Animali? Sì, grazie!

Perché possiamo affermare che gli animali sono un dono e un bene prezioso per ciascuno di noi?
11 Gennaio 2022

“Gli animali sono migliori degli uomini”. In che senso?

Tra gli animali, nessuno ha le capacità dell’uomo: attraverso la ragione ogni essere umano è capace di osservare e studiare i pesci del mare, costruire navi per navigarlo e i sottomarini per raggiungere i fondali più profondi.

Osservando gli uccelli del cielo riesce a costruire aerei ed elicotteri, fino ai razzi per arrivare nello spazio.

Non esiste alcun essere vivente che ha le capacità dell’uomo.

Secondo la Bibbia, egli è stato creato da Dio “a sua immagine e somiglianza” e a lui Dio ha affidato tutto ciò che ha creato, perché lo amministrasse.

Eppure, se l’uomo mal utilizza le sue capacità, può arrivare a distruggere la vita sulla terra.

L’uomo è l’unico essere vivente che uccide per avidità e non per necessità.

Gli animali domestici amano l’uomo e da questo vengono accuditi mentre gli animali selvatici per legge di natura uccidono altri animali ma solo per nutrirsi.

Possono allora gli animali insegnarci qualcosa? Forse sì, a volte più di quanto possa fare l’uomo quando utilizza il suo intelletto con egoismo distruttivo.

Molti sono rimasti disorientati davanti all’affermazione di papa Francesco nella sua ultima udienza generale che, già per la seconda volta, ha manifestato la sua disapprovazione per le famiglie che non hanno bambini eppure possiedono animali domestici.

L’affermazione che la presenza di animali domestici sarebbe in qualche modo “antagonista” a quella dei bambini rischia di non dare giustizia né agli uni né agli altri.

Se una famiglia non arriva ad accogliere un figlio, non necessariamente questo avviene per egoismo.

È necessario appellarsi alle politiche sociali e al mondo del lavoro perché, per molte famiglie, accogliere un bambino diviene impossibile dove vengono a mancare lavoro e politiche sociali dedicate a sostenere e a promuovere la famiglia.

I veri oggetti degli egoismi degli uomini non sono dunque riconducibili ai nostri amici animali, quelli che san Francesco chiamava “fratelli” e “sorelle” e che, sicuramente, sono un dono prezioso per ciascuno di noi; l’assenza dei figli che caratterizza il nostro tempo, forse è più riconducibile a decisioni politiche-sociali e a condizioni economiche che non consentono più la crescita di una famiglia numerosa come tempi passati.

Riguardo agli animali si tratta di esseri viventi e portatori di benefici affettivi, psicologici e spirituali per tutti gli esseri umani che si relazionano con loro, che si tratti di bambini o di anziani, di normodotati o di disabili, di single o di coppie.

La vita di tanti santi ne è un esempio, da Antonio Abate a Francesco d’Assisi, da Antonio di Padova a Rocco di Montpellier a Giovanni Bosco. Senza dimenticare gli animali nella Bibbia.

Ormai da tempo l’attenzione al mondo animale è stata riconosciuta anche a livello accademico non più nelle sole facoltà di Medicina Veterinaria ma negli stessi studi teologici, con gli studi di bioetica animale.

Papa Francesco ha anche trasmesso nel suo magistero una importante enciclica attenta alla nostra “casa comune”, la “LAUDATO SI'”.

“Fino a quando non avrai amato un animale, una parte della tua anima rimarrà sempre senza luce” (Anatole France)

Chi ha vissuto in prima persona questa esperienza potrà confermarlo.

 

14 risposte a “Animali? Sì, grazie!”

  1. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Non si riuscirà con nessun argomento a fermare la denatalità.
    È un fenomeno MONDIALE.
    Cfr. Cosa succede oggi in China, la + popolosa!
    Cosa fare?
    Escluso ammazzare cani e gatti.. cosa resta?
    Aiutare la Vita dove c’è. dove nascono..
    Dove potrebbero..
    Quindi adozioni a distanza e..
    da Aborti…

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Gli animali sono un dono del Creatore all’uomo così come dei frutti della terra. Sono cibo e nutrimento e molto altro. Del cane si apprezza le doti come fedele compagnia, servizio alla persona come guida per un cieco , quasi affetto umano alla persona . Ha necessita di essere accudito e questo comporta spese che non sono sostenibili da tutti. E’ però sempre l’uomo che crea o distrugge se non rispetta l’ordine delle cose, dai sentimenti che lo ispirano se in essi vi è amore. Il distinguere la priorità è sempre dalla saggezza di non venir meno a ciò che e l’aiuto verso le condizioni di un prossimo. quante vite si sono salvate grazie al fiuto istintivo e prove di sacrificio. Va riconosciuto che tutto ruota a dare all’uomo maggior consapevolezza del bene che vi è nella natura di cui è circondato a non distruggerlo.

  3. Antonella Vangi ha detto:

    2) La pedagogia dell’amore non crea gerarchie fra gli esseri viventi. Qualunque essere vivente/senziente merita attenzioni, cure, rispetto, ognuno nella propria dignità. L’essere umano non è il padrone della terra, a lui è stato affidato il semplice compito di amministrarla, custodirla e difenderla, come spesso ha ribadito Papa Francesco. Partendo da questo presupposto, ora mi chiedo Santo Padre: come può mettere a confronto le due realtà svilendo in maniera importante il prendersi cura dei nostri fratelli animali, purtroppo vittime di tante violenze partorite dalla pura cattiveria dell’uomo?

  4. Antonella Vangi ha detto:

    1) Educare alla maternità/paternità, educare all’affettività verso i nostri amici animali, penso sia molto complicato e facilmente si possono confondere i concetti rischiando di banalizzarli. Affermare che oggi si preferisce adottare un cane/gatto piuttosto che avere un figlio, ritengo sia un’affermazione semplicistica, riduttiva oltre che altamente diseducativa! Urge educare all’amore verso ogni forma di vita!!! Chi non vorrà sacrificarsi per un neonato non lo concepirà e chi considera gli animali oggetti continuerà, ad utilizzarli a proprio piacimento (Vedi: voglio il cane ma lo relego fuori al balcone).

  5. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    @Epifanio
    Consegue all’individualismo la incapacità a relazionarsi con Altro.
    Donde tanti problemi, epi- con femminicidi, violenze , toni accesi anche in politica.
    Ma l’individualismo è logico e ineluttabile.
    Ed è anche Cristiano in quanto Gesù non voleva risolvere probls sociali ma PERSONALI.
    Ciao

  6. roberto epifanio ha detto:

    E’ un problema antropologico, è questo ciò che afferma il Papa, un suo leit motive. La De-Responsabilizzazione dell’uomo-liquido, per citare Zygmunt Bauman.

  7. roberto epifanio ha detto:

    Mia figlia di 28 anni ha chiesto di poter andare a vivere con il suo fidanzato perchè desiderava creare una famiglia e confrontarsi con il mondo e le sue difficoltà. Abbiamo, insiema a mia moglie, sostenuto questo desiderio. Dopo 4 mesi di convivenza hanno adottato un cane dal canile che ha messo a dura prova le loro, minime, risorse economiche, creato disagi al vicinato ( il cane è cucciolo ) e viene trattato come una figura di “famiglia”. Intanto mia figlia ha anche perso il lavoro. Credete che possano pensare di procreare un figlio? Mi sembra la fotografia dell’intervento di Papa Francesco. ( E’ una storia vera )

  8. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Discernere PRIMA di donare è da dotati di ragione. Ad es. Io ricevo da Etiopia foto e letterine..
    MA dopo aver deciso bisogna chiudere gli occhi: lo richiede un vero donare

    Tanto per provocarvi:
    È un vero dono tenere un cane in appartamento, magari su un piccolo balcone? Soddisfa il padrone o il cane?
    O i vicini che quando lo lasciano solo abbaia per ore! Successo ieri con un volpino sopra di me, ierl’altro a fianco di me con un cane pastore dal bel vocione; una volta abbaiò dalle 21 alle 02…. Come se non bastasse nello stesso appartamento convive anche uno di quelli “da compagnia”. Ma non si tratta di anziani..
    Consiglio di. Iniziare ad amare il mondo vegetale, con il Mancuso S.

  9. Alessandro Manfridi ha detto:

    2) Il passo successivo e quello di dire: “perché devo inviare i soldi per le adozioni a distanza? Visto che nessuno mi dà la certezza che le mie offerte arrivino ai bambini piuttosto che all’organizzazione che vive su di loro, i miei soldi stanno meglio in tasca mia!”

    Quando si tratta di soldi e si misura tutto con i soldi la vita non vale più quello che deve valere… nè quella dei bambini delle adozioni a distanza che potrebbero essere “sfruttati” dal business di certe organizzazioni… nè quella dei figli non voluti e rifiutati anche con la scelta estremamente dolorosa dell’aborto… nè quella degli animali che vengono utilizzati in maniera spesso “disumana” negli allevamenti della filiera alimentare o ritenuti non meritevoli di un impegno economico per il loro accudimento domestico.

    Forse la scelta di donare e di donarsi deve essere considerata alla luce di 1Cor 13 come una scelta di amore, senza mettere al centro il solo elemento monetario ed economico.

  10. Alessandro Manfridi ha detto:

    1) Contribuire con i propri risparmi ad opere di bene è cosa lodevole ed importante.
    Ma questo non significa che i soldi utilizzati per altro sono “sottratti” alle opere di bene.
    Ognuno fa le sue scelte, ugualmente motivate.
    Versare soldi in beneficenza potrebbe essere più semplice e sbrigativo che dedicarsi ad accudire un essere vivente.
    E ritenete che chi lo fa spreca energie, tempo e denaro mentre potrebbe risparmiarsi ed impiegare i suoi soldi diversamente mi pare fuorviante.

    Se vogliamo imparare qualcosa dagli altri, guardiamo alle scheletriche mucche “sacre” rispettate e lasciate a piede libero in India.
    La nostra mentalità utilitarista occidentale non comprende questa realtà e la giudica uno spreco, concludendo: “sarebbe meglio macellarle e farne bistecche…!”

  11. Giuseppe Risi ha detto:

    Le generalizzazioni sono sempre pericolose e rischiano ovviamente di scontentare una parte o l’altra.
    E’ chiaro che non sempre possedere un animale domestico si contrappone (o è sostitutivo) all’avere figli. Ed è anche vero che per molti giovani coppie la scelta del fare figli viene posticipata per ragioni principalmente economiche.
    Tuttavia, è anche vero (ma sarebbe interessante che si facesse qualche seria indagine sul campo in proposito) che ci sono molti giovani single che faticano ad impegnarsi (“come una volta”) in relazioni stabili con un partner di vita, preferendo la compagnia di un cane, così come ci sono sempre più coppie che temono lo sconvolgimento che deriverebbe alla loro vita giovanile con la nascita di uno o più figli, preferendo (in subordine) la compagnia di un animale, che “rompe” comunque ma meno di un figlio. Su questo mi pare che il papa abbia visto giusto e segnali un problema vero.

    • Alessandro Manfridi ha detto:

      Giuseppe concordo con la sua riflessione.

      Le cause del cosiddetto “inverno demografico” andrebbero analizzate con attenzione, sono sociali e non solo familiari.

      Quanto all’individualismo, all’egoismo, al consumismo che caratterizzano la nostra società, sono tutti fenomeni che vanno studiati in maniera attenta.

      Papa Francesco voleva denunciare qualcosa di queste realtà, come già ha fatto tante altre volte, ma indubbiamente ogni generalizzazione può semplificare in maniera a volte fuorviante.

  12. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Et.. Et..
    Ma quando penso che con quello che si spende x mantenere un animale.. quante adozioni a distanza?
    E se mi dite che un povero vecchio come me così non si sente più solo…
    Non mi resta che piangere..😭😭😭😭😭

    • Maria Pia Spalla ha detto:

      A mio avviso è un errore mettere a confronto due elementi cosi differenti tra loro. Animale e bambino. Inoltre ritengo che se parliamo di denaro speso per il cane e denaro speso per un’adozione a distanza non siamo di fronte a una scelta “o-o” ma nella possibilità “e-e” nel senso che avere un cane o un gatto non preclude di fare beneficenza. Tutto sta nel cuore dell’uomo…

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