La Via Crucis dei cristiani che si combattono tra loro

La Passione di Gesù e una guerra nel cuore dell'Europa dove anche molti di coloro che imbracciano le armi si professano cristiani
4 Marzo 2022

“Ma come mai se sono entrambi cristiani si combattono?”. La domanda è dichiaratamente ingenua: sappiamo fin troppo bene che è già accaduto tante volte, anche in anni non poi così lontani. Eppure il dramma dell’invasione dell’Ucraina che si sta consumando sotto i nostri occhi non può non provocarci anche su questo. Non fosse altro che per il fatto che lo scontro armato a Kiev è stato preceduto da fratture e anatemi tra due Chiese, che rendono tuttora difficile una parola comune di pace pronunciata dai cristiani. Per questo all’inizio di questa Quaresima così segnata da questa ecatombe, voglio proporre una Via Crucis che mette a tema le divisioni tra i cristiani. Non solo quelle in Ucraina e in Russia, ma anche quelle a noi molto più vicine. Per toglierle dall’ineluttabilità in cui le abbiamo catalogate e riconoscerle invece come una ferita profonda che chiede oggi in maniera eloquente di essere redenta nel mistero della Pasqua.  

 

I STAZIONE
GESU’ PREGA PER L’UNITA’ ALL’INIZIO DELLA SUA PASSIONE

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me». (Giovanni 17,20-23)

Avevi già lavato i piedi ai tuoi discepoli. Avevi già messo in chiaro che sarebbe stato uno di loro a tradirti. E sappiamo bene che non sarebbe stato l’unico. Ma è proprio nel cuore del racconto di quella drammatica ultima sera nel Cenacolo che l’evangelista Giovanni colloca queste tue parole sull’unità “tra quanti crederanno mediante la loro parola”. Perché? Ci siamo tremendamente abituati alle nostre divisioni. E non solo a quelle tra patriarchi, riti o gerarchie; anche tra gruppi e gruppuscoli nelle nostre comunità o quelle con chi sta in una bolla diversa dalla nostra sui social network. Tu, invece, ci ricordi che le divisioni tra i cristiani non sono un’altra storia rispetto alla tua Passione. Che la strada affinché la Pasqua possa compiersi passa anche da qui.

Perdonaci Signore
per non aver ascoltato
questa parola.
Fa che la follia di questa guerra,
che si intreccia
con i confini delle Chiese,
ci porti a prenderle
finalmente sul serio.
E a scoprire che anche tra noi
è ancora lunga
la strada per riconoscerci
davvero fratelli.

Padre nostro…

 

II STAZIONE
GESU’ È CARICATO DELLA CROCE

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

«A tutti diceva: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà”». (Luca 9,23-24)

Quante croci in questa guerra. Le croci sulle cupole delle cattedrali all’ombra delle quali si combatte. Le croci portate nei sotterranei sotto i bombardamenti. Le croci indossate o tatuate sul corpo di chi combatte, da una parte come dall’altra della barricata. Le croci nei corpi straziati dalle armi e dalla violenza. Le croci nel cuore di chi è costretto ad abbandonare tutto per mettere in salvo chi ama. Le croci davanti alle quali in tutto il mondo ci inginocchiamo per invocare la pace.

Signore insegnaci
a guardarla davvero
la tua croce.
A capire che solo
smettendo di pensare
solo a noi stessi,
possiamo portarla davvero
come ci chiedi tu.
Perché tu solo
puoi trasformare
persino uno strumento di morte
in un annuncio di salvezza
per tutti.

Padre nostro…

 

III STAZIONE
GESU’ CADE RIPETUTAMENTE SALENDO AL CALVARIO

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

«Pur essendo Figlio, imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono» (Lettera agli Ebrei 5,8-9)

Se c’è un punto fermo in tutte le Vie Crucis sono le tue cadute. Tante. Ripetute. Come mai, allora, noi cristiani ci vergogniamo così tanto del nostro ritrovarci per terra? Quante volte siamo dispensatori di certezze a buon mercato. Quante volte presumiamo di essere migliori di tutti gli altri. E puntuale arriva la realtà a rimetterci al nostro posto. Anche la realtà abominevole di una guerra. “Imparò l’obbedienza dalle cose che patì”. Affrontiamolo così il dolore che portiamo tutti nel cuore in questi giorni. Non consumiamolo come l’ennesima emozione forte; lasciamo che ci entri dentro e ci indichi un’altra strada: quella della tua misericordia, più grande di ogni orrore.

Stai cadendo di nuovo, Signore.
Con i bambini che corrono
impauriti nei rifugi;
con il terremoto provocato
da ordigni sempre più mostruosi;
con la fatica di chi stremato
non riesce più a portare soccorso.
Aiutaci a rialzarci con te,
per essere testimoni
del tuo amore
che persino sul Calvario
non conosce nemici.

Padre nostro…

 

IV STAZIONE
LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESU’

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

«Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima» (Isaia 53,2-3)

Tra tutti i personaggi della Via Crucis la Veronica forse è quello che in questo momento così drammatico può insegnarci di più. La donna che non fa calcoli. Di fronte all’Agnello condotto al macello non mostra muscoli che non ha, non studia nemmeno le parole da pronunciare. Ma non per questo è rassegnata. Vede quel volto sfigurato e corre ad asciugarlo, senza preoccuparsi di esporsi troppo in mezzo a quella folla che Gesù lo ha condannato. Donna del coraggio, che getta il cuore oltre l’ostacolo. Come sarebbe bello se in questo conflitto le Chiese fossero più Veronica. Se trovassero lo stesso coraggio per un gesto forte, senza precondizioni, da compiere insieme in soccorso di quest’umanità ferita.

Infondici coraggio, Signore.
Insegnaci ad abbandonare
i nostri calcoli meschini,
le logiche di potere
che troppe volte
abbiamo lasciato prevalere
sulla verità del tuo Vangelo.
Abbatti le false trincee
che abbiamo costruito
intorno alla tua Parola.
E rendici anche in quest’ora
strumenti della tua pace.

Padre nostro…

 

V STAZIONE
I SOLDATI SI SPARTISCONO LE VESTI DI GESU’

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

“I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca”. (Giovanni 19,23)

Eccoci qui a spartirci le tue vesti, protetti dalle nostre armature. Ci avevi raccomandato di restare insieme, ma non ti abbiamo ascoltato. Siamo preoccupati di tenere stretta la nostra parte e non ci accorgiamo che in questo modo nessuno potrà vedere il segno che ci hai lasciato di te. Solo insieme possiamo essere testimoni del tuo amore che è verità. Proprio quella verità che – non per caso – è la prima vittima di ogni guerra.

Quante menzogne
per nascondere
la prepotenza dell’uomo.
Quante parole vuote
anche tra noi
che ci professiamo
tuoi figli.
Signore, non abbandonarci
alla tentazione
di imporre con la forza
le nostre ragioni.
Affinché scopriamo
nella tua misericordia
l’unica verità
che non tramonta.

Padre nostro…

 

VI STAZIONE
GESU’ MUORE SULLA CROCE

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

«Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo, spirò. Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: “Veramente quest’uomo era giusto”». (Luca 23,44-47)

È buio anche oggi sulla terra, il buio della morte seminata dalle mani dell’uomo. Come Caino vediamo fin troppo chiaramente che è il sangue del nostro fratello quello che stiamo spargendo. Non basta la retorica dei potenti a nascondercelo; eppure non siamo lo stesso capaci di fermarci. Se solo tornassimo davvero a guardare alla tua morte. Per riconoscere con gli occhi del centurione ciò che è giusto davvero.

Nelle tue mani, o Padre,
consegniamo
anche questi fratelli
e sorelle che muoiono
a causa della follia
di questa guerra.
Accoglili nella tua pace.
E perdonaci
per non averla saputa portare
come tuo dono prezioso
all’umanità di oggi.

Padre nostro…

 

VII STAZIONE
GESU’ E’ DEPOSTO NEL SEPOLCRO

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

«Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù» (Giovanni 19,41-42)

Persino quel sepolcro nuovo a Gerusalemme lo abbiamo reso un simbolo delle nostre divisioni. Ci siamo contesi a lungo anche quello, proprio come i brandelli delle tue vesti. Non riusciamo a metterci d’accordo neppure sulla data in cui rivivere ogni anno la tua Passione, morte e resurrezione. Eppure quella tomba vuota è il luogo dove anche oggi ci ritroviamo insieme. Con tanta fatica, ma tutti lì. Sì: se c’è un posto dove ricominciare a scoprirci fratelli, anche in quest’ora dolorosa, è proprio al sepolcro.

Ti abbiamo deposto
sulla pietra
delle nostre inimicizie, Signore.
Risanala con il balsamo
del tuo corpo,
un’altra volta trafitto dalle nostre armi.
Discendi di nuovo
agli inferi della nostra stoltezza.
Per tornare di nuovo
il terzo giorno a ripeterci: “Pace a voi”.

Padre nostro…

Per i meriti della Sua Passione e Croce il Signore ci benedica e ci custodisca.

Amen

3 risposte a “La Via Crucis dei cristiani che si combattono tra loro”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    La Veronica, corre ad asciugare quel volto, senza preoccuparsi di così facendo esporsi all’ira: è oggi vediamo Papà Francesco fare lo stesso! Infatti ci sono discussioni fra battezzati , a rispondere su quale via intraprendere accettare e da chi le armi necessarie ad aspirare alla vittoria, avendo ragione a difendersi da un invasore. L’invasore, a sua volta si sente sostenuto da una fede, è quella che lo ha fatto decidere è una idea di amore per l’intero vasto Paese, parlante la stessa lingua avendo in comune le stesse lucenti chiese.e clero. Ma ancora lo strumento che decide della propria ragione sono le armi e quanti i morti in pochi giorni! Da piangere indistintamente ognuno di quei giovani la cui vita stava tutta davanti,famiglie distrutte, vecchi e bambini segnati da ciò che hanno vissuto! Si, il Santo Padre fa bene ad andare e chissà che la SuaParola non possa arrivare all’animo a tergere quei volti di popolo sofferenti

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Ecco, noi ora siamo ad asciugare lacrime e cirenei di fratelli, tutti volti di un Cristo sofferente, siamo protagonisti di una via crucis che si è aggiunta a quella che ognuno orta di suo,. È’ vero anche che coinvolgendoci così da vicino, fa comprendere a tutti perché bisogna insistere nel NO alla guerra, in un NO all’uso delle armi perché in questo sta l’orrore, l’offesa al DioVivente non si può vedere enon provare pietà per quel nemico che è morto, li steso sulla strada, non è diverso da quello che è stato da lui stesso ucciso prima! Sono le idee che vanno discusse; e mi sembra, se è vero quello riportato, che questi uomini/giovani, non abbiano saputo che era la loro vita a essere usata in nome di ideali, poi a poter essere risolti in altro modo. Se un albero che cade è come una foresta, e l’abbiamo vista in quel cimitero di abeti !, quanto di più e la vita di un uomo, per la sua famiglia, comunità, per Dio stesso!

  3. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Si, certo oggi tutti nella preghiera abbiamo avuto il pensiero rivolto a là dove infuria la battaglia, e la domanda che sale da ogni proiettile esploso e :” ma per che cosa tutto questo? E mi sovviene che Gesù ha detto “non chiunque mi dice “Signore,Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” signore abbiamo profetato nel tuo nome, compiutoprodigi….Ma allora io vi dirò..Ecco, forse oggi occorre gettare tutti il fucile, ciò che procura morte, occorre il coraggio di non entrare in chiesa con il fucile nel cuore, la Dio non si fa trovare anzi magari potrà dire, deponi quel l’arma contro tuo fratello! Si la preghiera ma anche fare la volontà del Padre. Confidiamo ad oltranza che a nome di tanta sofferenza si chieda ai Governanti la Pace! Subito, non promessa, perché intanto uomini muoiono! Quelle donne che rifocillano i soldati invasori, ragazzi tutti figli uguali, hanno saputo fare questo!

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