Chi è il Custode di questa storia?

Il nuovo libro di Stefano Fenaroli indaga la complessità dell'amore nella concreta esperienza di coloro che lo vivono in carne ed ossa...
27 Aprile 2023

Il custode di questa storia è un libro sull’amore. Se il termine amore ricorre solo nel sottotitolo è perché l’autore vuole evitare proprio che il lettore pensi immediatamente a qualcosa di già visto, di “trito e ritrito”, infarcito di banalità sdolcinate e inflazionate sull’argomento. Anche perché il libro nasce a partire da una necessità riscontrata sia nelle giovani generazioni che nel confronto con una certa mentalità adulta.

Sin dal primo capitolo, l’esigenza è quella di offrire un’immagine dell’amore che superi la sua riduzione a sentimento vuoto, evanescente, per ridarvi spessore e soprattutto “carne”. In questo senso, una delle tesi principali – sviluppata soprattutto nel terzo capitolo – è che non esiste l’amore a prescindere dall’esperienza amorosa che si vive; l’amore in sé non esiste: piuttosto esistono gli amanti, i soggetti dell’amore (terzo capitolo).

 

 

Per fare questo, nel quarto capitolo sono ripercorse le tappe principali dell’esperienza amorosa, offrendo una cartina tornasole che, se pecca di voler ridurre l’esperienza sempre singolare di ciascuno a uno “schema” predefinito, dall’altro vuole recuperare il senso autentico e cristiano (ovvero incarnato) dell’esperienza che possiamo definire “amore”.

Inoltre, vengono affrontati anche argomenti più “spinosi” – come l’aborto, la convivenza, i rapporti prematrimoniali – ma l’obiettivo non è ribadire insegnamenti classici o fomentare polemiche contro un sempre paventato “oscurantismo clericale”: seriamente e con una semplice ma puntuale analisi teologico-antropologica, l’autore cerca di sdoganare una prospettiva non propriamente “nuova”, ma che certo necessita di avere maggiore visibilità, proprio perché, parlando di “amore” in senso cristiano, non si pensi a insegnamenti e/o prospettive ormai datate e “bigotte”, spesso presenti più in un certo immaginario che non nell’effettiva realtà ecclesiale cristiana. Il sottofondo costante del testo, allora, è una comprensione teologicamente cristiana della realtà umana, fondata sull’evento storico-concreto di Gesù Cristo quale verità dell’umano. È a partire dall’incarnazione, dal corpo donato – come si può leggere nel secondo capitolo – che davvero si può comprendere la necessaria riscoperta del carattere concreto, storico e fenomenologico dell’amore.

Si capisce, in tal senso, il titolo vero e proprio del lavoro. Il Custode, immagine tratta dal profeta Isaia, è colui in cui si ripone la propria fiducia, colui che facendosi carne ha rivelato la verità dell’amore e il suo intrinseco carattere storico-singolare. Per questo egli è il custode di questa storia, perché chiunque – maschio o femmina, eterosessuale o omosessuale (cf. Appendice) – possa in lui ritrovare il senso della propria storia, quella che lui e/o lei sono chiamati a vivere e vogliono vivere alla luce del suo Vangelo.

Un libro che vuole essere quantomeno utile, capace di intercettare una sensibilità e un’esigenza quanto mai presenti nella società di oggi. Una riflessione che non condanna a priori e non propaganda alcun libertinismo, ma vuole invitare a pensare diversamente e seriamente una realtà che sempre più si dà per scontata ma che, forse, sempre meno è autenticamente compresa nella sua profondità, umana e proprio per questo cristiana.

 

 

4 risposte a “Chi è il Custode di questa storia?”

  1. Pietro Buttiglione ha detto:

    Concordo con Sergio. Ci provo da altra angolazione.
    1) Dio é puro Spirito.
    2) Vogliamo castrare lo Spirito togliendo la sua totale libertà?? ( Tema contro la EXTRA ECCL….)
    3) Quindi come nn vedere che lo Spirito SOFFRE per le ns guerre e tant’altro? Proprio x la Sua libertá partecipa a 360° ( come Meloni 😀😄😆)
    4) ci sono alcuni filoni che devono diventare prioritari:
    – l’antropocentrismo
    – la riduzio di Dio nei ns schemi.
    ( In fondo stessa cosa..🥰)

  2. Pietro Buttiglione ha detto:

    . In questo senso, una delle tesi principali – sviluppata soprattutto nel terzo capitolo – è che non esiste l’amore a prescindere dall’esperienza amorosa che si vive; l’amore in sé non esiste: piuttosto esistono gli amanti, i soggetti dell’amore (terzo capitolo).

    Basterebbe questo x diffondere qs libro.
    Magari sostituendo Dio é Amore con DIO AMA.
    Ma anche un’altra tesi ( se ho ben inteso..):
    Che se ci si limita a considerare due che si amano.. che differenza tra etero e omo??

    Forse Ste dice anche che:
    – Amore vero non ha spiegazioni, cause riconoscibili ‘sufficienti’e necessarie’, come si diceva in logica..😀
    – Quindi l’unica sorgente possibile è tra-scendente, cioé Dio.

  3. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Il senso autentico e cristiano dell’ amore l’ ha descritto magnificamente San Paolo nella Lettera ai Corinti :L’ amore è paziente , è benigno l’ amore ,non invidia, non si vanta,
    non si gonfia, non manca di rispetto,
    non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto,
    ma si compiace della verità.
    In altre parole l’ amore cristiano non e’ Eros e’ Agape . Eros e’ una passione che si impossessa miete vittime e lascia infelici ( basta leggere le poesie greche) , l’ amore cristiano e’ a immagine e somiglianza di Dio.

    • Sergio Di Benedetto ha detto:

      Caro Giampiero, pensi cosa diceva Benedetto XVI: “L’’amore di cui Dio ci circonda è senz’altro agape. In effetti, può l’uomo dare a Dio qualcosa di buono che Egli già non possegga? Tutto ciò che l’umana creatura è ed ha è dono divino: è dunque la creatura ad aver bisogno di Dio in tutto. Ma l’amore di Dio è anche eros. Nell’Antico Testamento il Creatore dell’universo mostra verso il popolo che si è scelto una predilezione che trascende ogni umana motivazione. Il profeta Osea esprime questa passione divina con immagini audaci come quella dell’amore di un uomo per una donna adultera (cfr 3,1-3); Ezechiele, per parte sua, parlando del rapporto di Dio con il popolo di Israele, non teme di utilizzare un linguaggio ardente e appassionato (cfr 16,1-22). Questi testi biblici indicano che l’eros fa parte del cuore stesso di Dio: l’Onnipotente attende il “sì” delle sue creature come un giovane sposo quello della sua sposa”.
      (Messaggio per la Quaresima 2007)

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