Una preghiera per chi soffre

Come i vescovi italiani, anche noi vogliamo stringerci in preghiera attorno al cardinal Bassetti, a tutti gli ammalati e a coloro che operano nelle strutture sanitarie
3 Novembre 2020

La Conferenza Episcopale Italiana comunica che “Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ricoverato dallo scorso 31 ottobre presso la struttura di Medicina d’Urgenza COVID 1 dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia, è stato trasferito dai sanitari che lo hanno in cura nella Terapia Intensiva 2 dove proseguono le terapie del caso. Il trasferimento è avvenuto durante la notte tra il 2 e il 3 novembre, dopo una variazione dei parametri vitali. Il Cardinale è vigile e collaborante. I sanitari dell’Azienda ospedaliera di Perugia emetteranno nel corso della giornata il bollettino medico per un ulteriore approfondimento delle condizioni di salute dell’Arcivescovo.

Il Consiglio Episcopale Permanente, riunito oggi in sessione straordinaria (in videoconferenza), accompagna con vicinanza, affetto e preghiera il Cardinale Presidente. I vescovi assicurano il sostegno per Lui e per tutti gli ammalati e ringraziano i medici, gli operatori sanitari e quanti si prendono cura dei sofferenti. Il conforto e la presenza dello Spirito Santo sostengano quanti oggi sono duramente provati dalla malattia. Il Signore Risorto non farà mancare la sua rassicurante presenza”.

Come i vescovi italiani, vogliano stringerci in preghiera attorno al cardinal Bassetti e a tutti coloro che in questo momento soffrono nella salute, pregando anche per quanti operano nelle strutture sanitarie.

Una risposta a “Una preghiera per chi soffre”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Questo Covid inferisce su tante vite umane, sembra un robot, senza occhi e cuore, tutto dove tocca fa male, distrugge senza pietà. Non si può non provare dispiacere per le persone colpite e pregare come si sta facendo in Chiesa e fuori per la loro guarigione . Ma non solo per i malati, anche per noi a non indurire il nostro cuore con sentimenti di ribellione. Assistiamo a una recrudescenza di contaggio che non riteniamo di meritare, si pensa di aver acquisito conoscenza a difenderci invece tutti i mezzi resi disponibili sembrano inadeguati, non sufficienti alle necessità, piovono malcontento e dubbi sulle modalita di affrontare questa pandemia che impegna ogni cittadino a forzate rinunce anche riguardanti l’economia in generale e le povertà in particolare nuove ogni giorno. Sembra proprio dover chiedere al cielo quello che sembra impossibile anche alle scienze, sperare nella grazia di Colui che tutto può.

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