Mese del pride, mese di riparazione

L'omofobia ferisce e provoca dolore, ma molti cristiani non sembrano rendersene conto. Giugno è un mese che ci riporta l'attenzione su questa forma di odio.
5 Giugno 2024

Certo cattolicesimo vandeano di casa nostra somiglia molto a donna Prassede, la quale si regolava con le idee come «si deve fare con gli amici: n’aveva poche; ma a quelle poche era molto affezionata». Tra queste poche – e «tra le poche, ce n’era per disgrazia molte storte» –, arrivato il mese di giugno, c’è un amore ad orologeria per le veglie di riparazione contro i pride in giro per l’Italia.
Qualche ragione ce l’hanno: c’è bisogno di riparazione. C’è bisogno di impetrare il perdono del Cuore del Signore; ed è provvidenziale che il mese dei pride coincida proprio con il mese tradizionalmente dedicato a questo Cuore, e dunque alla preghiera della riparazione. Perché ce n’è un urgente bisogno. Ad intenderci bene, però.
Sia chiaro: nell’onda pride non mancano, in effetti, fatti o atti che rischiano di offendere oggettivamente la sensibilità religiosa di qualcuno. Vanno condannati, senz’altro, ma basterebbe un minimo senso della storia a suggerire che ogni processo emancipatorio conosce necessariamente degli strappi provocatori, e dunque a relativizzare il giudizio. D’altra parte, c’è a monte una lunga storia di malintesi in cui la parte che oggi si ritiene offesa non manca della sua responsabilità.
Ad un credente queste tensioni possono fare dispiacere; ma il cuore di Dio è più grande. E forse più che per le offese di qualche cartello al pride, soffre per il disagio e per il sofferto senso di esclusione che quel cartello vuole urlare, come si urla un dolore. Forse è per questo, allora, che bisognerebbe organizzare veglie di riparazione nel mese del pride: per implorare il perdono del Suo Cuore ferito, colpito, offeso dal peccato di omofobia.

Il cuore di Dio è misteriosamente legato al nostro: quando colpiscono il nostro, è il suo che sanguina. Quanto deve sanguinare, allora, questo Sacro Cuore ad ogni offesa, ad ogni schiaffo, ad ogni calcio, ad ogni colpo inferto a due ragazzi solo perché si amano, a due ragazze solo perché si amano?
Quanto sanguina questo Cuore anche solo quando si tengono lontani i suoi figli da Lui per un pregiudizio odioso imbiancato di discorso di fede? Quale grave responsabilità hanno i cattolici per tutte quelle ragazze e quei ragazzi che hanno fatto allontanare dal Signore con i loro rigidismi.
Se ci si mette a navigare sui siti web del cattolicesimo tradizionalista di casa nostra, si trova peggio di quello che ci si potrebbe attendere. Si trovano perfino articoli e commenti che non si fanno il minimo scrupolo di sostenere leggi che criminalizzano l’omosessualità, peraltro in esplicito contrasto con i pronunciamenti più recenti della Santa Sede in materia.

Quanto deve soffrire il cuore di Dio per questo cieco e delirante odio? Questa è la riparazione che è richiesta ai credenti in questo mese di giugno: quella per quest’onda viscida e feroce di odio omofobico che ferisce direttamente il Cuore di Cristo. Aspettiamo che ci sia il coraggio di organizzare veglie, processioni, adorazioni e litanie così.

 

14 risposte a “Mese del pride, mese di riparazione”

  1. Pietro Buttiglione ha detto:

    Errore e confusione sta nel non capire che l’intelligenza non fa l’uomo essere superiore ( cfr la Parola).
    Che non cambia la tipologia dei sentimenti tra noi e tanti animali.
    Che non giova né all’anima né al corpo separarli o attribuire superioritå a chi ë + intelligente o vive da solo senza l’altro.ripeto che spesso c’é + socialità tra gli animali che tra gli uomini..
    PS consiglio:
    Invece di:
    L:uomo “è”….
    Dire:
    POTREBBE DIVENTARE,,,,,,

  2. Pietro Buttiglione ha detto:

    Andare tranciando pregiudizi assiomatici senza tenere conto delle singole Persone umane. della loro realtå ..Storia erigendosi a giudice senza chinarsi su di loro, be human…
    ..mi fa capire quanto siamo vere quelle parole del Papa..Chi sono io per…
    Se un palmipede perdesse la sua compagna e non ne trovasse un’altra andrebbe a vivere con un compagno. Animale ben più sociale di tanti qui intorno che preferiscono restare soli.

    • Maria Crasso ha detto:

      Il palmipede non ha intelligenza umana e nemmeno un’anima umana. Come lo paragoni all’uomo? Sono i senza Dio che restano ‘soli’. Chi ha Dio nel cuore non è mai solo. “Chi ama il padre, la madre (e si potrebbe aggiungere il compagno) più di me non è degno di me.
      C’è un materialismo e un edonismo diffuso che non è altro che ateismo.
      Nessuno giudica nessuno, ma l’errore e la confusione non giovano né all’anima né al corpo. Non mi risulta che siano stati aboliti i comandamenti né la dottrina sui vizi capitali.

      • Daniele Gianolla ha detto:

        No, non si potrebbe aggiungere “il compagno”, altrimenti l’avrebbe aggiunto Gesù stesso (che non dice neanche “la moglie”, tanto per dire)… A meno che lei non si ritenga ghost writer di Nostro Signore

  3. Valerio monti ha detto:

    Buongiorno, ho inserito 2 commenti in reazione ai commenti blasfemi per un cristiano della sig.ra Maria Crasso e sono stati eliminati: perchè?

  4. Paola Meneghello ha detto:

    I figli e il gender:
    Per anni si è demonizzato il corpo, e ora che il mantra sembra ormai essere che il dato biologico non conti rispetto a quello affettivo, oppure che il genere sia quello percepito interiormente e basta, siamo in tilt.
    Io credo che solo l’armonia di corpo e anima contribuisca a formare la persona.
    Ciò vale allora per un bimbo che ha diritto ad un genitore sia biologico che affettivo, (le due mamme..non sono il vero problema secondo me), e vale anche per chi dice di vivere una incongruenza tra fuori e dentro, e che cerca di armonizzare e curare come può.
    L’atto fisico è disordinato se rimane atto fisico in sé, senz’anima..e certo la mia interiorità è importante, ma deve però imparare anche a sentirsi attraverso il corpo dato..
    Ma nulla, quando si parla di persone, è assoluto, per questo Gesù insegna la compassione, non perdiamola mai di vista, perché davvero perdiamo l’occasione di fare quel Bene a cui siamo chiamati.

  5. Francesca Vittoria Vicentini ha detto:

    Penso alla nuova famiglia così concepita, due donne, due uomini. Come chiamarli ? Come voler imporre a un bambino una realtà chiusa a una affettività indistinta senza futuro? Come non domandarsi come può Dio non aver ha pensato a questa natura che si manifesta con altre esigenze? E non ne parla! Forse che tutto Egli contempla sia da ricondurre al suo intendere l’amore, amore che è forte di sacrificio, in ogni stato l’essere umano sia.? Infatti nel messaggio Cristiano, ogni situazione ì debolezza come il nascere con una povertà che comporta rinuncia a quello che è naturale dalla vita, come per una malattia invalidante, tutto puo quel suo amore far diventare vita nuova capace di sorriso e gioia perche a compiere tanto miracolo e il suo amore a rendere possibile vita nuova creativa capace di sorriso .”Il mio giogo e ‘leggero..”. Parola veritiera, compie miracoli.in chi ha Fede in Lui

  6. Paola Meneghello ha detto:

    Il cattolico che osteggia il gay non si sente in colpa perché è convinto così di fare la volontà del Dio omofobo.. un Dio umanizzato e degradato..Zeus ..
    Questo è il Dio onni-potente, sogno dell’essere umano dominato dall’ego separatore.
    Giustamente, in un commento si elencano una serie di brutture al cui confronto l’esclusione dei gay sembra nulla.
    Ma parte dalla stessa radice: il diverso da me va punito. E il fine giustifica I mezzi.
    Certo, il male non va equiparato al bene, che va difeso, ma amare in modo diverso, è compiere il male? Il mondo ha bisogno di abbracci e tenerezza, anche così si dà Vita.
    La perversione che qualcuno collega all’omosessualità, deriva dall’aver escluso che due persone dello stesso sesso possano avere un progetto di vita sano, portatore di valore alla comunità, perché chi è in pace, porta Pace..
    Il male spesso è negli occhi di guarda…

    • Maria Crasso ha detto:

      “Non illudetevi..” scriveva san Paolo ai Corinzi. Usa proprio il verbo illudersi
      I gay sono felici come gli ubriachi sotto ebbrezza, come i drogati che si sentono felici ma in realtà cadono da un baratro all’altro.
      Tii suscitano gioia i carnevali del Pride?
      Dio non è Belzebù ma il Creatore che ha in sé la formula della vita e della felicità che sarà eterna.
      “Ascolta Israele” è il primo comandamento. Ascolta e non fare di testa tua.. Perché Lui sa che nel profondo degli uomini agiscono forze deleterie e bisogna scegliere fra bene e male. Gesù fa l’esempio del grano e della zizzania che un nemico ha seminato di notte. La Chiesa non condanna l’amicizia fra persone dello stesso sesso (anche i monaci convivono) ma il sesso disordinato, non complementare, che ti porta dritto dal chirurgo nella migliore delle ipotesi se le ferite non diventano cancerogene e irreversibili.

      • Valerio monti ha detto:

        MI scusi ma da dove si deduce che Dio condanna l’omosessualità? Non certo dal Levitico (migliaia di norma su tutto…salute, norme igieniche, norme assurde, norme immorali e blasfemese rapportate la Padre descritto da Cristo). Cristo non ne parla anzi.. (episodio del servo del centurione). Il grande Paolo ne parla senza però avere mai conosciuto Gesù…

  7. Maria Crasso ha detto:

    Ma Dio è omofobo. Al peccato contro natura che strazia la creazione promette vendetta.
    La misericordia non è connivenza col male. Non si può pretendere di adorare Dio obbedendo a Satana.

    • Valerio monti ha detto:

      Dio omofobo? Non le sembra una bestemmia? Un Dio che promette vendetta è una proiezione delle leggi ebraiche sull’idea di Dio, infatto nella Bibbia spesso è descritto un dio che si comporta da bastardo…vedi la strage dei primogeniti d’Egitto: se dobbiamo ricercare e amare un dio simile meglio ritornare al culto di Zeus

      • Maria Crasso ha detto:

        Il peccato contro natura è fra i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio. Ufficialmente nessuno ha mai abolito il Catechismo.
        Dio è carità non narcisismo. I rapporti che escludono la complementarietà e fermano la vita non sono secondo il progetto che Dio ha sull’uomo. Nelle Scritture leggiamo che Dio si definisce “geloso”. “Io sono un Dio geloso” Tutti gli artisti soffrono nel vedersi deturpare le proprie opere, a maggiore ragione il Creatore. Leggiamo che minaccia il serpente, protegge Eva e Adamo, ma non nasconde loro le difficoltà cui andranno incontro dopo la disobbedienza.
        Gesù dice agli apostoli: “Amatevi come IO vi ho amati” E il vertice dell’amore è lì sulla croce.
        Non possiamo prendere tanto, è vero, ma nemmeno ad ogni piè sospinto chiamare amore l’egoismo e il vizio.
        C’è un ordine visibile nella creazione e se lo rompiamo facciamo il nostro male.

  8. Maria Cristina Venturi ha detto:

    Sicuramente, nonostante il mondo di oggi trabocchi di malvagita’ e peccato, guerre sanguinose che non risparmiano i bambini, bambini uccisi e mutilati, alcuni venduti per il traffico d’ organi, bambini uccisi gia’ prima di nascere, bambini usati per il business della pedofilia, e tanta altra malvagita’ ,corruzione, adorazione solo del Dio Denaro, bugie per ingannare le popolazioni, nonostante tutto questo mondo marcio e grondante sangue , il Sacro Cuore di Gesu’ soffre principalmente per una cosa : che la Chiesa cattolica condanni gli atti omosessuali ! Che la Chiesa cattolica si ponga come argine morale ! Ma certo di questo piange il Sacro Cuore di Gesu’ ?
    Oppure se lo immaginano certi cattolici LGBT+ ,che credono di essere il problema piu’ importante dell’Universo?

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