“Pulizia e fratellanza”: la trovata delle fedeli di Girasole

Con un’iniziativa medicalmente ineccepibile e altamente simbolica, le pie donne della diocesi hanno rimediato al divieto del segno della pace in tempo di Covid
7 Aprile 2021

Oppresse dai draconiani divieti di socializzazione durante le celebrazioni, le vecchiette della diocesi di Girasole hanno escogitato uno stratagemma per esprimersi reciprocamente amore e fraternità.

Com’è noto, fin dall’inizio della pandemia, le conferenze episcopali del globo terracqueo hanno vietato tassativamente lo scambio del segno di pace, tramite stretta di mano, come potenziale veicolo di contagio. Una misura inevitabile, ma dolorosa, che non ha però scoraggiato le anziane fedeli della Parrocchia di San Giacinto.

Le devote parrocchiane, consapevoli di quanto tale prassi liturgica non rappresenti solo un gesto meccanico o un banale momento di saluto tra i fedeli, l’hanno sostituita con un momento altamente funzionale e al contempo simbolico: lo scambio del gel disinfettante.

Poco prima della Comunione, laddove il rito romano inserisce lo scambio del segno della pace per “esprimere la comunione ecclesiale e l’amore vicendevole”, le pie donne, raggruppate tra i banchi della navata destra della basilica, iniziano silenziose a frugare nelle borsette da dove estraggono piccoli flaconcini di gel detergente. Dopo essersi disinfettate le proprie mani offrono quindi il gel ai vicini con sorrisi affettuosi e rassicuranti.

Il liquido purificante va dunque ad irrorare e sanificare le palme dei fedeli creando così un ostacolo alla circolazione del mortale virus ma allo stesso tempo esprimendo simbolicamente una pulizia spirituale e una reciproca volontà di salvaguardia del prossimo.

Novelle samaritane, le creative vecchine hanno mostrato così come una fede radicata nella tradizione, ma viva e attenta ai segni dei tempi, sappia innovare la gestualità liturgica con trovate inaspettate e cariche di simbolismo cristiano.

Detersi e profumati i fedeli possono infatti ricevere santamente la Comunione senza alcun rischio sanitario ma in uno spirito di condivisione e fratellanza.

Ha plaudito all’iniziativa il Vescovo di Girasole, Rosario Narciso, che ha parlato di “esempio di fantasia laicale al servizio della liturgia”. Più critico l’anziano emerito, il cardinale Giglio Margheriti, che ha paventato “una sregolatezza liturgica dal sapore modernista”. Entusiasmo dall’associazione “Donne di Girasole” che in un comunicato ha parlato di ennesima dimostrazione dell’intuito femminile cristiano “capace di superare i biechi divieti maschilisti”.

L’azienda locale “Bolle di sapone”, dei fratelli Tulipani, ha chiesto infine di poter sponsorizzare la messa domenicale delle 12.

(Fantaecclesia – 27)

3 risposte a ““Pulizia e fratellanza”: la trovata delle fedeli di Girasole”

  1. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    È successo che verso fine Messa una Persona si sia sentita male e giù!! 118, ambulanza, ecc. Ieri stessa cosa! fortuna che c’era un medico, cuscini, ecc.
    Ecco che dopo un fedele si è avvicinato al medico e gli ha offerto il gel.. si era vicini allo scambio.. ma non in Girasole😯🙃
    Lo stesso fedele che in una Chiesa vuota mi aveva giustamente rimproverato x la mascherina che non copriva il naso.. ( ho probls di respirazione )).
    Strana Parrocchia la mia nuova.., con la Madonna al centro sull’altare, intitolata a Maria Mediatrice (sic), S.Rosario prima della Messa, Salve Regina + preghiera a S.Giuseppe dopo..
    Salamelecchi prima di ricevere il Santissimo, mascherina abbassata, due suore che si mettono in start position molto prima del Prete ( alla Domenico Iannaccone, di una grande umanità… ) Insomma l’immagine di una Chiesa in stato larvale.. come si diceva??
    Già e NON ancora…tra donne pie, molto pie.. e maschi brontoloni😄

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Penso che il Sacerdote possa sempre formulare dall’altare l’ invito a un gesto di pace che ognuno possa meditarlo in cuor suo, nel senso che è a Dio cui dobbiamo rendere conto dei nostri rapporti con il prossimo. La pace è uno dei Beni più impegnativi da vivere, “vi lascio la Pace, vi do la mia pace” che risponde all’invito evangelico:”ama il prossimo tuo come te stesso”. Non è cosa facile, anzi è difficile , fare e perdonare costa sacrificio, sopratutto se da parte della persona Vittima di offesa;, può richiedere tanto tempo nel quale questo costante impegno necessita di un aiuto dall’alto quello di Cristo senza il quale la cosa può riuscire anche impossibile. Si pensi a quella Pace tra Paesi, continenti, appare come una araba fenice,sempre in procinto a essere realizzata raramente raggiunta. Si pensi oggi con i vaccini salvavita non è doveroso il diritto del povero a essere compreso del “salvavita?

  3. Paola Meneghello ha detto:

    Oh beato Gel San-inificante…un tocco e sei purificato….e questi razionalisti, che ancora non credono ai miracoli..

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