Arriva la settimana “grassa” e ci assale subdolamente il desiderio di non partecipare ad una liturgia stanca e ripetitiva: “Semel in anno licet… marinare?”, anche perché – coi tempi che corrono – non ci resta tanto da ridere.
Proviamo a cacciare la tentazione di un anno sabbatico senza coriandoli, ridicendoci invece che in parrocchia e in oratorio, ma anche a scuola o in associazione, il Carnevale resta pur sempre il “tempo favorevole” per convocare tutta la comunità – dagli asilotti ai nonni del gruppo pensionati – e gustare relazioni nuove. Gnocchi, grostoli o chiacchiere alimentano ai fornelli disponibilità impensate, con il grembiule della cucina si possono finalmente allacciare contatti con chi “nelle altre domeniche non si vede mai”. E anche una recita sul palco diventa un’indimenticabile “messa alla prova” dei legami fra di noi: altro che i talent show televisivi…
Questo stile fai-da-te, gustato anche dai figli, è poi una bella botta educativa contro il consumismo che ammorba le vetrine in queste giornate. Fa scuola in oratorio anche il grande gioco in stile robinsoniano, quello che utilizza come Crusoè tutto il materiale di recupero, e via riciclando.
Ma forse in quest’obbligo talvolta pesante di mettersi la maschera assieme a tutti gli altri genitori c’è forse un’altra chanche in più: siamo costretti a toglierci la nostra! Eh sì, in fondo, Carnevale ci offre qualche ora in cui buttar via certe artificiose coperture con cui usiamo presentarci in comunità. Qualche esempio? Sempreserio, ovvero la maschera dell’analista o dell’intellettuale eternamente corrucciato, come se perfino prima di giocare a calcetto ci fosse da fare una valutazione d’impatto ambientale. Ecco poi Leaderman, colui che in qualsiasi posto si trovi deve prendere sempre il comando della situazione (magari con la buona fede o scusa di non lasciare vuoti di…potere), mentre alla mascherata cittadina può finire assegnato all’umile pedagogico compito di… ultima ruota del carro.
Un terzo personaggio è Distinguino, il perfetto cristiano talmente bravo che non sa proprio fare il gregario del gruppo, mette sempre una marcia in più. Anche lui, almeno a Carnevale, se vuole indossare come tutti una maschera, deve togliersi questa smania distintiva e chissà che non impari quanto è utile e altrettanto propizio “stare nel gregge”.
Sempreserio, Leaderman e Distinguino sono solo tre delle possibili maschere che ci possiamo e/o vogliamo togliere. Agli avventori di Vino Nuovo ne verranno sicuramente in mente altre…. per allungare la sfilata. Buona smascherata.