Da Realtà a Verità

Un saggio che spazia dalla Fisica fino alla teologia in cerca di risposte ai perché fondamentali dell’Universo, del Bios e dell’Uomo e di Dio
2 Settembre 2022

Un nostro commentatore abituale ha pubblicato, sotto lo pseudonimo di Pit Bum, “Da Realtà a Verità” (Albatros, 2022, Collana Il Filo) un saggio che spazia dalla Fisica fino alla teologia in cerca di risposte ai perché fondamentali dell’Universo, del Bios e dell’Uomo e di Dio. Un tentativo audace, ma interessante che prova a riunificare le varie tipologia di conoscenza umana, senza confonderle, nel tentativo di superare la frammentazione del sapere, per offrirci piste di ricucitura della realtà.

Scartando l’ipotesi di alcuni per cui essa non esiste, resta il problema che nel conoscere noi modifichiamo la realtà stessa, cosa nota in Meccanica Quantistica. Perciò noi approdiamo a rappresentazioni della realtà, da cui poi le interpretazioni varie fino a creare le teorie, che negli ultimi decenni sono sempre meno verificabili. Da qui poi il discredito per la scienza e l’equiparazione delle religioni a pure ipotesi.

Attingiamo perciò la verità? L’autore risponde di sì, pur riconoscendo che le nostre singole verità sono sempre relative. Ma pur sempre verità che perciò vanno ben distinte dalla loro elaborazione, che non aggiunge un solo bit ai dati di partenza come ci insegna l’informatica; quindi gli algoritmi, matematica e geometria, lo stesso linguaggio, perfino la famosa ragione, possono essere considerati sono solo epifenomeni, mezzi di conoscenza, non fonti autonome di verità.

Ma come si muove la realtà? Quali sono i suoi principi autoregolatori? Nel libro si evidenziano i meccanismi che hanno governato l’evoluzione: la realtà ha espletato tutte le possibilità: quelle compatibili e vantaggiose con la vita sono rimaste, tutte le altre sono cadute. E questo principio è sufficiente a spiegare la direzione di fondo della realtà.

In essa l’uomo come si colloca? Quale elemento lo caratterizza dagli altri esseri, se la ragione è solo uno strumento? I sentimenti ci accomunano agli animali, spesso più buoni di noi. Sicuramente il libero arbitrio, cioè la scelta tra le possibilità dette, cioè la libertà. Ma per l’autore c’è altro: in primis la coscienza o consapevolezza, sulla quale gli scienziati si stanno accapigliando senza molti risultati; da qui l’autore deriva la domanda fondamentale: esiste una identità che ci accompagna per tutta la vita? Persona?

Ma forse, anche il bisogno di trascendenza ci caratterizza, e si evidenzia almeno nel rifiuto di ogni limite e nella tendenza di ogni essere, dalle forme più basiche dell’energia che ci compone fino alla mente umana, a cercare una unità del tutto, che supera e reintegra ogni essere tra loro. Qui allora è possibile aprire la riflessione su Dio. Ma cosa è Dio? Anzi: è qualcosa? Di certo è un errore attribuirgli predicati nominali, sempre limitativi!

Quindi Dio inconoscibile? Ce lo danno le Religioni? Ad esempio il Buddismo della Reincarnazione che il Buddha aborriva? O l’Islam che si fa saltare in aria quando nel Corano è proibito? E certo poi, contiamo anche i tradimenti storici del cristianesimo, su cui l’autore stende un velo pietoso. Cosa resta?

Resta la Parola e Gesù Cristo, rivisitato previa disincrostazione dalle varie sovrastrutture che storicamente ci hanno permesso e limitato, al tempo stesso, la sua comprensione (Gesù antisemita, Gesù messaggero, Gesù miracolista, Gesù riscatto del Peccato Originale, Gesù il Risorto, Gesù vero Uomo).

Ma allora perché Gesù? Domanda finale su cui l’autore accenna la risposta della fede: siccome la Parola non era bastata, Dio ha inviato Gesù per dire all’Uomo quali sono il suo stato, la sua missione, il senso della sua Vita, la Verità profonda del suo essere, la strada per arrivare a Lui.

5 risposte a “Da Realtà a Verità”

  1. Pietro Buttiglione ha detto:

    Gentile Paola, io concludo che noi cerchiamo di racchiudere la Realtà entro i ns schemi/algoritmi/rappresentazioni/interpretazioni ma è una mission difficile, se non impossible,
    Tutto qs, insieme con la indimostrabilità delle ultime teorie, serve x tagliare le gambe ai positivisti e aprire il loro cuore ❤️ a Gesù Cristo

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Dio e qualcosa? Forse sarebbe interessante la risposta del “non credente”. Come, per es.,non considerare la vita inutile, o tale per cui non val la pena darsi tanto da fare, ambire o porsi progetti, o anche darsi a divertimento, tanto questo induce a dominare la persona e ridurla a vergogna di se stesso a lungo andare. Per cui la vita umana sarebbe solo uguale a quella animale. Vale la pena vivere se poi banalmente o in altro modo muori? Cosa resta anche dei famosi tracce che nessuno segue perché comunque siamo esseri unici. Si è dato vita a una pecora uguale, ma perché?….Dio dunque torna ad essere l’Esistente in cui sperare e credere, perché tutto quanto noi realizziamo ha valore, è solo tenendo conto di quel Se stesso che ci ha posto a modello, Gesù, che ci fa sperare nulla di noi va disperso, ciò che realizziamo ha valore se è un bene anche per altri. Noi siamo oggi e se realizzamo con amore l’amore, la vita è vita per sempre. anche X altri.

    • Pietro Buttiglione ha detto:

      @FVV
      Dolly uguale?
      Non esiste.
      Ciò che noi siamo dipende solo in parte dal DNA. IN SCIENZA: EVO-> DEVO.
      Noi=animali?? Anche molto peggio.
      Rientra nelle possibilità.. free will..
      Qs. è la prima-grande-inoppugnabile differenza!

  3. Paola Meneghello ha detto:

    Partendo dal titolo, mi vien da dire che la realtà è sempre di parte, mentre la Verità è ciò che supera le parti, per comprenderle. Insomma , ciò che è vero, dovrebbe valere per tutte le realtà, perché in Essenza c’è una Verità che le unisce..
    Gesù parlava di un Padre comune a tutti, unendo l’umanità in una fratellanza, esortava ad andare oltre la nostra piccola realtà di parte, per riconoscere la Verità che riguarda ogni essere allo stesso modo, soprattutto quelli scartati, che una mentalità chiusa e di parte, esclude. E questa è la Via concreta che si prospetta per chiunque sia toccato dal Suo esempio e si fidi di Lui, ma questa Via, parte dal cuore interiore di ogni uomo, suo centro vitale, che nella condivisione, nella compassione, nella tenerezza, allarga il proprio campo di Coscienza, espandendosi verso l’infinito, Verità che tutto comprende..

  4. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Perché Gesù? Perché Dio Padre appare talmente grande che il solo Universo da Lui creato non basta a definirlo. Solo di recente ultimi studi ci rimandano a quanto senza limiti sia sondare il cielo nel quale si trova il ns. pianeta, infimo granello di sabbia. Eppure, grazie a Gesù Cristo, venuto come noi dall’Alto, ci ha rinfrancati nel ns. essere qualcosa, Di possedere qualcosa di alto che ci qualifica, la Vita, non soltanto quella deperibile di carne, non soltanto quella che ci rende esseri intelligenti, superiori ad altri viventi animali, ma dotati di una vita divina che anche da ignoranti, poveri, menomati nei sensi, in corpi malati, quel soffio vitale ci fa grandi, importanti per il Dio creatore, dotati del Suo stesso Spirito, tanto da poter aspirare a vita eterna o al contrario, liberi di decidere di noi. La Parola si è fatta carne per convincere noi che possiamo essere altro.attraverso l’amore fatto Parola di vita eterna

Rispondi a Francesca Vittoria vicentini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)