La maratona di Francesco e quella di Vito

Come mai Mancuso non riesce a pensare che l’iniziativa del papa non possa avere un’altra interpretazione?
24 Aprile 2021

Vito Mancuso critica papa Francesco per l’indizione di una maratona di preghiera, durante tutto il mese di maggio, “dal tema: Da tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio (At 12,5), (…) per invocare la fine della pandemia”. Così recita il comunicato stampa del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, uscito il 21 aprile. La mattina stessa Vito Mancuso twitta: “Chi crede ancora che la spiritualità autentica sia fatta di queste cose? Cioè di una preghiera per ottenere da un Dio onnipotente quello che Egli, con un solo pensiero, potrebbe realizzare? Non è tutto un po’ troppo imbarazzante?”

Su Repubblica.it  il teologo, poi dichiara: “Sia chiaro – sostiene Mancuso – l’iniziativa non è affatto discorde con la dottrina e la tradizione della Chiesa. Si è sempre fatto: pregare per chiedere una grazia. Ma è discorde rispetto alla spiritualità contemporanea, che prevede una gestione libera della nostra interiorità. Mi spiego meglio: quello che un tempo era concorde con la mentalità comune, oggi alle persone che riflettono risulta quantomeno spiazzante. Se Dio è onnipotente e buono, perché deve intervenire quando glielo chiedo io e non spontaneamente?”.

Il giornalista replica: “Però la preghiera comune risponde a un senso di comunità, all’esigenza di non sentirsi soli, in un momento difficile. Certo, – risponde Mancuso – se la interpretiamo come fare qualcosa assieme, lavorando su se stessi, siamo tutti d’accordo e ce ne vorrebbero ancora di più di queste iniziative. Per lavorare su una dimensione contemplativa e comunitaria della vita. Ma non va bene quando si prega per ottenere in cambio qualcosa, per mercanteggiare”.

Qualcosa non mi torna nella motivazione addotta da Mancuso per la sua critica.

Primo. La maratona di preghiera, secondo il teologo, non può avere altro che una interpretazione: i fedeli che si ritrovano pregano affinché Dio intervenga con un suo atto che metta termine alla pandemia. E Mancuso ritiene che questo non sia sensato perché l’onnipotenza di Dio non si piega certo davanti alla preghiera degli uomini. Perciò egli ritiene che questo tentativo di “mercanteggiare” con Dio sia insensato, tanto da provocare imbarazzo in chi ragiona.

Messa così, il mercanteggiare, però, non sarebbe insensato perché Dio si ritira davanti a chi lo cerca in questo modo, perché lui non vuole mercato, ma affidamento amorevole, bensì perché l’onnipotenza di Dio è tale da rendere impossibile un accordo di mercato con Lui. Dove è evidente, almeno da questo piccolo intervento, che l’aggettivo più appropriato – secondo Mancuso – per descrivere Dio nel rapporto con l’uomo è proprio l’onnipotenza, e dove l’uomo, di fronte a tale onnipotenza, non può nulla.

Ora, personalmente dubito fortemente che questo sia il volto di Dio che Cristo ci ha raccontato, nei rapporti con l’uomo. L’onnipotenza del Dio di Gesù è tale perché si permette persino di “svuotarsi” della sua differenza rispetto a noi e di diventare come noi, mostrandoci invece un altro volto prioritario, quello dell’amore infinito. Anche perché, se l’onnipotenza di Dio fosse pensata alla maniera di Mancuso come la metteremmo allora col fatto che pur potendo intervenire solo con un semplice pensiero, per far terminare la pandemia, non lo fa? Mancuso non rischierebbe forse di trovarsi, paradossalmente, in compagnia dei cristiani ultra conservatori, che continuano ad essere convinti che Dio abbia una sua responsabilità nell’esistenza della pandemia?

Secondo. Per Mancuso la maratona non è in sintonia con la “spiritualità contemporanea”, in cui le persone vogliono “una gestione libera” della propria interiorità. A dire che una iniziativa che nasca dall’alto e chieda a tutti di pregare il rosario, non contiene spazi in cui il singolo possa invece organizzarsi come vuole, mentre sarebbe positiva se fosse realizzata in forma meditativa “lavorando su se stessi”.

Ora, l’espressione spiritualità contemporanea non è per nulla univoca. La forma meditativa della preghiera non è certo l’unica e forse nemmeno quella che oggi va per la maggiore. Oggi, personalizzazione della preghiera spesso fa rima con misticismo fideistico in cui le rivelazioni private, le energie angeliche, e il miracolismo danno forma ad una spiritualità che sembra davvero un sacro pagano di ritorno, in cui emozione, ragionevolezza e percezione sono scollegate tra loro, a tutto vantaggio della sola emozione.

La preghiera cristiana si caratterizza, invece, per altro. Cristo ci ha insegnato che la preghiera è un dialogo diretto e intimo tra il fedele e il suo Signore, in cui ragione, sentimento e percezione della persona non sono mai scollegati, ma anzi estremamente attivati, perché sono a diretto contatto con l’amore di Dio. La meditazione invece si risolve in un confronto tra sé e sé, in cui l’allargamento della coscienza, la capacità di dominio di sé e la presa di distanza dagli influssi esterni alla persona, sono obiettivi cercati facendo leva solo sulle proprie forze mentali. In questo tipo di meditazione non c’è spazio per una relazione effettiva e affettiva con l’Altro. Non a caso Mancuso è docente al Master in “Neuroscienze e meditazione”, preso l’università di Udine.

Ma come mai Mancuso non riesce a pensare che l’iniziativa del papa non possa avere un’altra interpretazione? Come mai non riesce a pensare che il rosario possa essere quel “fare qualcosa assieme, lavorando su se stessi (…) per lavorare su una dimensione contemplativa e comunitaria della vita”, che lui auspica?

Faccio una ipotesi. Un pregiudizio sulla funzione mediatrice della Chiesa gli impedisce di immaginare che preghiera istituzionale e preghiera personale possano coesistere. Che pregare per la fine della pandemia non possa voler dire pregare affinché Dio, invece di realizzare un suo intervento diretto, sostenga una trasformazione nelle persone che lo pregano, affinché l’uomo si renda conto dei suoi errori e dia il meglio di sé contro il virus e magari anche oltre sé, illuminato dalla grazia di Dio.

In realtà, questo è proprio ciò che Francesco chiese il 27 marzo del 2020, durante la veglia in piazza san Pietro: “Dio onnipotente e misericordioso, guarda la nostra dolorosa condizione: conforta i tuoi figli e apri i nostri cuori alla speranza, perché sentiamo in mezzo a noi la tua presenza di Padre”. Non ha chiesto a Dio di risolvere lui la pandemia, ma di sostenere la conversione a Lui delle persone che lo credono e lo pregano.

13 risposte a “La maratona di Francesco e quella di Vito”

  1. Paola Meneghello ha detto:

    Credo che tutto nasca in fondo dal considerare Dio come “altro” da noi, o come parte di noi, la nostra parte migliore, e quindi il seme che deve dare frutto.
    Nel primo caso, la preghiera diventa un chiedere ad una Volontà esterna alla mia, nel secondo, invece, la Volontà a cui ci si rimanda, è oltre me, come essere finito e limitato, ma è in me, che di quella Volontà sono in fondo una manifestazione esteriore, pur se nascosta dai mille pretesti mentali e dalle paure che porta con sé il vivere.
    La Preghiera allora è contatto con quel Dio interiore, a cui non posso che dare del Tu, perché io ne sono una Sua parte, forse sepolta in me, ma il cui ricordo è fondamentale, perché senza sapere Chi sono, non potrò mai essere il sale sulla terra, implorero’ Dio di lasciarmi tranquilla, di pensarci Lui, ma il mondo è realmente anche nelle mie mani, che ha bisogno di trasformazione, di Luce che lo illumini…miracolo. .?

  2. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    @ Vincenzo G.
    Lungi da me mettermi di traverso alla sua evidente Fede..
    solo x porgere argomento di riflessione.
    Credo che la nostra sia l’unica religione che crede in Dio fatto Uomo.. Da qui il TU.
    Ma anche arrabbiarsi con Lui, vedi Giobbe.
    So benissimo che nei secoli ci hanno insegnato timor di Dio ma anche questo oggi viene letto ‘diverso’. I fratelli ortodossi, l’altro polmone, credono di poter diventare “come Dio”
    Infine mi permetta: dietro quel “voi” c’era un rispetto che oggi si è perso.
    Anche x Dio oggi è urgente un “riposizionamento” che non sta nel dargli del voi o del lei.
    Grazie.

  3. vincenzo gribaudo ha detto:

    @ Buttiglione. I miei cugini davano del “voi” ai genitori in segno di rispetto e consci di avere avuto la vita da loro. Dio credo non si formalizzi. Ma stiamo attenti che il peccato di Adamo fu quello di superbia, non riconoscere l’essere creati da Dio o mettersi alla pari con Lui, tanto da disobbedire nel mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male. Non esiste umiliazione nel pregare o nell’inginocchiarsi o altro, solo presa di coscienza della nostra realtà vera di figli. Dio non viene scalfito dai nostri peccati e neppure aumenta la sua santità con le nostre lodi. Siamo noi che abbiamo bisogno di Lui, non possiamo farne a meno , sarà il nostro paradiso. La preghiera è anche sempre dialogo con noi stessi , alla nostra coscienza alla ricerca del senso della vita e della felicità ossia crescita di spiritualità.

  4. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Vorrei aggiungere a tante belle parole sulla preghiera dialogo intimo ,( Gil), unione di lode con Dio Padre ( Vince), che un segno di maturità importante ( maestri ebrei..) è riuscire a dare del TU a Dio..
    Domande serrate e dense di senso cui potrà seguire notte e silenzio..
    Senza fretta alcuna..
    Lui rispondera’ Lui ci parlerà.
    Certo il prostrarsi, l’inginocchiarsi come vedo fare alla Comunione, tanti bei Rosari serviranno alla ns umiliazione… Ma a Lui? Alla Sua Luce? Alla Sua Gloria???

  5. vincenzo gribaudo ha detto:

    La frase più scioccante di Mancuso è quella della “mentalità moderna che è cambiata” Il grosso problema che ha questo supposto teologo cattolico (non lo è affatto) è che non capito nulla del valore e del senso della preghiera, non i moderni. Gesù negli orti degli ulivi prega”Padre se puoi allontana da me questo calice, ma la tua volontà non la mia sia fatta” Gesù dice ” chiedete e vi sarà dato” ecc. Basta leggere bene il Vangelo e si hanno tutte le risposte. La preghiera è unione con Dio-Padre che si loda, onora e a cui si chiede perdono e tutto quello che ci necessita di materiale e spirituale, lasciando a Lui con speranza da una parte e fede abbinata quello che pensa sia bene per noi. Il nostro bene è fare la sua volontà. La preghiera aiuta noi ad avere la forza di accettare tutte le avversità che Dio manda per la nostra purificazione e santificazione.

  6. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Perché invito a unirci in preghiera?….perché Dio non si avvale della suaOnnipotenza,non vuole essere padrone, per rispetto di quella libertà che l’uomo stesso ha preteso sin dalle origini, . Sta dunque alla nostra libertà chiedergli l’aiuto, riconoscendolo Padre, non padrone, contare nel suo Amore “Chiedete e vi sara dato”, ha detto il Figlio, e come Pietro, ,sentendosi in pericolo ha gridato “salvami” così tutt possiamo unire le nostre voci, la propria preghiera a quella di altri. Ero per via quando un tizio sceso dall’auto sbraita contro un altro che aveva parcheggiato con tali insulti pesanti, invettive indecenti da sembrare fuori di senno…Non tutti sono disposti a sopportare sacrifici, dando luogo a un esplodere anche gesti di intolleranza, creando un clima di incomprensioni e cattiveria. La preghiera può generare speranza, solidarietà e muovere Dio alla Misericordia verso tutta l’umanità.

  7. Paola Meneghello ha detto:

    La preghiera diventa un mercanteggiare, quando è il prodotto della paura, quando è una supplica al Dio onnipotente, di cui si teme la Sua ira, e il Suo castigo…
    In questo caso, Dio governa il mondo dall’alto, e a noi quaggiù non resta che obbedire, e le pene eterne le conosciamo, e la casta mediatrice, pure..
    La Preghiera è il dialogo con il Padre,
    che non esclude la richiesta di aiuto, quando per superare una prova, forse necessitiamo di una visione più elevata, e quel “fare la Tua Volontà “, diventa un lasciar andare, per vedere oltre il proprio “io” limitato, ed è affidamento, Fede di potercela fare. ..perché un simile Dio entra nel mondo attraverso di noi, e ha bisogno di noi, come noi di Lui…siamo Figli e Lui è il Padre, uniti eternamente in una relazione/fusione d’Amore..

  8. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    …quel popolo che ha visto le acque separarsi e ha potuto salvarsi, guadagnare libertà da schiavi tutti, non è stato per meriti di quei singoli, né del potere di un Capo! Anche oggi ci troviamo assoggettati da qualcosa di più forte del nostro possibile, anche la resistenza sta cedendo alla stanchezza, al bisogno di “libertà” che da un anno ne siamo privi. Se anche non credessi mi unirei a chi crede, sacrificando il mio orgoglio di contare sul mio potere. Infatti, siamo noi anon volere Dio, il suo Vangelo per tanti è fola, ci fidiamo più delle nostre invenzioni che della esistenza di “Io Sono”. Le chiese sono disabitate come certe residenze reali diventate museo. Magari per la fede di pochi Dio accoglie la nostra preghiera, il rosario e’questo affidarsi al cuore di una Madre perché sia interprete di amore presso il Padre.. Un detto dialettale:” o salti questo fosso, o baci questo Cristo” l’ho sentito dire di fronte a . Impossibilità .

  9. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    ..supposizione personale: da voci di medici, sembra che questa pandemia non debba finire mai, mutazioni del virus lo fanno pensare, ci sono persone che muoiono perché il vaccino arriva il giorno dopo o non ci sarà per tutti,Africa. A questo punto perché ricorrere alla preghiera, rivolgersi alla divinità che tutto può? Forse perché è anche un chiedere che è stimolato da “Amore” degli uni nei confronti di altri. “Non abbiamo abbastanza pane da sfamare tutti”..noi ora diciamola medicina non arriva a tutti, non sappiamo quando e se finirà questa pestilenza, perfino può essere anche originata da un nostro comportamento sbagliato con la natura e quindi saremmo colpevoli del nostro male. Difronte a questi pensieri,, a noi non resta ne chiedere “carità” misericordia” a un Dio il quale ha fama di chiamarsi Amore, Di essere Onnipotente, di essere datore di Vita..

  10. Roberto Beretta ha detto:

    Lo confesso: anche a me, d’acchito, l’idea del Papa piace poco, anche per quella scelta del rosario. Che c’entra? Se la grazia la chiedo a Dio, perché passare dal rosario? Perché è il mese di maggio e della Madonna? Probabilmente sì. D’altra parte questo è un ragionamento a freddo: se io o uno dei miei cari fosse malato di Covd, credo che aggrapperei come tanti a tutte le corone del mondo… La verità è che non sappiamo davvero che cos’è la preghiera, o meglio ancora: nella preghiera ci sta un po’ tutto. Del Bono cita il caso del lebbroso. Ma io cito Cana, dove il medesimo Maestro rispose “Che importa a me e a te?” alla madre che lo pregava (appunto!) di intervenire con un miracolo… Per dire che Cristo sta sia con il “Non chi dice: Signore Signore” sia con il “Chiedete e vi sarà dato”

  11. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Strano, veramente.. ma sono d’accordo con il sig. Del Bono😄.The best è quando prof. Gil scrive che la preghiera è dialogo INTIMO con Dio.. sotto-scrivo.
    Ma a Mancuso, imo poco ‘teologo’, direi semplicemente che a me Medj fa venire l’orticaria, i gruppi di preghiera non li sopporto, poi il Gesù raggiante alla Kowalska.. brrr. Ma, ma, ma…
    Buon Dio siamo mica tutti uguali!!
    La tolleranza cristiana.. dov’è?
    Personalmente posso testimoniare che quando si è pregato insieme, ognuno da solo, per una intenzione di un fratello/sorella quasi sempre si è ottenuto..
    Se volete ciò=pregare x gli altri e nn x se stessi dove: SIA FATTA LA…..

  12. Paola Meneghello ha detto:

    Ma conta la Volontà di Dio, o la mia Volontà di guarire? Gesù dice anche: “la Tua Fede ti ha salvato”, allora il rapporto con Dio è di sudditanza, e di qui l’invocazione, che credo contesti Mancuso, o di relazione?
    E ancora: Dio è il Sole di cui io sono un raggio, o è il Sole che sta lì per sé?
    E il male, non è forse l’illusione del raggio che si crede isolato, e ha smarrito la memoria di sé, del suo senso e scopo (scaldare la terra, in comunione con i raggi e il Sole, Fonte da cui tutto proviene?)
    Detto questo, la Preghiera ha sempre un potere trasformante, perché presume l’esistenza di una dimensione che supera la nostra limitatezza; il miracolo non è magia, ma è Luce di Dio che entra nei cuori e da lì nel mondo per guarirlo, e certamente l’iniziativa papale, può intendersi in tal senso.

  13. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Nel Vangelo c’e’un episodio in cui un lebbroso si avvicina a Gesu’ e gli dice Maestro se tu lo vuoi puoi sanarmi. E Gesu’rispose “Lo voglio , sii risanato.
    Tutto sta in quel “Lo voglio” . A ragionare come Mancuso si potrebbe obbiettare: ma c’era bisogno che il lebbroso chiedesse? E forse Gesù avrebbe potuto rispondere “non lo voglio”?
    Quello di cui oggi ci dimentichiamo e’la “volontà di Dio” oppure crediamo debba coincidere sempre con la nostra volonta’. Ci appelliamo alla sua Onnipotenza oppure alla sua Misericordia. Ma la Sua volonta’ ? Ci interessa? Oppure non la teniamo neppure in considerazione? Gesu’ci ha insegnato la preghiera perfetta ” sia fatta la Tua volonta” Basta aggiungere questo ad ogni preghiera di domanda e il mercanteggiare e’gia’ escluso: possiamo chiedere tutto a Dio, persino la fine della pandemia, purche’ pensiamo e diciamo Sia fatta la Tua volonta’ .

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