I sette Papi

Un aggiornamento sul dibattito in corso nella Chiesa dopo le recenti dichiarazioni di Papa Francesco II e dei sei Papi emeriti
17 Gennaio 2020

Non si placano le polemiche dopo il nuovo editoriale del Papa emerito Pio XIII che, sulla sua pagina Facebook, si è pronunciato sullo spinoso tema della comunione ai divorziati risposati e poi ridivorziati, rispondendo indirettamente al nuovo pamphlet dell’emerito Benedetto XVII sulla riforma del Concilio Vaticano II, nel quale il 107enne Pontefice in pensione, citava polemicamente l’articolo sul ripristino del segreto pontificio dell’emerito Paolo VII, deceduto lo scorso agosto, che a sua volta aveva confutato le parole pronunciate dal Pontefice Francesco II, nella conferenza stampa sul volo che lo riportava a Roma dopo il viaggio apostolico a Mosca. Sulla scottante questione è intervenuto via You-Tube l’anziano emerito Giovanni Paolo III che – nell’ambito di una tavola rotonda in diretta sul cardinalato femminile – si è detto d’accordo con Pio XIII anche se, a suo parere, la questione va inquadrata nel più ampio contesto della cancellazione del Concordato proposta a sorpresa nelle scorse settimane dall’emerito Giovanni XXIV nel suo nuovo libro “Non expedit again”. Un possibile chiarimento potrebbe arrivare stasera, quando lo stesso Pio XIII sarà ospite, con il suo amico Papa emerito Leone XIV, del “Maurizio Costanzo ibernato show” dove sarà intervistato da un ologramma del giornalista Vittorino Messorio ricreato in laboratorio. Chissà come commenterà il tutto domani, con il suo solito video-tweet mattutino, padre Sciabolaro IX, ma soprattutto con chi si schiererà sul suo Blog il vaticanista Ubaldo Maria Monti junior, ultimo rampollo di una famiglia di acerrimi nemici dei Papi Franceschi.

(Fantaecclesia / 16)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)