Una sera, un rosario in città…

Una sera, in un cortile di un grande palazzo, un parroco e sei fedeli, di diverse lingue e nazionalità, pregano il rosario... e si intravede la bellezza della fede di oggi
20 Maggio 2021

Ci sono serate di maggio che lo Spirito Santo (suppongo sia Lui il responsabile) trasforma in sorprese.
La location è quella di un cortile milanese, zona via Padova, decoroso ma decisamente popolare, quattro piani di ringhiere (senza ascensore of course) e per ogni ringhiera una fila di porte e finestre, monolocali per gente sola, qualche studente, bilocali per famiglie che non possono spendere troppo, tanti arabi, qualche filippino, e un paio di case all’interno del cortile ristrutturate e trasformate ‘NoLo style’ (ma siamo a Casoretto, che non fa tendenza ed è troppo realistico per ispirare i teorici dei ripensamenti urbanistici…). Il cortile in questione – con i bidoni della spazzatura ordinati in un angolo e tante biciclette sulla rastrelliera – ospita questa sera il rosario. È maggio: oltre alla preghiera serale in chiesa si è deciso di tentare negli spazi all’aperto dei condomini, con mascherine distanze e autorizzazione degli amministratori… per provare a uscire dal ‘recinto’, per andare incontro alle persone là dove sono, per tentare di dire che la parrocchia è davvero ‘accanto’ alle case e alle vite della gente.

Qualcuno ha preparato decine di lumini che disegnano una croce sul cemento, altri sono disposti sui davanzali e i gradini delle abitazioni al piano terreno. L’effetto è un po’ pista di atterraggio di aeroporto… ma mentre avanzano le ombre serali – prima che si accenda l’illuminazione notturna – in realtà la sensazione è di essere (più o meno consapevolmente) ‘abbracciati’ da tutte le persone che – dietro le porte – cenano, guardano la TV, discutono, chiacchierano. È anche la sera dell’ultimo giorno di Ramadan, e tante famiglie si preparano alla festa: nonostante le mascherine nell’aria si sentono un sacco di (piacevoli, anche se strani) profumi di cucine non europee…

A pregare siamo in otto, decisamente assortiti: un prete (italiano, circa), un papà sudamericano, due parrocchiani storici, una ragazza, una sciura milanese-meridionale doc, un uomo che suppongo essere egiziano e una mamma filippina. Il rosario inizia tra qualche sguardo incuriosito di mamme arabe con pargoli, che si affacciano per vedere questa strana cosa – cosa faranno mai sette persone in cerchio che recitano non si sa cosa in mezzo ai lumini? – e un po’ di viavai di gente che rientra. Le Avemarie scorrono, in italiano prima, e poi in inglese; l’ultima decina a sorpresa in arabo, guidata dall’uomo che non è egiziano, ma arabo-cristiano dell’Iraq. Davanti a un caffè – a casa sua – racconterà, con tristezza ma senza odio, di essere fuggito dal suo paese dieci anni fa e di avere la famiglia sparsa per mezzo mondo, sparpagliata dall’intolleranza che li ha buttati fuori dalla loro vita. Faceva l’insegnante di arabo, ora fa le pulizie per vivere. Sorride: è contento di avere pregato con noi, perché ha ritrovato anche qui un po’ di quella comunità che ha lasciato a Baghdad.

Scendo le scale con la sensazione benefica che il mondo sia molto più largo di quello che prevediamo: basta un cortile del Casoretto per ravvivare la santa ‘monotonia’ di un rosario e scoprire storie inedite di vita e di fede. L’augurio ‘mubarak’ – rivolto a un operaio musulmano che sta chiacchierando con un parrocchiano – conclude la serata, come invitando a star desti davanti alle opere di Dio e alla ricerca dell’uomo

6 risposte a “Una sera, un rosario in città…”

  1. luigi Autiero ha detto:

    Si prega si invoca IL Figlio di Dio; a LUI ci si rivolge secondo il Suo Invito: venite a me voi tutti..Matteo 11, 27…
    Un Solo Nome ci è stato dato per essere perdonati , salvati, redenti Riconciliati col Padre, ed E’ quello del Figlio di Dio.
    Perchè rivolgersi alla creatura, morte e sepolta come tutti ?
    Gesù ha versato il Suo Prezioso sangue per la Redenzione nostra;
    chi non è disposto a Ravvedersi, Convertirsi a LUI e a Invocarlo col cuore, umiliato e riconoscente, resta Solo un religioso , ancora morto nei suoi peccati.
    Il discepolo serve IL Signore Cristo e LO segue del continuo.., poichè ha fatto di LUI IL suo Signore e Salvatore.
    Il resto è religiosità sterile e preghiere recitate non arrivano al Cielo; Dio ascolta Solo il cuore di chi vuole essere salvato; la salvezza non è automatica; occorre Ravvedersi, Convertirsi..

    Saluti

  2. assunta de santis ha detto:

    penso che questo rosario in mezzo alla gente la più disparata, non ci stia male. 8 persone, consapevoli della loro piccolezza ma dotate di grande fiducia in Dio e nel prossimo.
    Il rosario…si può biascicare in chiesa dalle vecchiette (che aspettano la santa messa che hanno richiesto pensando ai propri morti) si può meditare , festeggiare, cantare contemplare da giovani catechizzati e catechizzanti (supportati dall’innocenza dei bambini) , si può pregare da persone adulte provate e convinte che la Madre in mezzo alle loro situazioni umane da sempre una mano…
    e’ la preghiera che, per quanto bistrattata, è infine come il pane , sempre capace di nutrire tutti.

  3. Luigi Autiero ha detto:

    Occorre prendere posizione Ravvedersi.., e confessare con la bocca e col Cuore Cristo, come IL proprio Signore e Salvatore; senza di LUI, senza un vero rapporto personale con LUI, siamo solo religiosi “non discepoli Suoi”, ancora morti nei nostri peccati, anche avendo una etichetta cristiana.
    Il problema non è DIO, ma l’uomo…, che vive da religioso e Mai si Ravvede dai suoi peccati…
    Vero Ravvedimento e vera conversione del cuore occorre..
    Saluti

  4. luigi Autiero ha detto:

    Rimango sempre perplesso quanto leggo di persone che , recitano preghiere pensando di accostarsi a Dio, pensando che queste arrivino al Cielo.
    Ben venga fraternizzare, socializzare, parlare di pace fra i popoli…
    Ma è tanto difficile accettare il messaggio del vangelo..?
    Come missionario e Testimone di Cristo Gesù IL Signore…., siamo chiamati a Ravvederci e convertirci al Signore, facendo di LUI la nostra Giustizia Unica, e LUI seguire, servire, Lodare, Magnificare, offrire culto col Padre Suo.
    Il motivo di quel vuoto esistenziale che tanti ancora sentono nel cuore, è frutto di mancato Ravvedimento.
    Segue

  5. Anna Kalinko ha detto:

    È veramente commovente, la religione che unisce! Questo è il vero l’obiettivo della religione!

  6. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Non si realizza così anche l’invito espresso da Papà Francesco? Non è appunto uguale,al mio andare alla chiesa “Madonna di Lourdes” dove si recita il Rosario idealmente insieme ai fedeli di un santuario in Turchia, per la fine della pandemia ma anche della Pace. Due di mali reali che molti stanno patendo, mali del mondo ai quali fatica porvi rimedio e lo si chiede a un Dio che non si vede ma è presente, dove? Mi viene di pensare alla sua incarnazione (2000 e più anni fa) e’vivo e Risorto sta scritto.ma si fatica crederlo. “Vi lascio la Pace, vi do la mia pace” ma questa pace non si vede,ci sono campi di concentrati fuggitivi da guerre, un fervore in uso di armi sofisticate ,mirate a colpire solo precisi bersagli ma intanto macerie e morti di innocenti sono davanti a madri urlanti il loro dolore.E Dio? La sua Pace? i?Lui l’ha detto di essere presente dove sono due o tre!Forse che noi pregando uniti siamo artefici chiedendola con Lui al Padre così?

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