L’identikit di Gesù Cristo

Vi confesso che una grande curiosità ce l’ho: mi intriga e mi appassiona molto conoscere, dal punto di vista umano, com’era, anzi com’è, Gesù di Nazareth
28 Ottobre 2020

Si dice che “la curiosità è donna” ed io vi confesso che una grande curiosità ce l’ho: mi intriga e mi appassiona molto conoscere dal punto di vista umano com’era, anzi com’è Gesù di Nazareth, quali sono i tratti caratteristici della Sua personalità, qual è il Suo carattere, il Suo modo di fare, per usare un linguaggio moderno, vorrei sapere quali sono i Suoi “segni particolari”.

La prima caratteristica è: Gesù è uno sposo bellissimo!

Come faccio a saperlo? Semplice: l’ho visto! Dove? Ovunque! Quando guardo un cielo stellato, quando osservo rapita un fiore del campo, quando vedo la purezza negli occhi di un bambino, quando guardo il viso di una persona anziana solcato dalle rughe che le fatiche di una vita donata hanno scavato, quando vedo gesti di servizio disinteressato e di amore gratuito. San Bonaventura afferma che tutta la Creazione e tutte le cose belle portano impresse l’impronta del Bellissimo, per mezzo del quale e in vista del quale tutto è stato creato. “Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia”, afferma il Salmo 44. Santa Chiara folgorata da questa bellezza esclama: “La Sua Bellezza ammirano il Sole e la luna”.

La seconda caratteristica è: Gesù è un profondo psicologo!

Leggendo nelle pagine del Vangelo è evidente la capacità di Gesù di leggere nel cuore di chi gli sta davanti, di esortare, insegnare, incoraggiare, mettere in guardia, di entrare nelle pieghe dell’anima, facendosi raccontare i propri vissuti e dandone la chiave di lettura. Penso ai discepoli di Emmaus, per esempio, che nello scoraggiamento dovuto al fallimento dei loro sogni, davanti allo sconosciuto viandante, citano esattamente il Kerygma non come credenti, ma al contrario per dimostrare che tutto è andato male, finché Gesù non spiega loro tutto l’accaduto sotto un’altra luce. Penso pure al dialogo con la Samaritana ove Gesù le fa prendere coscienza della sua profonda sete di amore, ancora non appagata perché cercata in luoghi sbagliati. A tutti noi farebbe bene un po’ di Cristo-terapia: entra nel nostro cuore e fa verità dentro di noi, senza ferirci e senza giudicarci, per ridonarci la libertà.

I Vangeli spesso evidenziano quelli che sono gli aspetti emotivi della personalità di Gesù e dimostrano come Egli viva profondamente le emozioni, le gioie, i dolori, le sofferenze, le attese e le speranze. Ci mostrano un uomo vero che vive intensamente e con appassionati stati emotivi tutta la gamma dei sentimenti che accompagnano la vita dell’uomo. L’evangelista Luca conferisce un particolare risalto alla gioia ed esultanza di Gesù quando benedice il Padre: “Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto”.

I vangeli ci dicono che Gesù prova compassione nei confronti della folla che lo segue, attratta dalla sua parola e dai prodigi, così pure verso Lazzaro, i due ciechi di Gerico e verso il lebbroso.

Ben diverso è l’atteggiamento di Gesù verso le città che si affacciano sul lago di Tiberiade: Corazin e Betsàida, per le quali prova dolore, perché seppur beneficate da Lui con la predicazione ed i miracoli non hanno voluto corrispondere al suo “Dono”.

Tra gli atteggiamenti che Gli danno più fastidio poi, sono convinta che sia particolarmente “allergico” all’ipocrisia, come attestano ancora i Vangeli, ma magari ne parliamo un’altra volta.

 

 

 

2 risposte a “L’identikit di Gesù Cristo”

  1. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Non sono d’accordo.
    Se vuole mi mandi tramite VN una mail o what’s up e le dico xchè.

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Ma si sa che solo a certe persone si è fatto vedere, quindi da rassegnarci a immaginarlo per quella figura che ognuno si è fatto nella mente e nel cuore. Es.il Gesu descritto dalla suora polacca è uno, ma probabilmente sarà diverso da quello visto da un altro come Maria descritta nelle diverse apparizioni in tanti modi, forse è da pensare che le divinità assumano sembianze a seconda di essere più credibili ai comuni mortali, è ben difficilmente statue, dipinti possono corrispondergli. Il famoso Telo come uomo può essergli specchio, ma da Risorto si è presentato diverso; nella trasfigurazione gli apostoli lo hanno visto in splendore, diverso ad aspettarli sulla spiaggia, o compagno di strada. A mio parere è ritratto quello che abbiamo di lui dentro di noi, importa credere in Lui, ringraziarlo se le cose vanno bene e anche non,di esistere per poterlo pregare,oggi a ricevere incoraggiamento con tutto quello che sta succedendo e fare del nostro meglio con gli altri.

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