L’ira dei giusti? Nella Bibbia non c’è…

Sulla fretta con cui ieri parecchie testate hanno attribuito alla Scrittura un'espressione utilizzata da Salvini. La sola ira contemplata dalla Bibbia è quella di Dio ed è causata dalle ingiustizie nei confronti dei deboli.
7 Settembre 2018

Mi ha incuriosito leggere i titoli delle testate online che, riportando il post su Facebook di Matteo Salvini dopo la sentenza in merito al sequestro dei beni della Lega – “Temete l’ira dei giusti” – lo qualificavano come una citazione biblica.

Sono così andato a cercare dove il testo biblico riportasse quella citazione, e con mia grande sorpresa ho constatato che questa espressione nella Bibbia non c’è! Sono andato a consultare l’ultima traduzione CEI del 2008, la precedente versione del 1974, la Traduzione interconfessionale in lingua corrente del 1985, ma nulla.

Non solo non vi è traccia di queste precise parole, ma nemmeno di qualcosa di simile. Una frase che in qualche modo rispecchi quel concetto. Zero.

Mi sono quindi messo a cercare sul web. Diverse testate sostengono che l’espressione sarebbe presa da una citazione della Scrittura più articolata, ossia “Temete l’ira dei mansueti perché essi riverseranno in voi tutto ciò che hanno subito”. La maggior parte delle fonti la riportano semplicemente come citazione “dalla Bibbia”, qualcuna però è più accurata e la attribuisce al libro dell’Apocalisse. Ho nuovamente cercato in tutte le versioni sopra citate questa frase, con tutte le varianti possibili, ma ancora nessun risultato.

Ho provato allora a rintracciarla al di fuori del contesto biblico e, oltre ad aver scoperto l’esistenza di una saga di un gioco di ruolo intitolata “L’ira dei giusti”, edita da Giochi Uniti, mi sono imbattuto in quello che, presumo, sia all’origine dell’equivoco nel quale sono cadute gran parte delle testate online: un libro di Manel Loureiro, uscito nel 2013, intitolato “Apocalisse Z. L’ira dei giusti”, disponibile nei principali store online.

In effetti il concetto di “temere l’ira dei giusti” suona piuttosto lontano dalla concezione biblica. Ho trovato questa espressione riportata in un commento al Vangelo di Luca nell’edizione del Nuovo Testamento delle Paoline del 2010 a cura di Giuliano Vigini. Commentando l’espressione “Si arrabbiò” del fratello maggiore nel brano del Figliol prodigo (Lc 15,28), afferma che l’ira dei giusti è provocata dal successo degli ingiusti e cita il Salmo 37 al versetto 7, il quale però scoraggia il giusto dal cedere all’ira: “Sta’ in silenzio davanti al Signore e spera in lui; non irritarti per chi ha successo, per l’uomo che trama insidie. Desisti dall’ira e deponi lo sdegno, non irritarti: non ne verrebbe che male”.

La sola “ira” contemplata dalla Bibbia è quella di Dio, ed è causata esclusivamente dalle ingiustizie nei confronti dei deboli – “lo straniero, l’orfano e la vedova” Ger 7,6 – e dall’ipocrisia degli uomini.

Una risposta a “L’ira dei giusti? Nella Bibbia non c’è…”

  1. Giorgio Falzone ha detto:

    Buongiorno, mi chiamo Giorgio, cristiano costantemente dubbioso.
    La mia riflessione è questa:
    Mi trovo sempre molto in difficoltà a controllare la mia rabbia quando vedo ingiustizie, sarò molto concreto; sul lavoro mi capita in continuazione di dover far finta di non sentire, di accettare certe prese di posizione di persone che si sentono “Dio” solo perchè sono un gradino più su, dove regna l’interesse personale a discapito delle persone che non possono reagire, e di conseguenza ci rimettiamo anche in salute!
    Ed il fatto che questa condizione sia evidenziata nel brano del figliol prodigo, mi fa capire che l’ira dei giusti è comunque un problema, provocato però da chi fa della propria vita convenienza! Allora mi chiedo, non sarebbe meglio risolvere la causa piuttosto che dare colpa a chi è costretto a subire solo perchè non può o non vuole reagire male per non abbassarsi allo stesso livello degli ingiusti?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)