Catania, città dalle tante povertà, ha visto nascere di recente un piccolo segno di speranza a partire dalla parrocchia Santa Maria di Gesù: “SMG Lab – Progetto Stramondo” è una cooperativa sociale che unisce l’amore per la comunità, il desiderio di costruire un futuro più giusto e il credere in un mondo migliore a partire dal Vangelo. La storia di questo progetto affonda le radici in un incontro, quello tra la professoressa Giuseppina Stramondo, donna sapiente e generosa, e il parroco fra’ Massimo Corallo che ha poi coinvolto un gruppo di giovani animati da una fede viva, tra cui Epifanio Chiovetta, Manfredi Zammataro, Giuseppe D’Anna e Marcantonio Guardo. Insieme stanno provando a rispondere alla domanda evangelica “Maestro, dove abiti?”, offrendo anche una risposta concreta per il territorio e non solo: essere casa accogliente per chi cerca un rifugio, per chi ha bisogno di speranza, ma anche per chi desidera costruire una società più solidale.
La cooperativa nasce nel cuore di una comunità, animata dalla freschezza e dalla passione dei Frati Minori di Sicilia, i quali, guidati da fra’ Antonino Catalfamo, Ministro Provinciale, hanno visto e vedono nel progetto un’occasione per vivere la spiritualità francescana nel contesto contemporaneo. Il sogno di Giuseppina Stramondo, che era legata alla parrocchia da un profondo affetto sin dai tempi della malattia di sua madre, si è concretizzato dopo pochi anni dalla morte nella sua stessa casa, situata in una zona centrale di Catania. Lì, la sua generosità è stata trasformata in una sorta di “rifugio” destinato in parte ad accogliere padri separati e studenti universitari meritevoli ma in difficoltà economiche, ed in parte sede della cooperativa e di un B&B solidale, il cui ricavato servirà per sostenere le spese della casa e offrire un’opportunità di lavoro a chi ha bisogno.
Non solo: due terreni, anch’essi donati, coltivati ad agrumi fanno nascere l’idea di creare attività agricole di solidarietà e sostenibili, coinvolgendo anche detenuti per contribuire a una reintegrazione sociale. Il “SMG Lab – Progetto Stramondo”, tra inclusione e opportunità, è pure una realtà che mira a promuovere l’arte, la cultura, l’istruzione, ma soprattutto a combattere l’isolamento sociale; per esempio, con il conwork nascono occasioni di lavoro per chi vive situazioni difficili e si valorizzano i talenti individuali in un ambiente collaborativo, dove ognuno, con il proprio tempo, le proprie competenze e passioni, contribuisce alla causa comune. Fra’ Massimo Corallo, animato da una profonda gratitudine, sottolinea quanto sia fondamentale la “creatività nella carità” che ha permesso di concretizzare il sogno della professoressa Stramondo, che non si limitava a fare del bene in maniera astratta, ma unendo le forze di una comunità ecclesiale che si è messa in gioco in prima persona. Più di una semplice cooperativa, seppur all’inizio delle attività, è una famiglia, un luogo dove la fede, la solidarietà e la speranza si intrecciano ogni giorno, dando forma a un futuro dove il bene si moltiplica grazie all’impegno di tutti attraverso ogni azione, ogni incontro, ogni passo.