Ieri sera, in cattedrale, a Broccolo c’erano le televisioni della conferenza episcopale e quelle dei telegiornali regionali. Era stata allestita la diretta video sui social e migliaia di persone riprendevano morbosamente la scena con i propri smartphone. Nessuno, infatti, voleva perdersi la cerimonia della riesumazione della salma dei cardinale Achille Maria Maurini, amato vescovo della diocesi, pastore caritatevole ma giusto.
Il rito, officiato dal vicario, mons. Rino Cavolo, è stato accompagnato da inebrianti fumi d’incenso e dalle suggestive note del coro diocesano “Le sappiamo tutte”. Al culmine della celebrazione, il corpo mummificato del Maurini è stato posto su un catafalco ligneo dorato per la venerazione dei presenti, accorsi in massa anche dalle limitrofe diocesi di Verza e Ravanello. A quel punto, mons. Cavolo, secondo il tradizionale antico rito della “Interrogatio cadaveris” ha sottoposto alla reliquia alcuni quesiti concernenti le urgenze pastorali della chiesa locale. In un silenzio commosso e fervente i fedeli hanno quindi atteso un segno dai resti dal mai obliato porporato, oggi come ieri oggetto di grande devozione. Dopo aver scrutato la salma per alcuni minuti, il vicario si è girato verso la navata che attendeva anelante il responso e ha pronunciato le attese parole: “Reliquia locuta est!”, che attestano il pronunciamento della salma. Tra canti entusiastici e turiboli rotanti le spoglie sono state quindi riportate in processione nella cripta e la folla ha lasciato ordinatamente il duomo, rincuorata dal ripetersi del misterioso prodigio.
Un breve comunicato dell’ufficio stampa della diocesi, informava in serata che l’arcivescovo Salvio Rucola interpretava il rinnovarsi del segno miracoloso di buon auspicio per l’imminente sinodo diocesano. “In quest’epoca di incertezza e confusione la sollecitudine del cardinal Maurini continua a guidare dai cieli il suo timoroso gregge”, concludeva solennemente il presule. “E che Dio ce lo conservi”.
(Fantaecclesia / 13)