Quello che mi ha sorpreso di più in questa primavera è stato incontrare suore al di fuori dei canoni stringenti della Chiesa. Suore che accettano con grande entusiasmo di accogliere le persone che li visitano e mostrano di condividere con loro la propria umanità. Tre piccoli esempi.
Il primo. “Buongiorno! – esordisce una suora venendo da una porticina del presbiterio della chiesettina – volete un caffè?”
È Sabato Santo e dopo aver passato una bella giornata a Modigliana fra il Ponte della Signora e la Mostra dell’associazione ICS Fectori ART, decidiamo verso le 5 del pomeriggio di andare alla Chiesa di Santa Maria Maddalena. Pensiamo che sia l’ora giusta per pregare i Vespri, magari con le Suore Agostiniane di cui la chiesa è annessa al monastero. Nella chiesa ci siamo solo noi e ci sediamo fra le prime panche intenti ad aprire un breviario…
Ad un certo punto: “Buongiorno! – esordisce una suora venendo da una porticina del presbiterio della chiesettina – volete un caffè?” Rimanendo esterrefatti, diciamo subito di sì e ci lascia da lì a poco il vassoio sopra la balaustra del recinto dell’altare. Parlando poi con lei e un’altra suora le chiediamo se possiamo fare i Vespri insieme a loro. Pur essendo in clausura acconsentono, sistemandoci nel parlatorio che comunica con la loro cappelletta.
Il secondo. Le suorine di Santa Chiara – come le chiamiamo noi – del Santuario di Montepaolo non hanno bisogno di presentazioni, conosciutissime sul territorio e in tutto il mondo Francescano. Sempre affabili con chi le viene a trovare: passare il Triduo Pasquale con loro è sempre un’esperienza coinvolgente.
Tengono molto alle loro liturgie, curate nei minimi particolari, ma senza quelle solennità ridondanti delle Messe Pontificali o presunte tali delle nostre chiese tese più alla magnificenza che allo spirito. Loro invece, pur nella rigorosità dello stile, fanno tutto con semplicità e si rivolgono alle persone in maniera del tutto semplice.
Non sono loro le detentrici del Sacro, ma sono guide esperte che con molta naturalezza e gioia cedono volentieri le parti liturgiche e i gesti a noi presenti. Una coppia dalle parti di Pinerolo viene apposta per condividere questi momenti: non sanno spiegare il motivo di fare tanta strada, ma sanno di certo di sentirsi più Chiesa. E una volta che ne sei attratto non ne puoi più rinunciare!
Il terzo. Siamo nell’ambito di una manifestazione cittadina denominata Festival Anime Verdi, che apre i portoni di molti tra i più bei giardini di Padova.
Suore che danno l’anima – è proprio il caso di dire – per tutto un sabato e domenica, sia per salutare i visitatori e scambiare quattro chiacchiere con loro sulla bellezza degli spazi verdi, che per guidarli negli elementi artistici e religiosi che caratterizzano quei luoghi. Avvicinano le persone sempre con grande empatia e con il sorriso. In altre parole sono brave guide turistiche senza dimenticarsi di comunicare il loro vissuto di comunità di fede.
In questi esempi mi restano nella memoria piccoli flash: la suora anziana che mi saluta da lontano con il suo deambulatore e cammina, cammina, la vedo dappertutto… a proposito di energia che emanano certi luoghi… Ricordo Suor Bruna che ancora a fine giornata accoglie i visitatori con lo stesso entusiasmo dell’inizio… Ricordo piacevolmente l’alleluia cantilenante delle suorine dell’Eremo di Montepaolo che mi ha risuonato in testa nei giorni successivi.
Piccoli flash che producono la meraviglia per l’umanità di tutte loro e il senso di libertà profondo che emanano nei loro gesti, il senso di gratuità nel darsi agli altri al di là dei contesti religiosi e laici, senza avere la minima preoccupazione di stare nel ruolo che ha affidato loro la Chiesa. Perché tutto ci parla di Dio e ogni contesto è buono per parlare di Dio.
Non posso fare a meno di pensare se al loro posto ci fossero stati dei preti o dei religiosi, cosa avrebbero fatto? Credo che essere Donne e Religiose sia un vantaggio inestinguibile agli occhi di Dio, che i Funzionari (Maschi) del Sacro non possano capire…
Su tua indicazione mi sono riletto Simonetta:
“l’Amore infinito che ha il Signore per un’ Umanità sempre più indifferente a tutte le innumerevoli bellezze del Creato che Lui ci ha donato”
E lo ho accostato alla Parola di ieri.. Dio che manda il Sole sia sui buoni che sui cattivi..
Io non credo alla Realtà guidata da Dio. Io credo ad una immensa libertã del Creato. Libertà della quale solo l’Uomo può avere coscienza.
E libero arbitrio, di scelta del Bene o del Male. Il ‘gioco’ sta tutto qui. Anche la terza guerra mondiale.
Ed ecco che l’immenso Amore di Dio diventa Dolore infinito…
Dio tradito e Crocifisso.
Ieri e sempre.
E Uomo in-cosciente. In.cosciente di se stesso, in primis.
Grazie Pietro.
Sei sempre molto attento e sul pezzo!
Abbiamo delegato la nostra umanità a chissà chi e a chissà che cosa.
Sono sempre più convinto che la maggioranza delle persone siano in confusione: non sanno veramente cosa vogliono, non sanno più cosa credere…
Un’umanità randagia che sente solo l’emozione del momento per poi dimenticarsene un attimo dopo…
Non vi è storia del passato e la memoria è solo un esercizio metodologico e non di sostanza.
Fare memoria della storia è solo per un’eseguitissima elite intellettuale…. purtroppo…
Mi sembra una foto simpatica e naturale. Quando andavo in colonia al mare le suore con noi stavano vestite, ma ogni giorno dopo il pranzo andavano in spiaggia a fare il bagno quando noi non eravamo ancora scese. Non so se si mettevano il costume ,la spiaggia era riparata da una staccionata, ma spero per loro di si!
Grazie Ileana per la tua testimonianza!
Troppo spesso ci costruiamo dei miti, come ad esempio, vediamo le suore, che sono più il frutto della nostra immaginazione che della realtà che cambia a seconda della percezione culturale.
La realtà non è mai immutabile!
Non sono suore vere.
Un paio di mesi fa’ alla spiaggia del porto di Rimini c’è stato un set fotografico, di cosa non lo so.
Non credo che delle suore vere avrebbero un comportamento del genere, anche se sono al mare.
Pubblicare delle foto di suore modelle
e farle passare per delle suore vere non è
rispettoso
Caro Andrea,
Ti inviterei a guardare la sostanza delle cose e non solo alla superficie di cosa può sembrare.
A volte si usano le metafore proprio per rafforzare i valori contenuti nello scritto successivo.
La foto dell’articolo da un tocco di originalità e devo ringraziare la Redazione di Vinonuovo che è andata bene oltre a quanto mi aspettassi e ai miei contenuti.
Ma la cosa più bella e vedere il commento di Simonetta De Negri che ha colto profeticamente l’essenza della foto che è la perfetta sintesi de “Che suore!”
Sono una suora di 80 anni quasi . Quando ho indossato il ‘sant’abito’ mi hanno insegnato a baciarlo a portarlo con dignita’ . Mi sono messa in borghese quando sono andata al mare o ai monti per ragioni di praticita’ e di convenienza . Credo che ogni ambiante abbia diritto al suo decoro
Cara Assunta,
Grazie per la tua testimonianza!
E’ proprio quella semplicità di relazionarsi con le altre persone a cui mi riferivo…
Mi piace l’articolo per l’importanza che contiene e sono del parere che il tutto sia la migliore relazione dell’umanità fra e con il Divino.
Grazie John per il tuo commento!
Ti auguro un buon cammino e teniamoci collegati con Vinonuovo.it
…..a parte che questa penso sia una foto “rubata”……poi il male o il bene e’ sempre negli occhi e nel cuore di chi guarda
Sono stata in collegio dalle suore di San Francesco ad ALASSIO in Liguria 14 anni. Ho tanti bei ricordi e ricordo con affetto molte suore che mi hanno voluto bene e insegnato i valori della vita. Ci portavano in spiaggia ma loro rimanevano sempre con la tonaca nonostante il caldo.
Due anni in collegio 1955 con suore vedove di querra devo dire non posso parlare male di loro ma di chi era la colpa che stavo lì solo il destino lo sa !Edu
cato e nutrito sul lato umano 👍 alcune erano lì anche x motivi che avevano perso il loro caro in querra!
Due anni in collegio 1955 con suore vedove di querra devo dire non posso parlare male di loro ma di chi era la colpa che stavo lì solo il destino lo sa !Educato e nutrito sul lato umano 👍 alcune erano lì anche x motivi che avevano perso il loro caro in querra!
…mi perdoni Signor Paone, ma esiste veramente una congregazione “Suore vedove di guerra?”
Caro Salvatore,
Dicci qualcosa di più della tua esperienza che ci interessa!
Grazie per la tua testimonianza!
Meravigliosa la foto, meravigliose le suore, donne creature di Dio create, accanto all’uomo, meravigliosi tutti i commenti positivi ,i ricordi e le preziose testimonianze e….meravigliosa la fantasia Divina che ci stupisce ogni volta nel trovare strade incredibili per raggiungere il nostro cuore e restare con noi
La bellezza di questa foto, spontanea piena direi nella loro unicità, dove la fede si fonde con il piacere di godersi il mare il sole
Non comprendo dove sia tutto questo imbarazzo disdegno
Offesa !!?
Solo la pochezza di un animo trova in questa foto qualcosa di sbagliato
Conosco bene le suore, sono stata tanti anni in collegio (una volta era una regola per “le signorine di buona famiglia”) e, come è ovvio, non erano perfette, ma mi hanno insegnato a vivere, ad avere fede, a rialzarmi dopo una caduta, ad essere una “donna”. Ricordo tutte ed ognuna con tanto affetto e riconoscenza.
Le Monache di Clausura non possono violare le regole benedettine
Perdonami Anna Maria Pizzitola se te lo dico: cosa c’entra questo con l’articolo?
Vuoi dirci qualcosa di importante?
Sono, persone come tutte le altre …solo che, vi è un certo pregiudizio. ..magari parlare con loro….mio figlio è deceduto ..suore hanno sempre pregato che, ciò non avvenisse sono, umane..
Ciao Lamberto guardaci da LASSÙ!!!!
Ho provato una gran piacere nel leggere questo articolo.
La Vita Religiosa vive un calo demografico e di visibilitá importante, specie in Europa, ma cio’ non le impedisce di continuare ad essere un SEGNO, nella Chiesa e nella società.
A mare non si va con la divisa. Avete mai visto un carabiniere col pennacchio sulla spiaggia?
Le suore dove stavo io andavano con una vestaglietta di cotone.
Però io penso che si sono sollevate il vestito per non trascinarlo nella sabbia camminando, e due di loro hanno i mutandoni al ginochio.
Se avevano programmato di andare a mare potevano lasciare la divisa a casa e indossare una vestaglietta.
La mia testimonianza..
Passo da s.Giovanni Valdarno in A1 e per curiosità esco e vado a Loppiano.
Mi indicano un edificio dove a sede la loro Università e scende una missionaria laica. Semplicemente non mi sono sentito mai così profondamente amato come in quel quarto d’ora..
Poi vado Messa nella loro Chiesetta..
La officia un prete che, capirò dopo, è cieco. Gli registrano le letture e lui con le cuffiette le dice.
Ma quello che mi resta più dentro sono i canti semplicemente angelici provenienti da dietro le grate..
Un altro mondo. Inatteso..
Certo che è strano vedere le suore in una spiaggia publica ,con le vesti sollevate ma che scandalo , diamine , fanno solo sorridere per la loro naturalezza, non vedendo il problema (quale?) come li vediamo noi laici . Invece trovo un po’ irrispettoso o imbarazzante chi al mare mette in mostra tutto senza vergogna o ritegno
Sarà perché avevo una zia suora e quindi conosco bene il loro ” mondo”, so cosa voglia dire per loro dedicarsi agli altri, averne cura, dal normale insegnamento scolastico a mille altre incombenze conventuali! C’è più bisogno di donne nella Chiesa odierna, troppo abbarbicata alle figure maschili, perché le donne stanno dimostrando il loro valore , le loro capacità in tutti gli strati della società; non vedo, quindi, perché non dovrebbero aver riconosciuto questo ruolo anche all’interno della Chiesa, che sarebbe più moderna ed al passo coi tempi!
No, non oltraggia la Fede quella immagine gioiosa così come il vassoio del caffè offerto sulla balaustra; semmai ne esaltano la vitalità, l’ empatia, l’ umanità.
Ricordo ancora con dolcezza quella suora che, nelle mattine d’estate, veniva nel retro del negozio di mio padre a bere un bicchiere di birra fresca; il bambino di allora e l’ anziano di oggi vedono ancora, in quel gesto, una profonda umanità e nulla di sacrilego.
Caro Salvatore,
Facciamoci cullare da questi ricordi pieni di tenerezza e di umanità!
Grazie di questa tua testimonianza!
Dal bambino all’adulto che sei oggi…
La foto del servizio è un’infamia! Vergognatevi! Fuorvia il lettore sul reale senso dell’articolo!
Invece e’ un ottima foto ,da fare vedere a quelli che fanno finta di non vedere che solo l’ Islam ormai vieta alle donne di spogliarsi . In Occidente persino le suore possono mostrare le gambe, e in futuro chissa’ magari diventare nudiste . Nei paesi musulmani no . La superiorita’ del modello Occidentale anche nella Religione e’ lampante !
Mia cara signora, se non l’avesse capito quelle nelle foto non sono suore vere ma attrici in pausa dalle riprese. Prima di guardare la pagliuzza nell’occhio di suo fratello, tolga la trave che la rende cieca, come dice il Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo.. Noi cristiani, a differenza di voi musulmani o filomusulmani abbiamo come comando unico dato dal Signore Gesù un unico comando: “Amatevi come io vi ho amato!” “Amate tutti e sempre, anche i vostri nemici e perdonate se volete essere perdonati” Sant’Agostino invece dice:”Ama e fa ciò che vuoi!” La malizia è nell’occhio e nel cuore di chi guarda, pensa male e giudica. Se anche fossero state suore vere? Dov’è il peccato, nel gioire del sole e del mare? La bibbia dice: “La gloria di Dio è l’uomo vivente” e io o aggiungo…
E GIOIOSO!
Attenzione a non fare pasticci con la nostra fede religiosa mettendola in contrapposizione con l’Islam!
Già conosciamo poco la nostra…per cui evitiamo di parlare genericamente dell’Islam che non conosciamo affatto!
Un fatto è cosa dice l’Islam e cosa ben diversa è la cultura imperniata di religiosità islamica.
La stragrande maggioranza dei comportamenti di persone di fede musulmana non hanno nulla a che vedere con gli insegnamenti dell’Islam.
Per cui nel mondo islamico c’è una visione culturale prettamente impregnata dal maschilismo che si traduce nei comportamenti.
La foto dell’articolo da un tocco di originalità e devo ringraziare la Redazione di Vinonuovo che è andata bene oltre a quanto mi aspettassi e ai miei contenuti.
Ma la cosa più bella e vedere il commento di Simonetta De Negri che ha colto profeticamente l’essenza della foto che è la perfetta sintesi de “Che suore!”
Le suore sono donne e come in mille altre cose anche nel mettersi al servizio di Dio e a disposizione degli uomini hanno non una ma cento marce in più.
Dio è nei piccoli gesti quotidiani,in un caffè offerto col cuore ,in un sorriso ,in una parola di conforto non è in cielo è dentro di noi e in mezzo a noi.Bisogna saperlo vedere con gli occhi del cuore .sia lodato Gesù Gieseppe e Maria
Io trovo meravigliosa quella camminata di gruppo in spiaggia,che dimostra tutta l’ “umanità” di quel gruppo di suore, normalmente dedite alla contemplazione e alle buone opere.
Cosa avrebbero dovuto fare, in una spiaggia e sotto un sole a picco, se non cercare anche loro un po’ di refrigerio, scoprendo pudicamente qualche centimetro di pelle? Un comportamento “umanissimo” che non inficia per nulla la costumatezza di queste sorelle che sembrano dare il massimo valore anche ad una semplice passeggiata di gruppo in riva al mare, baciate e accarezzate da Sora Acqua e Frate Sole! Le “creature” naturali che esprimono nel modo più meraviglioso l’Amore infinito che ha il Signore per un’ Umanità sempre più indifferente a tutte le innumerevoli bellezze del Creato che Lui ci ha donato! Mentre è quasi palpabile la gioia riconoscente di queste sorelle durante la loro allegra trasferta al di fuori del loro convento… e ci tocca il cuore!
Grazie Simonetta per avere scritto:
“Le “creature” naturali che esprimono nel modo più meraviglioso l’Amore infinito che ha il Signore per un’ Umanità sempre più indifferente a tutte le innumerevoli bellezze del Creato che Lui ci ha donato!”
L’accostamento fra la natura umana e la natura stessa la trovo meravigliosa!
Queste considerazioni di Simonetta De Negri sono espressione di grande e fine equilibrio psicologico, umano e di fede…
Mi piace questo articolo:dimostra che si può vivere la parola di Dio quotidianamente, fra la gente comune attraverso piccoli gesti di accoglienza e condivisione. Questa è la chiesa che si fa “umana”…inmmezzo agli uomini
Questo articolo, pur bello, ma con caffè servito sulla balaustra dell’altare e suore conosce al sole mi sembra un po’ sconcio e molto irriverente verso il Sacro. Che ne pensate?
Tutte le esperienze raccontate ristorano l’anima, avvicinano a Dio, direi al suo essere Madre oltre che Padre. C’è una leggerezza nei gesti delle suore, che non è superficialità, è sentimento e testimonianza di una fede autentica. Nella “trasgressione”delle suore di clausura c’è Cristo, che ci ha insegnato che la legge è fatta per gli uomini e non gli uomini per la legge.
È stato un piacerebbe leggere l’ articolo e per quanto riguarda la foto non trovo niente di particolarmente irrispettoso.
Anche le suore Giuseppine, a Ragusa, ci hanno mostrato il volto dell’accoglienza, della gioia, della vicinanza!
Suore che vivevano la quotidianità assieme a noi del quartiere. Si interessavano di chi aveva problemi e preoccupazioni (di salute, di lavoro, di famiglia); partecipavano agli eventi di gioia (nascite, matrimoni, …); non ci facevano mancare le loro preghiere nei nostri momenti particolari di cui erano a conoscenza come “vicine di casa”. Peccato non averle più accanto (la casa è stata chiusa perché le suore erano ormai poche e anziane)!
Cara Luciana,
Ti ringrazio per la tua testimonianza.
Il seme che è stato gettato continuerà a portare il suo frutto!
Continuiamo a dare testimonianza delle persone speciali che abbiamo incontrato e manteniamole nel nostro cuore…
Foto e racconti riempiono di gioia e di letizia, suore e frati riescono ad avvicinare a Dio con una magnifica normalità.
Ho fatto varie esperienze di soggiorno in Monasteri maschili sia per studio che per preghiera. Sono stato anch’io nel Monastero femminile nel pordenonesi perché abito a Pordenone. Il clima non è diverso ma le suore danno un maggior senso di serenità. Il vero cristianesimo come alle origini é fra quelle mura e fra monaci e monache
Caro Vincenzo, ti ringrazio per la tua testimonianza!
Avanti così nel coltivare le nostre relazioni con persone che hanno tanto da trasmetterci!
Le suore del mio oratorio insistevano che mi facessi suora ma ho risposto loro che soffrivo troppo il caldo e non avrei sopportato di aver addosso tutti quei vestiti. Ho preferito fare la catechista. W le suore!!!
Ci manca il caffè in chiesa sulla balaustra. Vi dovevano offrire i ceci da mettere sotto le ginocchia. Poi quella foro sacrilica suore in spiaggia scosciate!
Perche qst foto e poco rispettosa bene l articolo ma la foto non ci azzecca proprio
Certo, fa specie vedere le suore così bardate in spiaggia… Fossero state in costume da bagno nessuno si sarebbe scandalizzato
Ho gradito questa descrizione di accoglienza da parte delle suore nei tuoi confronti e mi convinco sempre più di quanto è importante alimentare la nostra anima e il nostro spirito con valori profondi….”l’anima mia ha sete dio vivente”
Credo che tu abbia colto bene il centro della nostra fede!
Coltivare la nostra spiritualità al di là di soluzioni preconfezionate, anzi tagliata su di te, è importante come osservare i sacramenti.
Ognuno ha una propria e personale spiritualità, esserne consapevoli ti fa sentire meglio nella relazione con la comunità di fede come in qualsiasi relazione.
“… quando verrò e vedrò il volto di Dio.”
Sono felice per loro hanno diritto svagare e cambiare aria .importante sempre fede è tutto mapia
Che piacere leggere questo articolo, anch’io ho avuto una simile esperienza in un monastero nel Pordenonese, e abitando ad un’ ora di strada ci vado spesso, l’accoglienza e la spiritualità delle monache è unica.. Parlare, recitare i vespri, pregare con loro è come volare.
Cara Sandra, hai detto bene!
Una volta che le conosci sono delle amiche da cui non ti puoi più separare e a loro pensi sempre…
Difatti pensando al giorno in cui si ricorda Sant’Antonio – come oggi – non posso fare a meno di vedere di stare insieme alle suorine di Montepaolo stasera alla loro messa delle 20.
Grazie per la tua testimonianza!