Per una pastorale cordiale

Bisogna conoscere il cuore degli uomini - diceva Paolo VI - per annunciare il cuore di Dio
22 Ottobre 2019

Sempre più oggi ci si accorge del bisogno di una pastorale diversa,  non studiata a tavolino previa lettura dei bisogni sociali e territoriali, quanto piuttosto di un avvicinarsi all’altro dove “l’annuncio del Vangelo esige l’incarnazione, che vuol dire il prendere carne della parola. Ciò non può accadere senza il corpo delle donne e degli uomini che il Vangelo raggiunge, nella concretezza dei loro vissuti, nel battito vitale del loro cuore.” (Antonio  Sichera)

Parliamo qui di una pastorale sul campo che non può prescindere dalla verità racchiusa nel corpo e nel cuore di persone che si incontrano: “Bisogna conoscere il cuore degli uomini – diceva Paolo VI – per annunciare il cuore di Dio”. E’ dunque dalla parafrasi di questa luminosa espressione di Paolo VI che è nata in Sicilia un’idea interessante, che vorrebbe tracciare una linea diversa, fuori dai piani pastorali e dentro al vissuto reale delle persone, qualunque esse siano.

Già da qualche tempo l’Istituto di Gestalt TherapyKairos (GTK) di cui è direttore lo psicoterapeuta e cappuccino prof. Giovanni Salonia, ha realizzato alcuni corsi di PastoralCounselling GTK nella città di Palermo, proponendo  percorsi di alta formazione per operatori pastorali. E’ interessante notare come questa linea formativa stia ora allargandosi nelle due nuove sedi di Modica e Gela, che vedranno il convegno di apertura proprio in data 23 e 27 ottobre 2019.

Questa formazione è nata anche grazie alla collaborazione della prof.ssa Paola Argentino, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e direttore dell’Istituto di Neuroscienze e Gestalt “Nino Trapani”, che presso le sedi di Roma, Siracusa e Treviso ha visto il PastoralCounselling istituito come Master di Primo Livello presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore A. Gemelli di Roma.

La chiave, dunque, è quella di prendersi cura del cuore degli uomini, chiamati a testimoniare il cuore di Dio, con un master di alta formazione rivolto a religiosi e religiose, sacerdoti, formatori e insegnanti di religione, oltre che ad ogni operatore di pastorale e volontario impegnato nelle relazioni di aiuto. Già questo, a mio avviso è un intervento di “alta pastorale”, o quanto meno di una “pastorale cordiale”.

E ciò nel senso profondo di fondarsi sulla conoscenza del’uomo stesso, che richiede, citando sempre il prof. Sichera, “una spoliazione che riporti la teologia e lo studio della Scrittura al loro principio originario, il loro essere un racconto sempre rinnovato delle concrete vicende di popoli e di persone, il loro essere piantate nella vita di Gesù di Nazareth che si prolunga nell’esistenza del suo corpo vivente nel mondo. È lì che si imparano la Bibbia e la teologia, chiamate ad una ermeneutica ‘cordiale’, che ascolti di nuovo il cuore umano mettendosi umilmente accanto a quegli uomini e a quei saperi che da più di un secolo fanno la fatica di questo ascolto.”

Una proposta pastorale formativa che si attiva in una Chiesa oggi intensamente interrogata da quella che Papa Francesco indica bene come “cultura dello scarto”, e che prova ad aprirsi ad ogni tipo di periferie lontane, anche in contesti umanamente molto segnati, senza dimenticare il valore di far dialogare tra loro la teologia e le scienze umane (in questo caso la Terapia della Gestalt) senza più il peso di pregiudizi reciproci datati.

Suggerendo, forse, ci piace pensarlo, che formare operatori di pastorale con questa nuova sensibilità, sia già di per sé un atto “accorato”, recuperando l’etimologico valore del termine che indica l’appressarsi “al cuore” (degli altri e di Dio), ed arricchendo il panorama ecclesiale e sociale di una nuova ricchezza sinergica e feconda.

E’ un tentativo di dare veramente corpo ad una incarnazione pastorale, che punti al cuore dell’uomo per mostrare il cuore di Dio, dal momento che si avvale di un largo spetto di quelle scienze umane che per prime hanno indagato la dimensione profonda dell’essere umano. Oltre al già citato Padre G. Salonia, Teologo e psicoterapeuta, di area francescana, fanno parte del progetto le psicologhe e psicoterapeute Valeria Conte (codirettrice Istituto Gtk) e Rosaria Lisi, licenziata anche in teologia, il Prof. Antonio Sichera, docente di Letteratura all’Università di Catania , nonché di una ricca equipe formativa di docenti, sia nella dimensione educativa sia in quella del counselling pastorale. Può valere la pena!

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