Quante volte, passeggiando per il quartiere, mi sono imbattuta in qualche vecchia bici abbandonata, buttata via perché troppo vecchia, sporca, arrugginita o senza una ruota.
Basterebbe avere un po’ di tempo, pazienza e manualità per riportarla agli antichi splendori e poterla utilizzare con lo scopo per la quale è stata creata.
Come in un pezzo di ferro abbandonato io posso provare a vedere una nuova bici, allo stesso modo anche il nostro Padre celeste vede in noi tutto ciò che possiamo fare e diventare.
Lui sa che, nonostante le difficoltà e le battute di arresto, possiamo percorrere la strada che lui, fin dall’inizio dei tempi, ha pensato per noi. Ed è sempre accanto a noi per sostenerci e aiutarci in questo viaggio.
La Santa Pasqua appena trascorsa mi ha indicato una strada: una rinascita dal sapore di fatica nuova su un sentiero che mi accompagni sempre più vicina a Dio. Cosa non deve mai mancare? La preghiera: una preghiera perseverante, avendo fede che Dio risponderà perché il cuore di Dio è grande e misericordioso.
Poi disse loro: “chi è fra voi colui che ha un amico, che va da lui a mezzanotte, dicendogli: “amico, prestami tre pani, perché un mio amico in viaggio è arrivato da me, e io non ho cosa mettergli davanti” e quello di dentro, rispondendo, gli dice: “non darmi fastidio, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me; non posso alzarmi per darteli”? Io vi dico che anche se non si alzasse a darglieli perché gli è amico, nondimeno per la sua insistenza si alzerà e gli darà tutti i pani di cui ha bisogno. Perciò vi dico: chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa. E chi è tra voi quel padre che, se il figlio gli chiede del pane, gli dà una pietra? O se gli chiede un pesce gli dà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli dà uno scorpione? Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono” (Luca 11, 5-13).
Gesù ci dice che Dio è sempre pronto a rispondere alle nostre preghiere. E se preghiamo con perseveranza avremo sicuramente risposta. Forse, però, la parte più difficile è riuscire a distinguere la risposta di Dio.
Mi è capitato di raccontare ai miei ragazzi negli anni di catechesi una breve storiella: un uomo, a causa di un alluvione deve salire sul tetto della sua casa, per aspettare di essere tratto in salvo. Prega ogni giorno Dio perché venga a salvarlo. Nel frattempo passano delle barche che si offrono di dargli un passaggio sulla terraferma, ma lui rifiuta perché sta aspettando Dio. Alla fine, trascorsi molti giorni l’uomo muore e al cospetto di Dio Gli chiede come mai non ha risposto al suo grido di aiuto. Dio risponde che aveva tentato più volte mandando più di una barca a salvarlo, ma l’uomo non aveva riconosciuto la mano di Dio in quelle persone.
Posso allora io, nella mia quotidianità, essere lo strumento di Dio per compiere cose grandi nel mio piccolo? Amare il mio prossimo può essere un compito molto più facile se guardo oltre a quello che i miei occhi possono vedere, scorgendo quello che gli altri possono diventare con il mio sostegno e il mio amore: dopo tutto, possiamo essere la risposta alla preghiera di qualcuno.
Sempre seguendo il soffio dello Spirito…
https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2021/04/14/news/francesco-le-riforme-ecclesiali-senza-preghiera-non-sono-veri-cambiamenti-1.40149982?ref=fbppv
Sì, proprio così…🔥🔥🥀