Tra i libri arrivati in regalo per queste vacanze di Natale quello più sorprendente è il romanzo di 300 pagine che porta un titolo piuttosto freddo “Rod e le pietre del potere” dedicato alle avventure del protagonista quattordicenne caduto nelle grotte degli stregoni. Nel risvolto di copertina si scopre invece l’originalità di quest’esordio letterario portato in libreria dalle padovane Edizioni Bertato Ars et Religio: l’autrice è “suora di clausura dal 1997” ed “ama la natura. I libri e l’avventura”. Fa ricorso per la firma ad uno pseudonimo, Lorenza Ducati, probabilmente per “custodire” la sua comunità claustrale ed esplicita brevemente il motivo che l’ha spinta a prendere “in mano la penna” per questo suo primo libro fantasy: “il desiderio di comunicare qualcosa di nuovo e di creativo, divertente e profondo allo stesso tempo”.
L’iniziativa è già significativa in sé; soprattutto per chi ancora immagina la vita monastica come limitativa dei gusti e degli interessi personali e trova qui invece una sorella che dentro il monastero ha evidentemente potuto coltivare l’amore per la natura e anche per la lettura. In venticinque anni di vita religiosa ha quindi potuto continuare a percorrere i sentieri della letteratura giovanile (par di riconoscere nello stile un riferimento all’immortale Kipling) ma anche a mantenersi aggiornata sugli orizzonti del genere fantasy, da Tolkien alla Rowling, sperimentandosi anche nella scrittura. E viene da immaginarla mentre in refettorio legge qualche bozza dei primi capitoli del suo libro alle sorelle per valutarne la possibile “presa” su un pubblico più vasto.
Non c’è niente da stupirsi, dirà qualcuno, com’è normale che una claustrale continui a suonare uno strumento, scattare fotografie o dipingere opere d’arte (spesso icone), ma anche a realizzare lavori artigianali, di cucito o bricolage, talvolta finalizzati a contribuire al sostentamento economico della comunità.
Eppure, il cimento con la letteratura fantasy risulta insolito e particolarmente stimolante per la destinazione educativa che la scrittura di Lorenza Ducati presenta: l’accensione delle pietre focaie e la scoperta dei poteri dei minerali, l’incontro con un nano educatore, la paura per il Grande Evento e la fiducia nell’arrivo di un eletto consentono di mettere a fuoco alcuni solidi elementi di una pedagogia cristiana ben riconoscibili anche nell’ambiente selvaggio dell’immaginifica Terra Viridis rappresentata nell’immancabile mappa.
Un racconto – forse un pò troppo lungo e con qualche imperfezione linguistica – che merita non solo una lettura ma anche una possibile valorizzazione degli intensi dialoghi, che ricordano quelli de “Il piccolo principe”.
La “chiave di lettura” è indicata dalla stessa autrice nella frase di papa Francesco richiamata in terza di copertina: “L’uomo è un essere narrante. Per non smarrirci abbiamo bisogno di respirare la verità delle storie buone: storie che edifichino. Abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita”.
Proprio come le avventure di Rod uscite in 38 capitoli dal silenzio del monastero.