Il corpo di Dio

Ma da quando Dio, il Dio della Bibbia, è diventato puro spirito? Due recenti volumi riaprono la discussione, con spunti tutt'altro che banali. E utili anche oggi.
24 Giugno 2022

Sono usciti quasi in contemporanea alcuni volumi che si occupano della rappresentazione corporea di Dio, e già questa mi sembra comunque una notizia; poiché la convinzione universale che la divinità consistesse in puro spirito pareva incontrovertibile, o almeno abbastanza da non ammettere revisioni o pareri contrari.

Invece sia Christoph Markschies, che ne tratta accademicamente ne «Il corpo di Dio» (Paideia), sia Francesca Stavrakopoulou che con toni più divulgativi e scanzonati affronta l’«Anatomia di Dio» (Bollati Boringhieri) – e ci sarebbe anche di Giovanni Ibba «Con le ali si coprivano i piedi», più specifico sulla sessualità nella Bibbia – avvisano che l’antropomorfismo della divinità non può essere facilmente liquidato come appannaggio di popolazioni incolte e primitive; non foss’altro in quanto nella Bibbia ebraico-cristiana – da cui tutti dipendiamo – la corporeità fisica di Dio è onnipresente e fuori discussione.

I passi del Creatore nel giardino dell’Eden, la lotta di Yahwé con Giacobbe, Mosé che sull’Oreb ne vede «la gloria» infatti non sono per nulla metafore, come invece sempre si interpreta. «Il Dio testimoniato negli scritti biblici – chiarisce Markschies – non può essere ridotto senza perdita sostanziale a essere incorporeo, assolutamente trascendente, come di solito avviene».

E difatti nel mondo cristiano dei primi secoli (ma anche nell’ebraismo) la questione venne lungamente discussa con orientamenti opposti, prima che prevalesse – da Agostino in poi – la concezione spiritualizzata del corpo di Dio, di derivazione neoplatonica; l’apologeta Tertulliano per esempio sostenne (contrastato da Origene) che la divinità doveva essere per forza corporea, ancorché non in forma umana e di una materia non terrena.

È dunque divertente, soprattutto nel volume di Stavrakopoulou, considerare le conseguenze pratiche della corporeità divina, per esempio le elucubrazioni sulla estensione gigantesca del suo fisico o addirittura su certe parti anatomiche che non ci aspetteremmo in Dio. Ma più seriamente la lettura suscita e poi mette esplicitamente a tema varie questioni di non poco conto. Ne enumeriamo soltanto tre.

  1. Anzitutto «la verità del mito» della corporeità di Dio – come la chiama Markschies – ha il merito di «impedire di trasferire semplicemente a Dio i dualismi netti di corpo (o materia) e spirito e di pensarlo come puro essere spirituale», e dunque di conseguenza di correre il rischio di svalutare sul piano religioso tutto quanto attiene alla materia. Un vantaggio che, nella corrente sensibilità per il corporeo, non mi pare secondario: almeno in chiave pastorale.
  2. Qualora non si riconoscesse la corporeità di Dio, si porrebbe poi (ancora Markschies) «un problema teologico di primaria grandezza», ovvero una evidente differenza fra le tre Persone della Trinità: una delle quali – secondo la dottrina – sarebbe presente in cielo con un corpo, sia pure divinizzato. (Già, ma cosa vuol dire questo aggettivo: che il corpo del Risorto è “diverso” da quello del Cristo storico? Per chiudere una falla, si rischia così di aprirne una ancora maggiore…).
  3. Infine si pone la questione della corporeità di Cristo stesso. Se infatti il Padre ha biblicamente un corpo, come interpretare l’incarnazione del Figlio? Oppure è quest’ultimo (dice Stavrakopoulou) il nuovo «detentore assoluto del monopolio esclusivo sulla corporeità divina» e in pratica l’incarnazione e poi l’eucaristia sono responsabili della spiritualizzazione neoplatonica del Padre?

Questioni di lana caprina, si dirà. Può essere. Intanto però nel Credo ogni domenica continuiamo a ripetere meccanicamente che il Figlio è «della stessa sostanza del Padre» e proprio su faccende come questa si sono consumate nella cristianità fratture che durano da millenni.

Nella foto: impronte “divine” nel tempio ittita di Ain Dara, in Siria

16 risposte a “Il corpo di Dio”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Gli angeli, sono puri spiriti, ma noi siamo stati creati uomini con spirito, il nostro corpo materiale e’ artefice e costruttore di un altro spirituale., tutto formato da quello che facendo abbiamo deciso, pensato, costruito vissuto. avere un corpo ci permette di distinguerci e vivere la vita naturale in pienezza e libertà. Questa è una grande bella cosa donata da un Dio che ha fatto tutto in bellezza, ed è una responsabilità a saper discernere ciò che è bene o male per noi. Tutto quanto Cristo ha detto nel Vangelo, era dettato da amore per la nostra fragilità, e ancora oggi non sempre vediamo ciò che è bene realmente da ciò che poi si rivela sbagliato.. Per cui il corpo materiale ci fa unici, e mantiene l’unicità a quello che si va formando spirituale,. Il Risorto, è stato riconosciuto dagli apostoli, anche se diverso.Dio Padre ci ha fatti a sua immagine e somiglianza, ma ognuno di Lui può pensare come pare visto che Lo si vedrà in altro futuro.

  2. Luigi Autiero ha detto:

    Nessuno può vedere D-o nel Suo immenso splendore e vivere; siamo polvere dove molti, spesso agiscono con arroganza verso di LUI .
    Ecco che D-o si avvicina all’uomo per la sua redenzione e salvezza,
    e nella persona del Figlio ,IL Signore “Il Logos” viene ad abitare nel “figlio dell’uomo” nato di donna, per essere Il solo Mediatore “IL D-o venuto in carne” tra D-o e l’uomo.
    Dunque , può salvare appieno e dare Vita ,a tutti coloro che si accostano al Padre, mediante LUI Cristo Gesù.
    Saluti

  3. Luigi Autiero ha detto:

    Spesso, disquisizione e vani ragionamenti sulla Deità, sono frutto di mancanza di conoscenza del testo biblico.
    Si leggono tanti libri, e pure non pochi sono coloro che non hanno mai letto le sacre scritture;
    qualcuno mi ha detto pure, di aver paura a leggerle.
    Dico, ma da dove si accresce la fede , se non dall’udire , leggere e meditare la Parola di D-o ?
    Dunque se uno non la legge quasi mai , di che tipo sarà la sua fede ?
    Sara religiosità instabile, sterile, senza Frutto.

    Si legge che , D-o E’ Spirito ed E’ LO Spirito, e che nella Persona del Figlio nella pienezza dei tempi è venuto in una carne simile alla nostra, per compiere la grandiosa opera della redenzione.
    Lui ha detto :Ravvedetevi, credete al vangelo.
    Chi crede in me , Ha Vita eterna.

    Infine sono molti coloro che credono solo con la mente, mentre il cuore è lontano dal Signore Cristo, morti nei loro peccati, non decidono di convertirsi al Signore, per avere La Vita.

  4. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Per dialogare davvero serve un corpo??-
    Francesca potrebbe rispondermi:
    Visto che per dialogare/rivelare c’è stato bisogno di Cristo… sì!!
    Ma dimenticherebbe quando Lui ga detto:
    x vs ottusità ecc
    Come pure le infinite volte che si è dovuto
    Fare in 4 con parabole ed esempi del ns mondo..
    Diverso è il discorso del corpo post mortem..
    Chi lo sa si facesse avanti…
    Io ammetto che qualcosa ci sia, x salvare l’unità dell’essere… MA riguarda noi, riguarda Cristo, NON riguarda Dio.
    Mero e puro Spirito

    Senza i limiti NOSTRI di un corpo.

  5. Francesca Vittoria Vicentini ha detto:

    Ma se Dio è immensamente Spirito perché non anche pensare che questo si configuri in una forma corporea? Deve essere così se ha dato forma all’uomo fatto di terra a sua immagine e somiglianza. In vari Personaggi dell’A.T. Dialoga con gli uomini da Lui scelti : Noè trovo grazia ai suoi occhi: come con ABram cui apparve e lo benedisse facendo.o padre di molte nazioni; Abram dunque incontra e dialoga, con il Dio altissimo così avViene di Cristo che addirittura nasce uomo Figlio di Dio. Da risorto si presenta diverso, non ha bisogno di passare dalla porta per entrare in casa. Eppure mangia e si fa toccare. Vere sono dunque le parole che “nulla è impossibile a Dio”. Quando risponde agli apostoli : vado a prepararvi un posto, verrò di nuovo a prendervi ;perché dove sono io siate anche voi” se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre.mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto”. Chi ha visto me ha visto il Padre . Credete a me: io sono nel Padre e il Padre e in me

  6. Paola Meneghello ha detto:

    Ovviamente la materia, non ha a che fare con la personalità e l’ego di cui si riveste.
    Dio è impersonale, è indefinibile, ineffabile, quindi non è legato ad un ego temporaneo e finito come un essere umano che vive e muore, ma è certo Spirito come Materia, cioè la Sostanza di Tutto.
    Quando la morale ci dice di non essere egoisti, in fondo ci sta dicendo di andare oltre il nostro particolare e all’ego che ci chiude e divide, ed uscire da ciò che, illusoriamente, pensiamo essere tutto di noi stessi (il nostro corpo, legato al ruolo, ecc..)

  7. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    2 errori da evitare:
    1) quello fatto con Galileo, cioè parlare di cose che non si conoscono.
    2) quello evidenziato da Bonhoffer, cioè il dio tappabuchi, da Zeus lanciasaette fino al dio Energia di Mancuso e a quello di molti scienziati ormai pervenuti a elaborare teorie indimostrabili, come quella delle superstringhe o quella del mondo virtuale.
    PS ad es parlando di materia tener presente che “Creazione dal NULLA ” oggi non ha senso scientifico.

  8. gilberto borghi ha detto:

    Grazie Roberto (e anche Evelin) delle segnalazioni bibliografiche.
    La questione pone, secondo me, un problema opposto: cosa davvero sia la materia. Quando si tocca il problema della distinzione tra spirito e materia non possiamo più fare a meno di ignorare bellamente cosa la fisica nucleare ci sta svelando, non possiamo continuare a pensare il corpo come una realtà solida e compatta che occupa spazio, ha un peso, eccc.. Da più di un secolo questa visione è stata ampiamente demolita prima da Einstein, poi da Eiselberg e Dirac, e poi con la teoria delle stringhe e quella del tutto. Perciò se si vuole fare un discorso serio, la questione va ribaltata: cosa è il corpo dell’uomo? E forse, allora, pensare a un Dio corporeo può iniziare ad essere una riflesisone con un senso.

  9. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    @Evelin
    Ringrazio x segnalazione.
    Veramente interessante!!
    Uno dei punti di max vicinanza è quando parla della “contemplatio”…

  10. Evelin Novello ha detto:

    Presentazione del libro di Paolo Gamberini SJ, Deus DuepuntoZero. Ripensare la fede nel post-teismo.
    https://www.youtube.com/watch?v=4e6AtEjyv3k&ab_channel=PaoloGamberini

  11. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Persino i Pagani piu’ evoluti erano giunti all’ idea che il Dio, Zeus, non aveva un corpo umano come lo rappresentavano le statue , ma era la Divinita’ , ovverosia in una dimensione diversa dall’ umano. Rappresentare Dio con un corpo umano o anche animale ( dei egizi, totem) e’ regressione ai primordi dell’ umanita’, gli islamici inorridirebbero .
    Certo in tempi di neopaganesimo come il nostro tutto puo’ accadere , la dea madre o madre terra rappresentata da una statuetta la Pachamama davanti alla quale nei Giardini Vaticani , ci si e’ prosternati. L’ idolatria e’ sempre al fondo di tutto questo: i demoni possono prendere corpo , essere rappresentati, si puo’ adorare la materia scambiandola per la Divinita’, si puo’ adorare un falso corpo di Dio . In un mondo capovolto come il nostro puo’ accadere.

  12. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    @Paola
    Dobbiamo intenderci.
    Dio non può rssere ‘in parte’.
    Dio è un tutto indivisibile.
    Lo si capisce meglio addimilando qs tesi, in netto contrasto col PDNC:
    Qualsiasi formulazione del Tipo;
    “Dio è xkyz” e ‘ fallace. In quanto limita Dio. Ne deriva che anche le tesi:
    Dio è bbuono
    Dio è onnipotente
    ( Così on contrasto con la Shoah)
    Sono sbagliate.
    Logica, pls.

    • Paola Meneghello ha detto:

      Pietro, Dio non è “in parte”, infatti anche io ho detto che è Tutto, e concordo senz’altro con lei che non si può definire, classificare e dividere, Ciò che tutto comprende.
      Ma se il Figlio, (che si è incarnato, cioè ha preso carne), si dice che è della stessa Sostanza del Padre, (e non lo dico io) significa che in profondità, essenza, carne e Spirito possono essere la stessa cosa, al di là dell’apparenza.
      Gesù era Uomo, in maiuscolo, ma anche Dio, infatti era anche il Cristo..
      La Forma, in Lui, era perfettamente Sostanza..E se il Cristo è l’alfa e l’omega, tutto il creato sarà/ risorgerà in Cristo, ma se l’eternità è da sempre, Tutto è già in Dio, da sempre, in fondo. Come una mela, che è una parte del melo, ma in essenza, in profondità, è l’albero del melo..non so se riesco a spiegarmi. .

  13. Paola Meneghello ha detto:

    Pietro, non mi piacciono le categorizzazioni, forse anche perché sono troppo ignorante per mettermi a disquisire, ma secondo me, dire che Dio è in tutte le cose, non significa che tutto sia pienamente Dio. . Magari lo è in potenza, come un frutto potrà diventare a sua volta albero, ma deve aver tempo di maturare, e a volte secca o marcisce pure prima..

  14. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    @ Paola: lo chiamerei Panteismo!😀
    __________
    Roberto: qs è il tema centrale del libro in uscita, preso da brano “Samaritana”.
    Non potendo citare tutto, porgo quella che x me è LA chiave :
    Quale senso ha l’Incarnazione??
    Dalla risposta discende CHI/COSA è Dio

  15. Paola Meneghello ha detto:

    Se Dio è Tutto, è proprio Tutto..
    Ed è in tutto, si dice, no?
    Allora sarà Spirito, ma anche carne, cioè in essenza/sostanza, la stessa cosa, a diversi gradi di manifestazione. ..perché dividere ciò che è Uno?

Rispondi a BUTTIGLIONE PIETRO Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)