Dopo un accattivante conto alla rovescia, all’alba di domenica scorsa si è svelato l’ultimo dei 14 mila siti cattolici italiani: www.otrinuovi.it
È costruito dalla diocesi di Cremona, da sempre molto attiva nel campo dei media, e merita empatia non solo per la contiguità evangelica – dagli otri al vinonuovo.it il travaso è breve – ma per il tentativo di utilizzare modalità rinnovate di annuncio (a partire dai soggetti promotori, con l’Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali che si mette esemplarmente insieme alla Pastorale giovanile in un’iniziativa congiunta).
I destinatari sono i giovani invitati a “fare pulizia nella propria cantina, gettando via quegli otri vecchi e ammuffiti che contengono solo il vino acido dei luoghi comuni e delle mezze verità” e portati a condividere “in questa nuova piazza virtuale le esperienze di fede che si vivono nelle nostre parrocchie, oratori e movimenti”.
Fra i primi post, accanto alla testimonianza del vescovo e ad un ritratto del patrono diocesano, trova posto per ora una ricerca statistica sulla fede dei giovani, la presentazione di un itinerario spirituale e un approfondimento sulla “cattiveria” di Dio. Partenza prudente, con buona parte dei contributi firmati ancora da sacerdoti, ma anche un promettente “Angolo dei dubbi” a cui rivolgersi “per capire meglio lati oscuri della Sacra Scrittura” o del Credo…
Ma il punto di forza del sito, che esercita così un esempio di crossmedialità facendo incrociare il linguaggio televisivo con il web e i social network, è la prima puntata del programma realizzato dagli stessi uffici diocesani con Teleradio Cremona-Cittanova e intitolato brillantemente “(S)tento a crederci”: trenta minuti in studio sobrio con due condutttori giovani, una testimonianza registrata in esterno (al tavolino di un bar) e alcune domande all’esperto sui contenuti dell’Anno della Fede. Nell’annunciata “povertà e semplicità dei mezzi a disposizione”, la trasmissione mira ad uno stile giovane e informale (anche nel benvenuto “al vescovo Dante”), diretto ed essenziale, anche se l’emozione dell’esordio ha portato ad affidarsi forse un po’ troppo alla lettura di testi scritti e, soprattutto per l’esperto, ad un tono più cattedratico che colloquiale. Particolarmente efficaci sono risuonate le tre domande finali dei giovani, una dedicata al tema delle emozioni, dibattuto anche nel nostro sito.
Ma il lavoro non termina qui. La puntata, infatti, così come gli altri contenuti di otrinuovi.it è affidata ora ai giovani della diocesi che si vogliono trasformare in “navigatori coraggiosi” (un’altra sezione del sito) impegnandosi a divulgare articoli, testimonianze, riflessioni nei social network attraverso le loro bacheche o quelle degli amici. Oltre che “a far salpare queste ‘Belle Notizie’ nei porti più lontani e disparati” avranno anche il compito – avvisano i webmaster – di “sondare gli umori del popolo del web e far conoscere agli amministratori del sito possibili obiezioni e domande che potranno diventare temi per successivi articoli”. Tutto virtuale? Per diventare “navigatore coraggioso” si è invitati a notificarsi e “si sarà contattati da un responsabile per essere aggiunto al gruppo Facebook di “navigatori coraggiosi”.
Un’impresa in mare aperto, oltre il giro di boa-