L’ennesimo derby cattolico

Tutto è pronto per la nuova sfida calcistica fra progressisti e conservatori. Comunque vada, sarà un successo
11 Maggio 2019

È una splendida serata, il cielo è stellato, l’aria frizzante, e il manto erboso brilla sotto la luce dei riflettori. Lo stadio è gremito in ogni ordine di posti: il tifo popolare e chiassoso riempie le curve, mentre le tribune sono affollate da giornalisti, autorità, vip, religiose, monsignori e porpore. Le due formazioni sono già schierate in campo nelle tradizionali talari colorate e aspettano solo lo scampanio d’inizio del direttore di gara.

Alla nostra sinistra, com’era inevitabile, i cattolici progressisti, in casacca rossa, guidati dal funambolico centravanti gesuita Antonino Sciabolaro che vediamo a centrocampo mentre invia con lo smartphone gli ultimi tweet pre-partita ai suoi followers. Accanto a lui, l’esperto decano Gigi Attaccoli, centromediano fondamentale per il famoso modulo post-conciliare adottato dalla compagine progressista, parlotta con la rocciosa ala sinistra, il monaco Renzo Banchi, pronto a lanciarsi nelle sue scorribande ecumeniche ‘periferiche’. Dietro di loro, a presidiare la difesa, l’esperta coppia di centrali Ruffielli e Tornini, davanti allo spericolato portiere brasiliano Marcos Tarquinho, celeberrimo per le sue parate ‘in uscita’.

Alla destra, ovviamente, della nostra tribuna, è già in campo l’undici dei cattolici conservatori, eleganti e inesorabili nelle loro maglie nere tridentine con i nomi vergati in latino sulle spalle. Tra nuvole di incenso, nel cerchio di centrocampo, il capitano Evandro Magistero, esperto regista pre-conciliare, confabula con il micidiale tornante destro, il capelluto Ubaldo Maria Favalli, recente acquisto e indubbia rivelazione del campionato. Forse stanno risolvendo gli ultimi ‘dubia’ tattici. Dietro di loro, il barbuto mediano Ciocci, scruta minaccioso gli avversari sgranando la coroncina del rosario. Al centro della difesa tradizionalista, gentile ma brillante e determinata, Mariana Costanzi attende gli ordini dei suoi compagni maschi per iniziare a giocare. Accanto a lei una vecchia gloria: il pungente terzino fluidificante Mirko Tottasi e tra i pali, Edgardo Cascioni, l’intrepido portiere che non perde mai la bussola anche nelle azioni di attacco più concitate.

Non c’è dubbio, che anche oggi, le due formazioni daranno vita a un match entusiasmante, all’ultimo respiro, all’insegna dell’impegno e dell’agonismo, senza risparmiarsi malizie e colpi proibiti.

Sugli spalti, a sostenere i loro beniamini, i rispettivi commando di hooligans che innalzano, com’è abitudine, striscioni provocatori e irriverenti. “Con voi niente misericordia”, recita quello brandito con sarcasmo belluino dai tifosi dei progressisti. Le Brigate “Non praevalebunt” dei conservatori ne hanno srotolato uno altrettanto ironico in cui si legge “Provate a vincere col dialogo”.

È l’ennesimo derby cattolico di una stagione che volge ormai a conclusione e l’impressione è che, a prescindere da chi prevarrà in questo match, l’antagonismo fra le due compagini continuerà ancora a lungo, eccitando sostenitori, reporter sportivi e polarizzando l’opinione pubblica.

Ma in fondo è questa la magia dello sport: alla fine dei 90 minuti a vincere è sempre e solo il giuoco del pallone.

Dopo la doccia e le interviste di rito, si torna amici come prima.

Fantaecclesia/9

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