Angeli

Le forme di espressione e di elaborazione di relazioni con gli angeli, mostrano oggi aspetti molto distanti dalla angelologia classica
21 Gennaio 2022

Da un po’ di tempo sto pensando di scrivere questo post, su una tendenza ormai innegabile di parte dei fedeli cristiani: la riconsiderazione del valore e del ruolo degli angeli.

Ovunque ci si giri, sia nel mondo reale che in quello virtuale, se si va in cerca di qualcosa di religioso, spirituale, mistico ci si imbatte sempre più nella presenza angelica. A volte invocati come potenze del divino, a volte immaginati come vere e proprie persone reali che ci passano accanto, a volte percepiti come misteriose “presenze” reali che operano nelle nostre vite. In ogni caso sempre più cristiani vivono la loro dimensione spirituale in una relazione effettiva con gli angeli.

Ma ho la sensazione che ciò non sia sempre riconducibile ad una fede autentica. Lo dico perché le forme di espressione e di elaborazione di queste relazioni spirituali, mostrano spesso aspetti molto distanti dalla angelologia classica, che la tradizione cristiana ci rimanda.

Esistono corsi per imparare le tecniche spirituali per generare delle “attivazioni angeliche”, cioè riuscire a mettersi in contatto intenzionale con gli angeli e poter cogliere da loro indicazioni su come vivere. Esistono veri e propri culti angelici, in cui la dimensione della preghiera finisce per essere assorbita tutta o quasi dalla relazione con questi esseri, quasi che la centratura della fede su Cristo sia ininfluente. Esistono forme di spiritualità centrate sul rapporto col proprio “angelo custode”, che di fatto finisce per sostituire un eventuale rapporto stabile, quotidiano e ordinario con Dio. Per non parlare poi delle forme di relazione angelica in cui si darebbero vere e proprie rivelazioni personali, che finiscono per diventare dei perfetti sostituti della Parola di Dio e della Tradizione della Chiesa.

Prima di sdoganare frettolosamente queste forme spirituali, forse sarebbe bene interrogarsi sul loro esplodere, o riesplodere, in questo tempo di post modernità. Credo che siano molti i fattori che spingono in questa direzione.

Innanzitutto una tendenza, non certo di ora, ma sempre più evidente, a considerare la fede una questione assolutamente individuale, in cui il cammino di relazione col trascendente prende e deve prendere, stili, regole e connotazioni totalmente soggettive. E qui, probabilmente, dobbiamo riconoscere che la ripresa angelica nel mondo cattolico ha tutta l’aria di una specie di “ritorno al selvaggio”, cioè a forme spirituali in cui nessun accompagnamento competente si è dimostrato efficacie e nessuna vita rituale comunitaria è riuscita a entrare davvero nella vita di fede del singolo.

In secondo luogo, una sorta di cripto politeismo che si sta insinuando nella vita dei fedeli, in cui la soggettivazione totale del percorso di fede mette capo a “divinizzazioni” di angeli o santi, ma anche della stessa madre di Dio, che finiscono per essere “il mio Dio”. Dove il problema non sta nel fatto che si possa riconoscere lo statuto di divino a “entità” che non sono divine, ma nel fatto che quella divinizzata sia una entità “mia”. Forse bisogna, qui, riconoscere che l’aver insistito così tanto e in modo esclusivo, da parte della Chiesa, sulla dimensione oggettiva del divino, ha finito per “affamare” il lato soggettivo della relazione col trascendente, che trova in queste forme selvagge di divinizzazione un surrogato estremo, ma necessario.

Terzo. A me sembra che in atto ci sia poi il tentativo di costruire delle spiritualità in cui il divino possa essere posto sotto il nostro controllo umano. Ipotizzare di essere in grado di riconoscere una presenza sicura del divino attraverso “presenze angeliche” nella nostra quotidianità, sembra indicare la nostra disponibilità ad affidarci al divino, ma in realtà palesa solo il bisogno di sapere come riconoscerlo con sicurezza e poterlo ricondurre dentro ai nostri schemi interpretativi del reale. Forse, anche qui, una parte di responsabilità va attribuita alla Chiesa, che ha spessissimo mostrato di credere di più nell’immagine di Dio che lei stessa si è fatta, piuttosto che nel Suo mistero inaccessibile, che sfugge ad ogni concettualizzazione e tentativo di controllo umano.

Quarto. Non da ultimo, in questa tendenza di recupero degli angeli, paradossalmente si manifesta, per me, anche un enorme bisogno di concretezza e corporeità della fede. In fondo la tradizione ecclesiale ha sempre riconosciuto il ruolo e la presenza degli angeli, ma sempre e solo dentro alla relazione esplicita con e per Cristo, che trovava la sua concretezza corporea nella Chiesa visibile. Fare invece esperienza di una presenza reale degli angeli, produce la sensazione e l’emozioni di essere di fronte ad una manifestazione reale e corporale del divino, che non ha perciò più bisogno dei mediatori Cristo e Chiesa. Non a caso si ipotizza che persone reali non sia uomini o donne, ma angeli incarnati momentaneamente per “guidarci” nel concreto della nostra giornata.

Davvero queste forme aumentano la nostra fede? Davvero danno corpo ad un amore più grande per Cristo?

10 risposte a “Angeli”

  1. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Nella giornata odierna vorrei qui significare, dare un segno che vuol dire onore e rispetto, a tutte le Angele che ci circondano..
    Io tra nonne, figlie e cugine ne ho unna decina..
    Una volta tantissimi anni fa, una o due generazioni, si usava dire che la Donna era l’ Angelo della casa.
    Oggi vorrei dirvi che una Persona è anche quello che gli altri credono lei sia.
    Voi cosa vedete nelle Donne a voi prossime?

  2. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Ma i Santi, gli Angeli, Maria stessa non obnubilano Gesù Cristo??
    Potreste dire che aiutano fedi deboli, immature..
    ALIBI a giustificazione di debolezze..
    LA domanda clou è:
    Debolezze dei fedeli…
    Oppure debolezze-incapacita’-opacita’-scheletri nell’armadio della proposta della CC??

  3. Alessandro Manfridi ha detto:

    Sono d’accordo con l’articolo.
    Penso sia necessario un ulteriore approfondimento su quello che la Chiesa Catolica ci dice a riguardo del culto degli angeli, perchè un giusto culto e una giusta relazione nella preghiera con gli angeli, con i santi e con Maria ci avvicina a Cristo e al Vangelo senza proporsi come alternativo ad esso.
    Se qualcuno ritenesse superflua la via dell’intercessione e dell’imitazione che passa per Maria, per i santi e per gli angeli rinuncerebbe ad una proposta che la stessa Chiesa Cattolica trasmette attraverso quel che Bibbia, la sua Tradizione e il suo Magistero ci trasmettono.

  4. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Mah, quando si riceve un aiuto da persona a persona si dice “sei un angelo”. Esseri puri Spirito che obbediscono e servono Dio sempre citati nella storia sacra presenti a servirlo presso gli uomini assegnati anche a ognuno di noi. Certo, che oggi trascinati dal dare corpo e creare personaggi frutto della fantasia umana, forse per fame di cercare oltre si pretende di dare corpo anche da queste esistenze angeliche ? Idoli cui attribuire potere divino? Forse è il caso di un richiamo alla Fede vera quella in Gesu Cristo vera manifestazione del Padre incarnato nel Figlio il quale ha dato concreti segni di verità e insegnato la vera via da seguire per unirci a Lui. Discernere e con umiltà aspirare a saggezza

  5. Gian Piero Del Bono ha detto:

    La fede negli angeli di tante persone oggi e’ quello che si dice un “ segno dei tempi”. Un segno a cui la Chiesa ufficiale e i cattolici razionalisti /moralisti sembrano essere ciechi e sordi.
    L’ uomo ha bisogno, necessita’, di avere un canale con il,Soprannaturale, altrimenti si sente schiacciato ad una dimensione solo orizzontale, una dimensione senza sbocco, se non la morte . Le voci . le presenze che testimoniano di una realta’ altra , che ci vengono da un altro mondo , da un altro “ stato dell’ essere “, lo Stato dell’ essere spirituale , non materiale, sono cercati e richiesti come l’ acqua da bere da parte di assetati .Danno speranza . Danno una via di sbocco . Chi contrappone loro moralismo e razionalismo e’ cieco e sordo, Non di pane e di soldi, di diritti e di piaceri hanno bisogno gli uomini di oggi , ma del’ acqua viva, del soffio del Soprannaturale.

    • Sergio Di Benedetto ha detto:

      Quindi buttiamo via la ragione nell’approccio alla fede? Buttiamo via Tommaso? Alberto Magno? Il suo spirito di contraddizione a qualsiasi cosa sia moderno la porta in vicoli ciechi assai divertenti, perché la condurrebbero a forme new age curiose.

  6. Paola Buscicchio ha detto:

    Racconto un fatto realmente accaduto.
    Mia suocera al tempo in cui era ragazza con le sue 2 sorelle era in auto e all’improvviso un costone di roccia precipitò sull’auto condannando tutte a morte certa se per caso “qualcosa” non intervenisse spostando l’auto di colpo su un punto più sicuro.
    Un semplice caso o l’intervento degli angeli?

    • gilberto borghi ha detto:

      Primo: esistono solo queste due alternative? Secondo: sua suocera ringraziò gli angeli o Cristo? Terzo: ne trasse motivo per una maggiore conversione al vangelo? Quarto: ho bisogno di questo tipo di prove per credere che Dio mi ama?

  7. Sergio Di Benedetto ha detto:

    Quinto, mi pare, potrebbe essere l’insistenza emozionale del tempo di oggi, che si sfoga in varie forme di culto molto emozionali e poco ragionevoli. Forse, anche qui, in parte pe reazione a una fede precedente molto molto razionale

  8. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Sottoscrivo ogni virgola.
    Io sostengo che dietro tantissime rappresentazioni fallaci è evidente una cataratta di antropomorfismo che arriva a ribaltare la Parola sull’Uomo fatto a SUA immagine e simiglianza trasformandolo in:
    Dio fatto a immagine e simiglianza dell’uomo..
    ( In cui faccio rientrare anche i patronimici di Dio).
    Capisco che definire Dio è mission impossible, ma mi domando e dico:
    Ma non ci basta Gesù????????.?.?
    PS salvo i contatti con i ns cari, se Dio li permette..

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