Un giovane Servo di Dio dell’Ottocento che ha certamente qualcosa da dirci

In un libro di Don Mario Torcivia la biografia e gli scritti di (e su) Vincenzo Diliberto poi Fra Giuseppe Maria da Palermo ofmcap
21 Aprile 2022

«Io sento in me un ardente desiderio di farmi santo: io ho fame e sete della giustizia…io sento in me un non so che di presentimento che abbia a farmi finalmente santo; o mio Dio, ho un ardente desiderio di dedicarmi tutto a voi, senza alcuna riserva».

Sono parole tratte dal diario di Vincenzo Diliberto (Palermo, 1 febbraio 1864-Sortino, Siracusa 1 gennaio 1886), un giovane il cui breve ma maturo percorso umano si è caratterizzato per la profonda fede in Dio e la tenace fermezza. Qualità che lo hanno portato, dopo un attento discernimento vocazionale, dapprima nel Seminario Arcivescovile di Palermo (1881-1884) e poi a Sortino (1885), sede del Noviziato dei Frati Minori Cappuccini, dove ha ricevuto il nome di fra Giuseppe Maria da Palermo.

Un ricco volume dal titolo “Vincenzo Diliberto. Fra Giuseppe Maria da Palermo ofmcap. Biografia e scritti”, scritto da Don Mario Torcivia (prete di Palermo, Ordinario di Teologia spirituale presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania, Consultore presso la Congregazione delle Cause dei Santi) e edito da Rubbettino, presenta la vita, gli scritti autobiografici e biografici, e alcuni tratti dell’esperienza spirituale di questa figura rappresentativa della spiritualità cattolica siciliana della seconda metà dell’Ottocento.

«Io ho ricevuto da Dio moltissime grazie, devo menare una vita tale da corrispondervi nel miglior modo possibile…vorrei pregare, vorrei predicare, vorrei far penitenza, vorrei esercitarmi in opere di misericordia…» scriveva il giovane – oggi Servo di Dio – al suo confessore, mantenendo nella pur breve vita tutti quegli impegni di vita cristiana fino quasi a spegnersi come una candela a causa di una malattia. Una storia di ieri ma un segno per il presente, che Don Torcivia ha dato alle stampe frutto di uno studio attento delle fonti e con una narrazione che ha il gusto dell’agiografia più appassionante; infatti, in più di 400 pagine, possiamo leggere la vicenda del Diliberto attraverso i suoi tanti scritti (diario e lettere con risposte dei destinatari) e di quanti hanno scritto su di lui, il tutto accompagnato da fondamentali elementi di connessione dell’autore, che ne fanno oltre che un testo di studio anche di formazione spirituale.

Se tanti sono i tratti di una “tipica” vocazione ottocentesca, di un modo di vivere la fede fatta di penitenze e di rinunce che potrebbe oggi sembrare lontano, sono attualissimi in Fra Giuseppe Maria la ricerca di Dio, il desiderio del Suo regno, l’aspirazione alla santità, la debolezza umana e la crisi, la necessità di un accompagnamento spirituale, l’intensa preghiera, la quotidianità eucaristica, il servizio ai poveri e a chi è nel bisogno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)