È un giorno come tanti e il silenzio nella portineria dell’Istituto Maria Ausiliatrice parla di un’assenza che nessuno riesce a colmare. La gente passa, ma qualcosa manca anzi qualcuno, come se l’anima della casa fosse volata via con lei: Suor Rosetta non c’è più! Difficile per tutti abituarsi all’idea di entrare da quel cancello e non vederla o sentirla, una figura rassicurante che accoglieva ogni giorno con un sorriso sincero chiunque varcasse la soglia. Le sue mani, sempre pronte a risolvere ogni piccolo imprevisto, accoglievano le vite delle persone che trovavano in lei un rifugio e una parola buona. Non era solo la consorella portiera della casa, ma la diretta custode di ogni storia che passava dalla portineria. Anche i postini si affidavano a lei, sapendo che avrebbero trovato qualcuno pronto a recapitare con cura ogni pacco, ogni lettera, persino quelli dei palazzi vicini.
In tanti anni di costante, silenzioso, umile e dignitoso servizio in quel ruolo, Suor Rosetta ha dato un volto ad una delle case più importanti di Catania delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Il suo sorriso, la sua disponibilità, il suo cuore grande erano l’espressione di una dedizione che non conosceva confini. Non c’era persona che entrasse senza sentirsi un po’ speciale ai suoi occhi. Che fossero professionisti, famiglie, netturbini (a cui preparava il caffè già al mattino prestissimo) o semplici passanti, ognuno di loro trovava una parola di conforto, un gesto di attenzione che li faceva sentire accolti. Ma i bambini e i ragazzi, quelli, erano sempre i suoi preferiti! Chiunque fosse in ritardo, sapeva che poteva trovare in lei non solo un aiuto pratico, ma anche uno sguardo sereno che rendeva tutto più facile. Anche i motorini dei più grandi passavano sotto il suo occhio attento: sistemava, rassicurava, e aiutava a mantenere la puntualità di chi, a volte, non riusciva a farcela da solo.
Suor Rosetta era un’anima consacrata al Signore, un’anima salesiana che riusciva a vedere Dio nel volto di ogni persona che incontrava. La sua fede era pura, concreta, fatta di silenzi contemplativi e preghiere silenziose che accompagnavano ogni passo della sua giornata. E, in quei momenti di silenzio, era come se il mondo esterno non esistesse più. Restava solo lei, pronta a rispondere con un “Eccomi!” come Maria, con la stessa disponibilità, la stessa prontezza nel rispondere alla chiamata del Signore seguendo San Giovanni Bosco e Santa Maria Domenica Mazzarello.
Il 26 dicembre scorso, mentre il mondo celebrava Santo Stefano, combatteva la sua battaglia tra la vita e la morte. Eppure, come il chicco di frumento che muore per portare frutto, lei aveva vinto la vita, quella vita che continua a generare frutti, a donare amore, a seminare speranza. La sua vita, come aveva scritto lei stessa, era stata una continua donazione: “Ho ricevuto tutto, ma ho donato tutto”. Nel cuore di chi l’ha conosciuta, rimarranno per sempre le sue parole, il suo sorriso e l’immagine di una donna che ha saputo vivere la sua consacrazione in modo autentico, anteponendo il bene degli altri al proprio. Un modello di vita che aveva imparato prima nella sua famiglia, semplice ma ricca di fede, che le aveva trasmesso valori che lei ha poi incarnato nell’Istituto.
«Suor Rosetta era il riflesso di quella semplicità, di quella dedizione, di quel servizio gioioso che non cercava applausi, ma solo il bene degli altri» testimonia la Direttrice Suor Gina Sanfilippo e ancora «ora che non è più tra noi, il suo spirito vive ancora nelle nostre case, nei nostri cuori. La nostra casa, la nostra missione, i nostri ragazzi, tutto ciò che Suor Rosetta amava, continuerà a sentirne la protezione e la cura. Noi ci impegneremo a custodire il suo esempio, a scrivere con le nostre azioni le pagine più belle dell’Istituto che lei ha scritto con la sua vita a partire dalle borse di studio per i giovani bisognosi».
Il suo sorriso e la sua energia erano meraviglia, sapeva accogliere con amorevolezza, caratteristica essenziale per ogni salesiano/a. Non lasciava andare nessuno per. Come era arrivato, donava ascolto, sorriso e caramelle o acqua. Amava donare e si è donata senza misura. Per questo non morirà mai. Grazie suor Rosetta