È la festa di Maria Maddalena. Ma quella vera…

La figura della Maddalena è molto popolare, ma anche molto travisata. Anche perché è difficile accettare che una donna sia "apostola degli apostoli"
22 Luglio 2024

Non è da molti anni che il 22 luglio si festeggia Santa Maria Maddalena: è stato un Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 10 giugno 2016 che ha elevato la memoria di Santa Maria Maddalena al grado di festa nel Calendario Romano Generale. Il segretario del dicastero, Mons. Artur Roche, a commento del decreto, scrisse che «la decisione si iscrive nell’attuale contesto ecclesiale, che domanda di riflettere più profondamente sulla dignità della donna, la nuova evangelizzazione e la grandezza del mistero della misericordia divina. Fu San Giovanni Paolo II a dedicare una grande attenzione non solo all’importanza delle donne nella missione stessa di Cristo e della Chiesa, ma anche, e con speciale risalto, alla peculiare funzione di Maria di Magdala quale prima testimone che vide il Risorto e prima messaggera che annunciò agli apostoli la risurrezione del Signore».

Maddalena Apostola degli Apostoli, dunque. Eppure non è così che è stata ricordata nei secoli, nell’arte, nella letteratura, nella teologia, nel cinema. Pur essendo un personaggio popolarissimo (nell’arte è probabilmente la figura femminile più rappresentata, dopo Maria, e Wikipedia elenca 137 chiese in Italia a lei dedicate, più la cattedrale di Lanusei), la incontriamo sempre come peccatrice e prostituta, convertita e pentita, confusa con altri personaggi evangelici: con Maria di Betania, sorella di Marta; con la peccatrice che unge i piedi di Gesù a casa di Simone il Fariseo (Lc7, 37-38); con la donna – di cui i Vangeli non dicono il nome – che gli unge il capo in casa di Simone il lebbroso. Si può dire che la confusione nacque già nel 591, da un  discorso pronunciato nientemeno che da papa Gregorio Magno (540-604),  e che si sviluppò nei secoli con diverse accentuazioni.

In realtà, abbiamo pochissime notizie su di lei: nel Nuovo Testamento viene citata solo tredici volte, per lo più per ricordare la sua presenza alla morte e alla sepoltura di Gesù, e poi per il Noli me tangere, l’incontro con Gesù risorto. Non viene ricordata negli Atti né nelle lettere di Paolo. Non viene citata dai Padri apostolici né dai padri della Chiesa.

Luca racconta che era stata liberata dai sette demoni, e questo tema verrà usato nei secoli successivi per ridimensionarne la figura, addirittura per negarle la dignità di testimone: in ambito pagano, Celso utilizzerà la fragilità di Maddalena per negarle credibilità e quindi per negare la resurrezione.

Maria Maddalena sarà invece ampiamente presente nella letteratura apocrifa e poi in quella gnostica e dal III secolo le dedicheranno più attenzione i Padri della Chiesa, a partire da Ippolito di Roma che ne rilancerà la figura di Apostola degli Apostoli.

Dai vangeli di Luca e di Marco sappiamo in realtà che Maria Maddalen era una donna ebrea benestante e proveniente da Magdala, che insieme ad altre donne seguiva Gesù: queste donne erano parte della comunità che si muoveva con Gesù, e lo «servivano con i loro beni». A questo proposito, Elena Bosetti fa notare che «Il verbo che l’evangelista utilizza per descrivere il loro ministero è il medesimo da cui deriva il termine diákonos. Di potrebbe dire pertanto che queste donne sono le diaconesse di Gesù» (Donne nella Bibbia, Cittadella Editrice, 2009, 103).

L’epiteto di “Apostola degli Apostoli” nasce dal fatto che non solo fu la prima testimone oculare del Cristo Risorto, ma fu anche la prima a darne testimonianza agli apostoli, come le aveva chiesto il Risorto: «Va’ dai miei fratelli e di’ loro… Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!” e ciò che le aveva detto» (Gv 20,17-18). È stata dunque la prima evangelista, poiché il suo annuncio era rivolto agli Apostoli, che poi lo avrebbero rilanciato in tutto il mondo. Di qui la definizione di Apostolorum Apostola,  riconosciutale anche da figure come San Tommaso d’Aquino, e poi da Sant’Agostino.

Eppure, come ho già detto, non è così che è stata ricordata nei secoli: le culture cambiavano, ma la difficoltà a riconoscere tanta importanza a una donna restava e assumeva nuove forme, e quindi venivano preferite altre narrazioni, altre rappresentazioni. Nell’arte, ad esempio, come Apostolorum Apostola non viene quasi mai rappresentata.

È necessario liberarsi delle narrazioni errate – la prostituta, la sorella di Marta eccetera – o tossiche (l’innamorata o la moglie di Gesù), per ritrovare la forza di questa figura femminile che «è il simbolo della solidità femminile che rimane fedele perché forte nell’amore e aperta nella speranza, al contrario della debolezza degli uomini, presi da paura e dubbi» (Adriana Valerio, Maria Maddalena. Equivoci, storie, rappresentazioni, Il Mulino 2020, 68).

E, in tempi di camino sinodale e di dibattiti sul ruolo della donna nella Chiesa, «è giusto che la celebrazione liturgica di questa donna abbia il medesimo grado di festa dato alla celebrazione degli apostoli nel Calendario Romano Generale e che risalti la speciale missione di questa donna, che è esempio e modello per ogni donna nella Chiesa» (Mons. Artur Roche).

(Foto in alto: Maddalena in meditazione, del Maestro di Fontanarosa 1600/1625 circa)

7 risposte a “È la festa di Maria Maddalena. Ma quella vera…”

  1. Maria Crasso ha detto:

    Le donne appaiono più coraggiose perché restano sotto la croce senza dileguarsi. Hanno un amore più viscerale destinato alle madri… Maddalena aveva intuito forse più degli altri la profondità dell’amore di Cristo e Gesù la premia e la tranquillizza con la risurrezione.
    Però, se si vuole dire tutta, bisogna ricordare che le donne non rischiavano quanto i maschi. I soldati non si accanivano con loro come con gli uomini, le lasciavano perdere….
    Di san Marco giovanissimo si racconta che, per non farsi catturare, fuggì nudo, lasciando il soldato con in mano il mantello che lo ricopriva.
    Le malvagie crocifissioni servivano anche a creare terrore.

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Se consideriamo la situazione della donna oggi, in certi Paesi ancora sembra avere un ruolo limitato a un ambito famigliare, e in altri che più evoluti si è rivelata non meno dotata dell’uomo di capacità intellettuali aspirante a ricoprire ruoli alla pari con il partner maschile, il farsi carico di maggior onere quale la cura della famiglia richiede. adeguato sostegno, Se viene meno il suo impegno alla famiglia, cellula della società, si verifica debolezza nella medesima,. Allarmanti e preoccupate voci si levano da esperti che rilevano debolezza insicurezza, nei giovani, i quali attratti e formati da una società che aspira un più benessere dove conta la conquista dell’ avere, potere con denaro; meno dall’essere, ecura e sviluppo della persona. E’ a Maria di Nazareth che Dio si è rivolto e l’ha resa grande, riconoscendo quanto nella donna vi è di genialità e spetta ricevere giusto riconoscimento e dovuto rispetto e sostegno.

  3. Conzia Bornengo ha detto:

    Amo Santa Maria Maddalena, è la ” mia” Santa, perché anch’io come Lei sono una convertita. Ho approfondito la Sua conoscenza attraverso gli scritti di Maria Valtorta, so bene che non sono autorevoli come la Sacra Scrittura, la Chiesa ne permette la lettura, nei quali sono descritte con dovizia di particolari sia la Sua vita peccaminosa, sia la sua meravigliosa conversione. Per cui non sono particolarmente interessata al ruolo da Lei ricoperto nella Chiesa nascente. Piuttosto guardo alla Sua metamorfosi spirituale straordinaria, come un esempio da imitare giorno dopo giorno, per amare Gesù con tutto il mio cuore. I santi a questo servono: ci indirizzano a Cristo, per la strada sicura del pentimento, della gratitudine e dell’ amore incondizionato a Lui.

  4. Michele Moser ha detto:

    Ci sono apostoli che hanno lasciato meno tracce significative nei Vangeli della Maddalena.La Chiesa si è accorta del valore immenso dell’ immagine di questa donna,prima ai piedi della croce e poi privilegiata primo testimone dell’evento centrale del cristianesimo, la risurrezione di Cristo.

  5. Maria Cristina Venturi ha detto:

    Temo che la stessa Santa non sarebbe per nulla d’ accordo con le parole di rivendicazione di una “gloria” pari grado a quella degli apostoli maschi : “è giusto che la celebrazione liturgica di questa donna abbia il medesimo grado di festa dato alla celebrazione degli apostoli nel Calendario Romano Generale e che risalti la speciale missione di questa donna”
    Lasciamo tali rivendicazioni stile femministe e quote rosa al mondo ateo contemporaneo :nel mondo spirituale le sante rifuggono di luce propria che deriva loro dall’ umilta’ vera e non dal ” risaltare” nel calendario .

  6. Miriam Tiziani ha detto:

    Una riflessione che non mi è nuova, ma sempre merita attenzione e approfondimento. Per una autentica valorizzazione del femminile.

  7. Angela Caprio ha detto:

    Grazie. Uno squarcio che merita riflessione e perché no… molto approfondimento

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