Riconcili… amo

La confessione, sacramento difficile, eppure così necessario alla nostra conversione...
11 Settembre 2020

Complice la visita al santuario di Vicoforte (CN) mi sono accostata al sacramento della riconciliazione.

Già all’inizio dell’esame di coscienza è emersa la prima difficoltà: da quanto non mi confessavo?

La riconciliazione è sicuramente un sacramento difficile, che viene affrontato con paura e a volte con fastidio o imbarazzo.Non è mai semplice mettersi a nudo, soprattutto quando si parla delle proprie mancanze.

Mio figlio quest’anno avrebbe dovuto ricevere per la prima volta il sacramento della riconciliazione, ma a causa del Covid tutto è stato rimandato. Sono solo slittati tutti gli interrogativi che mi ponevo già all’inizio della catechesi: come spiegare in maniera chiara e comprensibile questo sacramento importante ma sottovalutato ed evitato? Come far avvicinare i bambini al perdono del Padre?

Papa Francesco ci dice che “Affidarci alla misericordia di Dio è bellissimo”. Ma faticoso, aggiungo io.

Le scuse sono sempre tante: non ho tempo, il parroco non mi ispira fiducia, non vedo perché dovrei aver bisogno di un sacerdote per confessare a Dio le mie mancanze…

Ricordo ancora con nostalgia la mia prima confessione: quella sensazione di paura perché stavo per fare una cosa “da grandi”, il desiderio di non sbagliare l’atto di dolore e di non dimenticare nemmeno un peccato, tanto da decidere di scriverli su un pezzo di carta per tenerli bene a mente.

L’entusiasmo di quella prima volta piano piano è sparito, lasciando lo spazio all’imbarazzo, all’indifferenza, alla pigrizia. Forse se potessimo mandare via Whatsapp a Dio il nostro elenco di peccati, come una lista della spesa, ci accosteremmo settimanalmente a questo sacramento così importante.

Ma senza provare la “fatica” di superare la mia ritrosia ad espormi e di chiedere perdono con fede e umiltà, ho dato davvero prova di conversione?

Dio Padre é buono e, come con il “Figliol prodigo”, continua, nonostante tutto, a trovare posto per noi nella sua casa; Gesù non solo ha accolto i peccatori, ma ha addirittura passato del tempo conviviale con loro.

Dio ha perdonato e continuato ad amare l’uomo nonostante il peccato fin dal principio: Adamo ed Eva, Noè, Abramo.. la decisione di perdonare è stata presa all’inizio della storia del mondo e Dio continua ancora oggi a mantenere la sua parola.

Quello che si perde di vista nel corso degli anni è il vero senso della confessione: non si tratta solo di dare una spolverata superficiale alla nostra coscienza eliminando le macchie accumulate, ma un ritorno all’amicizia vera e pura con Dio.

Un “ripristino alle impostazioni di fabbrica” che ci permette di vedere nuovamente il mondo con i Suoi occhi e ritornare ad agire secondo la Sua parola.

Confessando i nostri errori cantiamo a Dio una lode per la sua grande misericordia.

Sarò in grado di innalzare più spesso questo canto di lode?

Saprò farlo intonare anche ai miei figli?

Signore, apri tu le mie labbra,
e la mia bocca proclamerà la tua lode.
Tu infatti non desideri sacrifici,
altrimenti li offrirei,
né gradisci olocausto.
Sacrificio gradito a Dio è uno spirito afflitto;
tu, Dio, non disprezzi un cuore abbattuto e umiliato.”

(Sal 51, 17-19)

2 risposte a “Riconcili… amo”

  1. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Poco fa nei Vespri ho lodato il Signore con il Salmo 144. Per me la confessione (preferisco a Riconciliazione) è LODE&incontro. Leggendo mi/vi chiedevo:
    La Sua bontà immensa,la Sua giusyizia va misurata con i ns. occhi,metro .. o con i Suoi?
    Il Suo regno, la Sua potenza, i Suoi prodigi, si ‘vedono’ nelle cose di qs mondo o nello Spirito nelle Persone??
    Il cibo, la fame, il desiderio di cui parla il Salmo sono cose fisiche o…..
    Maranathà! Vieni Signore…

  2. Dario Busolini ha detto:

    Grazie per questa condivisione, nella quale mi ritrovo abbastanza e penso si ritroveranno anche tanti lettori. Aggiungo solo una piccola riflessione: durante il lockdown delle chiese si è parlato tanto, giustamente, del problema della messa ma molto poco di questo sacramento che di fatto è stato sospeso fino alla riapertura né poteva essere celebrato in streaming (anche se mi sono imbattuto in qualche confessione a distanza di assoluta sicurezza che, in condizioni normali, forse non sarebbe valida). Penso che l’esperienza in corso dovrebbe stimolarci a ripensare la celebrazione della riconciliazione, sacramento da tempo in crisi per le ragioni esposte ma anche perché non di rado confinato dagli stessi celebranti in orari ristretti e modalità non sempre accoglienti.

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