Il terrazzo del Seminario Arcivescovile è un luogo di pace, dove ogni volta che ho potuto sostarvi in silenzio, ho ricevuto in dono momenti preziosi.
Quel giorno, siccome lassù tira sempre un vento tesissimo, stavo seduta per terra contro il muro. Tenere ferme le pagine della Bibbia a Genova è sempre un’ardua impresa. Ero sola. Laggiù il mare, intensissimo e blu.
Ad un tratto, con un leggerissimo camminare, una minuscola suorina mi passa accanto e, lieve come un soffio, si fa avanti per non disturbare il mio silenzio. Il vento sembra volerla strappare via e la fa ondeggiare sui suoi sandali. Ma lei sa bene dove cercare il suo posto.
Io per terra contro il muro, lei, piccola e azzurra come il cielo, in piedi a guardare oltre.
Il parapetto a forma di vela la ripara. Solo il suo viso sporge. Lei sta lì, immobile per un tempo lunghissimo. Davanti l’orizzonte è smisurato, il mare ed il cielo vertiginosi. Veste e velo svolazzano forte, ma lei no. Solida e fragilissima donna, è ora vera sentinella e sembra scrutare oltre l’orizzonte.
Vorrei chiederle “Che cosa vedi?”
Io rannicchiata e al riparo, lei polena sulla prua.
Io con la Bibbia in mano, lei con la Parola negli occhi.
“Che cosa vedi, suorina?” Forse come Geremia (Ger 1, 11-13) vedi un ramo di mandorlo, che in questi giorni già fiorisce, perchè è il primo ad annunciare la primavera, la vittoria della Vita. Il mandorlo è la “sentinella vigilante”, proprio come te, esile donna. Che cosa vedo io, oggi? Con che sguardo vivo questa realtà che sa poco di primavera? Forse quel muro davanti che sta tra me e la bellezza di quell’orizzonte, tra la realtà e i nostri sogni, non è muro, non è impedimento o riparo. Quel muro è costruito a forma di grande vela, e quella vela è pazienza, perseveranza, speranza di guardare oltre e di alzare lo sguardo.
“Che cosa vedi quando guardi?” Quella suora è come la sentinella di Isaia, sa stare, scruta il presente a testa alta, lo vede, lo legge, lo abbraccia. Vede e Guarda. Attenta e vigilante anche se sbattuta da un gelido vento. Sa abitare un oggi difficile, ma sa aspettare in piedi l’aurora.
Suor Mandorla ti chiamerò.
Mi alzo adesso. Poso la Bibbia e raggiungo il parapetto. “Quanto resta della notte?”urla il vento. Suor Mandorla sorride serena, e mai distogliendo lo sguardo, mi fa spazio vicino.
Laggiù è Vita Nuova, lei sa, sarà Pasqua.
Non ho nostalgia del seminario ma quel terrazzo ventoso, affacciato sul mondo, un po’ mi manca, soprattutto adesso che me lo hai fatto rivivere! Ho guardato spesso da lassù il mare, il cielo stellato, le nuvole all’orizzonte, ma soprattutto le luci della città, le luci delle case, dove immaginavo la vita della gente, pensando con nostalgia alla mia casa, alla mia famiglia, laggiù vicino al mare. Grazie Lella!