La corrosione della persona

Alcuni eventi rivelano uno dei drammi più profondi della nostra cultura: la corrosione della persona umana
1 Luglio 2021

In questi giorni alcuni eventi, apparentemente sconnessi tra loro hanno richiamato la mia attenzione tutti nello stesso senso.

Il primo. Campionati europei di calcio. All’inizio delle partite molti protagonisti si inginocchiano sull’erba del campo per qualche secondo. Al di là delle sterili polemiche su chi lo fa e chi no, il gesto mi colpisce perché vuole sottolineare il valore della vita di chi ha la pelle nera.

Il secondo. I carabinieri spiegano che tra Elisa Campeol, la vittima, e Fabrizio Biscaro, l’uomo che l’ha uccisa con diversi fendenti, non c’era alcun rapporto di conoscenza. Fabrizio era malato mentale e sembra che Elisa fosse davvero un vittima casuale. In ogni caso è inevitabile lo sdegno di tutti di fronte all’ennesima, tragica morte che immediatamente viene subito catalogata come “femminicidio”.

Terzo. Il DDL Zan, con tutti gli annessi e connessi che ben sappiamo. La lotta per il rispetto delle persone con tendenze omosessuali polarizza una guerra ideologica, in cui finisce per essere messa in discussione la libertà di espressione, i suoi limiti e la censura sociale – giuridica.

Stranamente però di fronte a tutti e tre questi eventi mi sono fatto la stessa domanda: la persona di colore, la donna, l’omosessuale, vanno tutelati perché sono tali o perché sono persone? Certo la risposta istintiva è: “Per entrambe le cose”. Ma se non fossero di colore, se non fossero donne, se non fossero omosessuali non ci impegneremmo per la difese dei loro diritti. Perciò la risposta istintiva non mette a fuoco davvero la questione.

Negli anni ’60 l’attenzione forte della società agli afroamericani già esisteva; quella verso donne e omosessuali non ancora. Perciò il paragone può essere portato solo sul versante del razzismo, ma credo sia rilevante. Allora la risposta che si dava era: “Siamo tutti fratelli, il colore della pelle non conta”. Si fondava, cioè, la lotta per i diritti dei neri sulla comune base antropologica umana: tutti siamo persone. Oggi la risposta è invece: “Black live matter”, cioè la vita dei neri ha valore”. È lo specifico antropologico che li caratterizza ad essere preso come base per fondare la necessità del rispetto. Lo stesso è evidentissimo per donne e omosessuali: è il loro specifico valore per ciò che li distingue dagli altri a fondare la necessità del rispetto dei diritti.

Sembra una variante di poco conto (a proposito di varianti pericolose!), ma in realtà è una variante che nasconde uno dei drammi più profondi della nostra cultura: l’occultamento della base antropologica comune, la corrosione della persona umana. Dopo aver svuotato perfettamente il valore della natura come dato di base antropologico da cui l’uomo post moderno tende a svincolarsi in modo assoluto, la postmodernità sta corrodendo anche il valore della persona, a favore della divinizzazione della tecnica. Già annunciato da Romano Guardini nel 1950 (La fine dell’epoca moderna), oggi, mentre sta accadendo, non siamo ancora capaci di renderci conto dell’angoscia assoluta che ciò sta provocando. E ognuno trova un proprio modo di starci davanti.

C’è chi ipotizza, e anche auspica, l’inizio dell’era post – umana; chi chiude gli occhi e vive di distrattori sociali per non pensarci: chi continua a reclamare passi indietro, compensando l’angoscia col rifugio in epoche culturali perdute; chi pensa di diluire il problema dando valore di persona anche agli animali. Ma soprattutto sembra che moltissimi ipotizzino di salvare la persona, facendola coincidere di volta in volta con la caratteristica antropologica che più può permettere a sé stesso di trovare una propria identità. E in questo modo si finisce per divinizzare come unico elemento rimasto, sopravvissuto per ora alla corrosione, che costituisce la persona e il suo valore: la volontà individuale. Io sono persona perché voglio, perché sento dentro di me obiettivi che appaiono attraenti e perciò tendo a ricercarne la realizzazione.

Anche un cieco capirebbe che se questo è il residuo finale della corrosione della persona umana stiamo perdendo davvero l’essenziale. Primo perché non sempre ciò che vogliamo produce del bene per noi e/o per gli altri. La persona, cioè, è ben di più di ciò che vuole. Secondo, perché se la volontà è appoggiata al sentire, siamo in balia costante di tutto il condizionamento sociale che oggi ha raggiunto livelli ineguagliabili in passato. La persona è ben di più di un meccanismo sociale a cui possiamo far fare quello che vogliamo. Terzo perché resta oggettivo, a di là dei deliri di onnipotenza, che la volontà è limitata. La persona è ben di più della propria mente pensante e volente.

La persona è la sintesi vivente di tutto ciò che l’essere umano è, e per questo non è mai estraibile dal concreto e non può essere estratto da lei qualcosa a scapito del resto. I neri, le donne, gli omosessuali non potranno mai essere davvero garantiti nei loro diritti se ciò viene fatto sulla base delle loro singole caratteristiche, che li rendono gruppi sociali da garantire, e non sulla base comune dell’essere persona umana.

11 risposte a “La corrosione della persona”

  1. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    @ ,Elisabetta
    Concordo sul fatto che
    * La discriminazione DEVE finire
    * Tante manifestazioni sono solo REAZIONI
    Ma non riesco ad accettare, chiaramente probl solo mio personale, che se uno si ritrova col corpo maschile faccia di tutto x artefarsi femminile. Non solo tette, ma voce, gesti, ecc In fondo è una imitazione che esterna un fallimento.
    E l’altra cosa, cui ho già accennato, è la messa in ostentazione, pubblica ma anche pompata esagerata della propria sessualità. Un minimo di maturità adulta dovrebbe far capire come anche qs è segno di grande debolezza, crisi, mi ricorda tanto quanto debole e non.- cresciuto sia il fascista che ostenta in tutti i modi forza violenta.

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Ma anche un Papa, se fosse solo uomo sarebbe una voce tra molte altre, invece è il Success.di Pietro, Capo di tutta la Chiesa che è di Cristo. Le differenze ci sono, come le incomprensioni, sconosciuti gli uni con gli altri, fatto salvo la Famiglia, ma neppure. inducono a incontrare persone obiettivi, interessi, necessità come emigrare. Ma non è detto che uno rinunci alla propria storia (far proprio il cibo o altro) si intende rimanere liberoi della proprie scelte di vita. La convivenza richiede rispetto reciproco darsi regole per una pacifica convivenza. Ma esistono ragioni che dividono, superarsi a vicenda, richiede una disponibilità di un buon volere. ma anche no, ed è tutto quello che la cronaca ci fa conoscere. Ma perché Cristo è sceso in terra se non perché ha visto tutto il male che l’uomo compie contro se stesso, la propria vita. E’venuto a offrire una via di salvezza . Ha insegnato come Lui detto e fatto

  3. Leila Mariani ha detto:

    Ciao, io avrei messo anche il caso di Chiara uccisa a 15 anni a coltellate perché un suo amico coetaneo perché gli aveva confidato di voler morire e lui ha dato seguito al desiderio come fosse un invito a massaggiarle i piedi per la stanchezza… A proposito di vuoti a perdere… Forse quel ragazzo non è pazzo, mentre il gesto che ha compiuto è frutto di una malattia che è strisciante come un morbo, l’incapacità di connettere cuore e cervello al corpo. Le azioni, gli atti sono noi stessi, e ogni uomo è un corpo, non lo abita e basta, non lo possiede e basta. Questo per chi vive nella superficie dei suoi desideri, sia che sia etero, nero, omo, bianco, maschio o femmina giovane o vecchio, sano di mente o vittima.
    Educarci a questo tipo di connessioni, dovremmo

  4. Elisabetta Manfredi ha detto:

    Ma la persona umana non esiste, esistono le persone umane tutte diverse, alcune con più potere e o più diritti, altre con meno. Chi ha vissuto una seria discriminazione ha tutti i diritti di dire ‘anche io donna/nero/omosessuale valgo’. Solo chi non ha mai vissuto la discriminazione puó parlare in termini tanto astratti. Ci sono cose che si capiscono solo vivendole sulla propria pelle. La Dichiarazione Universale dice che tutti nasciamo liberi ed uguali in dignità e diritti, come a dire che nasciamo tutti diversi. E quando sulla diversità da uno standard si fonda una discriminazione che lede questi diritti, la risposta é che la diversità discriminata diventi bandiera e orgoglio per chi subisce la discriminazione. Non ci vedo nulla di apocalittico.

    • gilberto borghi ha detto:

      Se tutti nasciamo diversi tanto da dire che la persona umana non esiste, perchè tutti avremmo gli stessi dirittti? su cosa si fonda questa uguaglianza dei diritti?

  5. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    No, Paola!
    Spero di averti inteso, ma non posso condividere la news che uno/una sia stato/a eletta in Usa MISS a rappresentare il suo stato a Miss America.
    Finché si parla di privato, ok.
    Cito sempre Eudokimov: non entrate nel talamo!!
    Ok.
    Ma le sfilate sono o no una provocazione?
    Possiamo dircelo una volta x tutte cosa è normalità??
    Ma p.f.!
    Qui stiamo buttando il bambino con l’acqua sporca!
    Non si tratta di ostracizzare nessuno né di condannare x cose personali/private.
    Ma se io andassi in giro a proclamare i miei orientamenti sessuali, non sarebbe una dimostrazione delle mie frustrazioni/limitatezze/immaturità?.
    E se i diritti del nascituro sono sempre prevalenti Perché condannarlo a una genitorialità MONCA??
    No. Io credo di essere open mind, 360°, ma cerco di dare un nome ed un senso le cose.
    Si stanno dando la zappa su…
    E mi pare che quelli del GUADO siano ben più discreti..

    • Paola Meneghello ha detto:

      Pietro, la penso molto come lei. Ma se siamo arrivati a questo, è perché la corda è anche stata troppo tirata in un senso, discriminando, escludendo, e ora, per i soliti rapporti di forza, sta succedendo l’opposto.
      Vittima che diventa carnefice. ..chi può deve cercare l’equilibrio a tutti i costi, con dolcezza ma con determinazione, ma mai con le manovrine nascoste, ché servono solo ad aumentare la tensione…e chi potrebbe, se non questo Papa? Nella Chiesa è l’unico che potrebbe parlare di questi argomenti senza essere considerato l’uomo “chiuso” di Chiesa; ha un credito enorme di popolarità in campo progressista, e non la sfrutta, verrebbe ascoltato, potrebbe dare il via anche a dubbi che ci sono da parte laica..è lui che dice che la Pace si costruisce, e allora dai che ce ha possiamo fare, ma non con le parole se non seguono i fatti, se no è pure peggio..

  6. Paola Meneghello ha detto:

    Se il problema è il percepire il proprio genere al di là del corpo fisico, non credo però che questo sia da ricondurre ad una volontà razionale, ma ad una percezione di sé, al di là del mentale, che è personale, e che esula da qualunque schema, e da ogni giudizio valoriale.
    Ed il giudizio, se possibile, ci mette il carico da novanta : se non fossi stato definito anormale, ora non rivendicherei quella che è la mia rispettabile normalità, come se il cambiare sesso, fosse quasi come cambiare la tinta ai capelli.
    Credo che veramente dobbiamo, tutti, cambiare verso, convertirci e aprire la nostra mente senza pre- giudizi, lasciando stare i rapporti di forza, le leggi che ci piacciono o meno, e seminando amore e pace, altro non ci è chiesto, credo.

  7. Paola Meneghello ha detto:

    Il vulnus, è non amare davvero le nostre differenze, dicendo che tutto è uguale : una coppia omo non genera, ma ciò non è sminuente, ed è il bello della sua differenza; una donna non è un uomo, e la parità di diritti, non sta nella confusione dei ruoli.
    Ma cosa distingue una persona, ad es. da un animale, se non la sua coscienza , e la sua volontà? Un animale usa l’istinto per conformarsi alla sua natura, l’uomo deve seguire la propria natura volontariamente, in coscienza. Il fare come si vuole è un problema se sono slegato dalla natura, dal creato di cui sono parte. . Io, che credo in una Fonte superiore , dico che quella coscienza è il Soffio divino, che l’uomo ha facoltà di percepire, facendone un ponte tra terra e cielo..
    Il problema è sempre un non amore; non ci amiamo, se non siamo amati, e vogliamo dimostrare di essere “come” e non semplicemente noi stessi, anime in cammino verso lo stesso Punto, anche se con vie diverse..

  8. Paola Buscicchio ha detto:

    Neri, donne, omosessuali: già nelle parole che li connotano, c’è tutta la difficoltà a dare una connotazione che vada al di là della loro differenza di genere.
    Che di differenze è fatto il mondo per appropriarsi l’unico diritto ad essere maschio, bianco, eterosessuale.
    Questa schiavitù a lungo perpetrata nei secoli ha relegato una parte delle persone ad avere meno diritti degli altri.

  9. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Qui sono al centro del mio hic et nunc!
    Dovrei scrivere un libro ( e lo sto facendo😂).. provo a sintetizzare e gradirei xritiche.
    1) Persona come trascendenza. Vero. Ma, cone x Dio, NON definibile a 1/2 concetti.
    2) le differenze con animali si riducono, anche con vegetali. Sempre + UNICITÀ del BIOS.
    3) ALLORA quale specificitå DELL’UMANO?? La parola chieve è POSSIBILE ( Civati docet🙃)
    Come x la Meccanica Quantistica, come x i Sacramenti, la libertà dell’Uomo gli permette di accedere a tutto quanto è possibile. In fondo qs ę il fine della vita. METANOIA. TRASFORMAZIONE. meglio maturazione. Una specie di transustanziazione.. .. al quid che ha dentro ma ha bisogno di consapevolezza.
    4) ns compito? Duc in altum. Mostrare a COSA siamo chiamati e spatentare le miserevolezze che si evidenziano quando si riduce l’Uomo ad altro. Tipo dare vita a.. e mi fermo qui.😠

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