Uno sguardo carico di domande

«Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore»
1 Gennaio 2018

Maria Santissima Madre di Dio: Lc 2,16-21

LA MADONNA DEL RICAMO (Vitale da Bologna, 1330-40, Bologna, chiesa di S. Francesco, ora nel Museo di Palazzo Pepoli)

 

Fra le tante Marie dell’arte, questa è dura da classificare. Non fa parte delle “odigitrie”, che, indicando il bambino, dicono qual è la strada da seguire. E nemmeno viene compresa tra le “oranti”, le “avvocate” e le Madonne “del rosario”, che intercedono tra i fedeli e il Figlio. Non si caratterizza per una particolare “tenerezza” con cui si rapporta a Gesù: infatti non lo allatta né lo bacia e tanto meno lo coccola o lo stringe a sé. Non rientra tra le Madonne “della misericordia”, che mettono i devoti sotto un manto protettivo, né tra le “dolorose” o “addolorate”. Per di più non si può neppure annoverare tra le Marie “in trono” e le “incoronate”.

È una Madonna definita “operosa”: al lavoro, poco regale e molto materna, pur senza sfiorare Gesù. D’altra parte, con un ago in mano, è indaffarata a cucire un tessuto prezioso… Attività che richiama tante nostre madri, zie e nonne, specialiste – in epoche in cui non si poteva buttare nulla – nell’arte del rammendo, capaci di lasciare in eredità un numero sterminato di calzini restaurati (che sarebbero da incorniciare, se li avessimo conservati).

La scelta di questa Maria non è solo dovuta a ciò che sta facendo, anche se – nella giornata dedicata alla pace – potrebbe darci lo spunto per provare a ricucire un mondo diviso (come quello che, ultimamente, qualcuno ha disegnato sulle spalle di papa Francesco). Ci piace perché, anziché guardare davanti a sé, non ha occhi che per il Figlio. Occhi pieni di domande, a cui Gesù bambino, per quanto senza parole, sembra già dare – con la mano e con gli occhi – delle risposte rassicuranti. A conferma di ciò che si è ascoltato nel Vangelo di ieri: «Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui».

Finora Gesù è dipeso dai suoi genitori ed «è proprio passando attraverso questo amore accolto su di sé che egli diverrà una persona capace di relazioni e di amore» (Enzo Bianchi). Il suo non essere in braccio alla mamma dà l’idea di un bambino che, per quanto affettuoso, comincia a poco a poco a essere indipendente. E Maria pare ritrarsi, di fronte alla personalità del Figlio: si sa, però, che non ne è impaurita, ma che, come per due volte scrive Luca (2,19.51), sta custodendo «tutte queste cose, meditandole nel suo cuore».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)