“Estote parati”

Un fazzolettone scout, l'Avvento e la gravidanza di un giorno nuovo in questo tempo dove pensare il futuro è così faticoso e complesso.
14 Dicembre 2020

Dietro ogni fazzolettone scout c’è un cammino, una storia ed uno stile di vita. In casa mia, in soggiorno conservo con grande affetto le nostre vecchie “promesse”. Sono tutto l’impegno e il segno di un modo di vivere che fin da bambini abbiamo abbracciato, vissuto, condiviso e creduto. Sono lì e, anche se un po’ impolverati, logori e non più indossati al collo, li sento presentissimi e freschi nella mia quotidianità.

Ogni anno, in particolare quando inizia l’Avvento, quei due fazzolettoni sono ancor di più il mio Vangelo personale.

Il vegliate, il  fate attenzione per non farsi trovare addormentati, che i vangeli ci ricordano all’inizio di questo tempo, li ritrovo in quell’ “Estote parati” che Baden Powell aveva pensato come fondamento dello scautismo. Il “siate pronti in spirito e corpo” è la vera essenza della vita scout, del servizio, della consapevolezza e responsabilità di un cammino.

I nostri fazzolettoni sono il sussurro della Parola in casa, silenziosi e allegri, carichi delle nostre scelte e di legami importanti, ma ogni anno, in questi giorni sono Avvento nuovo nel nostro continuare a stare pronti.

Avvento è attesa viva, attesa pronta, è vero guardare avanti con vigilanza.

Noi madri conosciamo bene questo saper aspettare, lo viviamo nella nostra carne. Sappiamo che tipo di tempo bello sia.

E’ quello dove ogni giorno è un passo proteso, un contare di speranza e preparazione. E’ operare nel presente per preparare un futuro.

“Estote parati” è gravidanza di un giorno nuovo, rinnovato e più luminoso e, in questo tempo dove pensare il futuro è così faticoso e complesso, lo stare pronti per qualcosa che porterà Vita fa davvero Bene. Estote Parati, anche se un virus ci blocca i progetti, ci annebbia il domani, ci vieta l’avventura e lo stare insieme. Ma il cuore no, lo spirito continua a camminare su sentieri diventati ripidissimi e a volte solitari.

Il tenersi ponti per qualcosa che si aprirà è luce, è lampada, è olio prezioso. Essere pronti è continuare ad essere fecondi, essere ugualmente vicini nella lontananza, accogliere anche se non suona più il campanello e ci è vietato l’incontro.

“Estote parati” è essere lievito ostinato in una pasta che sembra ferma. Anche Isaia ci ricorda che noi siamo argilla e il Signore è il vasaio che ci plasma. “Estote parati” anche così allora, con la fragilità di questo oggi, ma disposti a prendere nuova forma e forza nelle Sue sapienti mani.

Guardo con occhi diversi i nostri fazzolettoni oggi, li prendo tra le mani e scuoto via la polvere.

E nel riporli aggrappati alla chitarra, han fatto vibrare allegre le corde…

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