La Costituzione ci chiede la Pace”

  1. Daniele Gianolla ha detto:

    Apparentemente, il vero scontro di civiltà è tra chi invoca pace e chi insegue la guerra. Sono necessarie perciò tutte le azioni che diano risonanza alla voce degli ultimi, dei civili che subiscono il conflitto contro la propria volontà.
    Interessantissimo il contrappunto con Pio V! Grazie

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